La questione frontalieri e Comuni di confine entra pesantemente nel dibattito a Palazzo Lombardia. È stata depositata dal gruppo Lega in Consiglio regionale una mozione urgente, spiegano: “A sostegno del Governo, già impegnato nella soluzione delle discrasie interpretative riguardanti la definizione dei “Comuni di confine” e la platea di soggetti che rientreranno nel “regime transitorio” previsto dal nuovo Accordo sulla tassazione dei frontalieri”.
“Il tema – dichiara la prima firmataria Silvana Snider Consigliere regionale della Lega membro della Commissione speciale “Rapporti tra Lombardia e Confederazione Svizzera” – è molto sentito sui territori di confine, in particolare dai cittadini che lavorano da sempre quali frontalieri in Svizzera ma si vedono oggi non considerati tali per una interpretazione diversa tra Stati. Nello specifico, attraverso questa mozione, chiediamo di salvaguardare il corretto status di lavoratore frontaliere e la corretta definizione dei comuni di frontiera”. Aggiunge: “La mozione verrà discussa nella prossima seduta utile. La volontà della Lega è quella di avere la più ampia condivisione possibile del testo vista l’importanza del tema e dei rapporti storici tra Regione Lombardia e Confederazione Svizzera”.
Ma, c’è sempre un ‘ma’. Ecco che interviene pesantemente il consigliere regionale comasco del Pd, Angelo Orsenigo. Con una nota, questa:
A destra tutti vanno d’accordo sul tassare chi si guadagna da vivere in Svizzera. Quando si tratta di fare chiarezza e dare risposte ai frontalieri e amministrazioni comunali, ecco che si apre lo strappo tra Lega e Fratelli d’Italia in consiglio regionale – dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo, commentando la mozione urgente presentata oggi dalla Lega in consiglio regionale e immediatamente ritirata su pressione di Fratelli d’Italia, circa la nuova fiscalità dei frontalieri – Evidentemente dare risposte a decine di migliaia di cittadini e centinaia di comuni lombardi non era poi così urgente”.
“Succede che la Lega presenta una mozione urgente per impegnare Fontana e l’assessore competente a chiarire di concerto con il Governo la confusione interpretativa circa la definizione dello status di “comune di frontiera” – concetto che per Svizzera e Italia presenta evidenti differenze – per fare chiarezza sulla definizione di lavoratore frontaliere, garantendo che non ci siano discriminazioni tra i possessori di un permesso di lavoro al 17 luglio 2023 e che tutti siano considerati “vecchi frontalieri”, oltre a garantire che i comuni di frontiera possano beneficiare dei ristorni. Fin qui tutto bene, salvo poi ricevere il veto di Fratelli d’Italia che chiede di ritirare la mozione. Così la destra si spacca platealmente in aula. Peccato che tutto ciò avvenga sulla pelle dei frontalieri lombardi: di sicuro Lega e Fratelli d’Italia non hanno avuto dubbi ad approvare la “tassa sanitaria” a scapito dei frontalieri, voluta dal Governo Meloni e spalleggiata dall’assessore Bertolaso in vigore dal 1° gennaio. Quando, invece, si deve portare il consiglio regionale ad agire in maniera positiva in favore di una categoria, ecco che il centrodestra si spacca”.
Un commento
Certo che cercare i soldi sulla pelle dei frontalieri per pagare meglio chi lavora nella Sanità in Italia vuol dire che nel “belpaese” si raschia il barile per non dire altro. Questa sera al TG hanno intervistato gente che un anno fa ha perso tutto causa l’alluvione. Il Governo ha stanziato milioni ma nessuno non ha visto un Euro. Stanziare è un conto pagare è un eufemismo. Solidarietà da uno svizzero che spera di cuore che quella porcata su chi lavora onestamente non entri mai in vigore -;(((