E siamo al terzo cartello. Pochi giorni dopo le prime due apparizioni sui nuovi parcometri in fase di installazione in città – necessari per dare il via alla rivoluzione della sosta – ecco un nuovo messaggio indirizzato al sindaco Rapinese per protestare contro le nuove regole.
Il primo era stato molto chiaro con un “Rapinese a casa, ci vedremo alle elezioni”, comparso su un parcometro tra piazzetta Mojana e via Museo Giovio dove i posti bianchi dal primo gennaio diverranno a pagamento come da decisione dell’amministrazione.

E poi si era passati a un “Rapinese go home” comparso nel tratto terminale di via XX Settembre, verso la stazione di Como Borghi, dove un altro gruppo di posti gratuiti diventerà a pagamento a partire da gennaio 2026.

Questa volta si è però scesi nel volgare con un chiaro insulto comparso su un altro parcometro in via Brambilla.

La posa dei nuovi parcometri in vista della cancellazione di numerosi posti bianchi a Como continua dunque a essere punteggiata da piccoli segnali di protesta. (qui il dettaglio di tutte le modifiche in città).
Così la ‘rivoluzione’ della sosta a Como voluta dal sindaco tra le varie novità ha portato anche al drastico calo dei parcheggi gialli destinati ai residenti (restano solo in piazza Roma) che sono stati riconvertiti in blu. Le nuove regole scattano dal primo gennaio.
E non più tardi di qualche ora fa sempre il sindaco Rapinese è tornato alla carica sempre sul tema parcheggi e in particolare sull’assegnazione dei posti auto ai residenti nelle zone dove è prevista la sosta agevolata specificando che “chi lo ha ottenuto ma ne ha già uno finisce in tribunale e rischia un anno di reclusione”.