L’Unione degli Studenti di Como organizza un presidio in piazza Volta, venerdì 15 gennaio, per far sentire la propria voce in questo momento così critico e difficile per la scuola.
Gli studenti chiedono anzitutto che l’istruzione venga considerata una priorità e che le scuole riaprano in sicurezza al più presto. “Siamo stufi dell’incertezza: prima il 7, poi 11, 24… 75, 50 – scrivono sui social – non è tombola, sono date e percentuali del rientro in presenza, finora solo promesse mai mantenute. L’istruzione non è un gioco, vogliamo sapere con certezza quando potremo ricominciare a imparare davvero”.
Tema centrale, che verrà portato in piazza dagli studenti, è quello dei trasporti: “Serve una rete di trasporti emergenziale: sempre nota dolente comasca (e lombarda) la mobilità ora è un problema da risolvere – osservano – servono corse rinforzate e più flessibilità oraria” per andare a scuola in sicurezza.
“La scuola può essere fatta in sicurezza, bastano volontà e giusti investimenti, soprattutto sui trasporti – sottolinea Brunhilde Paleari di Uds Como e rappresentante del liceo Terragni – il rinvio della riapertura mostra come l’istruzione, e il futuro degli studenti, vengano messi in secondo piano rispetto a interessi economici e bisticci politici”.
E, ancora, gli studenti evidenziano una carenza nell’organizzazione degli spazi: “Servono spazi per un rientro completo: attualmente, il rientro in presenza può essere solo parziale”, “la struttura scolastica era già da tempo precaria, il Covid ne ha solo consolidato il malfunzionamento. Ora più che mai è necessario farsene carico ed agire”.
“Faremo sentire la nostra voce, chiaramente nel rispetto delle norme di sicurezza – precisa Margherita Balestrini, di Uds Como ed ex rappresentante del liceo Volta – oltre al rientro in sicurezza, vogliamo una riforma scolastica strutturale che garantisca una didattica migliore non solo ora, ma anche dopo la pandemia”.
Inoltre, i ragazzi chiedono chiarezza nei dati sui contagi: “La scuola è additata come pericoloso focolaio – spiegano – ma è davvero così? Chiediamo chiarezza nella diffusione dei dati relativi il Covid a scuola, che si costituisca un sistema di tracciamento efficiente e che garantisca la massima sicurezza possibile”.
Altro tema molto discusso ormai da un anno, la Didattica a Distanza. “La Dad non garantisce il diritto allo studio – così gli studenti Uds Como – Devices condivisi, mancanza di connessione o assenza di spazi adeguati sono tra i problemi più comuni che si riscontrano con la scuola a distanza”. Chiesta dunque “una Dad che sia fruibile e accessibile sempre e da chiunque. È responsabilità delle scuole garantirla”.
“La Dad non garantisce un diritto egualitario allo studio e ha pesanti conseguenze sulla salute mentale degli studenti” aggiunge Carlo Dominioni.
Proprio a proposito di salute mentale, il gruppo studentesco evidenzia come la salute mentale sia a rischio: “Sono sempre di più le persone che denunciano malesseri di carattere psicologico dovuti alle misure anti-Covid. È in grande aumento la prescrizione di psicofarmaci come ansiolitici per i giovani, dati gli incrementi di sindromi ansiose-depressive. Il peso della salute pubblica non può gravare sulle condizioni mentali di una generazione a cui sono negate vita e scuola. Chiediamo una rete di supporto psicologico seria che ci garantisca supporto e consiglio anche in tempo pandemico seppur a distanza”.
Appuntamento a Como, in piazza Volta, venerdì 15 gennaio alle 8 (Dad in piazza) e alle 10 (presidio).