RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Attualità

Como: un 1° Maggio all’insegna della sicurezza sul lavoro, poi il concerto. In Ticino anche per i frontalieri

Primo Maggio a Como: inizierà alle 09.30, in Piazza Perretta, l’appuntamento annuale che Cgil, Cisl e Uil rivolgono ai lavoratori, ed alla cittadinanza tutta, per fare della giornata dedicata al lavoro un momento di riflessione comune. Analisi ma anche aggregazione, modo di vivere i luoghi della città con sano spirito di convivialità dato che, dopo il comizio, avrà luogo l’esibizione musicale dei Sulutumana (band originaria di Canzo conosciuta ormai da anni sul territorio).

Un appuntamento per riscoprire la città che ha voglia di far vivere le piazze per condivisione e non solo come luoghi fisici di transito, una data per rilanciare temi portati avanti giornalmente nei luoghi di lavoro, nelle sedi di contrattazione. Un tema su tutti quello della sicurezza, che vede un dato non generoso in provincia: 806 gli infortuni registrati nei primi due mesi del 2025, infortuni in alcuni casi anche gravi (fino a giungere a quello mortale a Fino Mornasco di pochi giorni fa) che interrogano la società tutta su quanto si debba ancora fare per un impegno collettivo che restituisca dignità al lavoro.

Sul palco saranno presenti Sandro Estelli Segretario Generale della Cgil Como che aprirà i lavori, Dario Esposito Coordinatore della Uil Lario che curerà lo svolgimento degli stessi dopo un’introduzione, Paola Gilardoni Segretaria della Cisl dei Laghi che chiuderà il comizio.

Interventi di delegate e delegati delle categorie delle tre sigle offriranno un contributo sulle realtà lavorative del territorio.

Anche in Canton Ticino si preparano le celebrazioni per il Primo Maggio nel segno dello slogan “Salari giusti e nessuna frontiera per i diritti”. Tra i temi fondamentali anche il lavoro dei frontalieri.

Un argomento al centro dei ragionamenti di Giangiorgio Gargantini, segretario regionale UNIA, ascoltato in vista dell’appuntamento da Ticinonews.

La frontiera ha un “impatto enorme sul mercato del lavoro ticinese – ha detto Gargantini – Un terzo delle lavoratrici e dei lavoratori sul nostro territorio la valicano ogni giorno. Il 1° maggio sfileremo quindi uniti, indipendentemente dal sesso, dall’origine e dal luogo di residenza, perché i lavoratori e le lavoratrici sono consapevoli del fatto che se noi non manteniamo l’unità tra di noi ci indeboliamo favorendo chi vuole dividerci e indebolirci”.

Oltre la frontiera c’è l’Italia, ma c’è anche l’Unione europea. I nuovi bilaterali Svizzera-UE devono ancora compiere diversi passi, ma per i sindacati, il nodo della protezione dei salari rimane. “Questi accordi hanno indebolito la protezione dei salari. La situazione in Ticino oggi non è infatti buona, ed è addirittura peggiorata negli ultimi anni”. A ciò si aggiunge poi il fatto che gli stipendi sono spesso sottoposti al dumping salariale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo