Era noto da qualche settimana che in un cantiere di via Borgovico c’era stato un ritrovamento archeologico: là dove dovrebbe nascere una palazzino sono stati trovati dei reperti e immediatamente si sono messi al lavoro gli archeologi.
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Oggi il cantiere e gli scavi sono stati visitati dal deputato comasco del Movimento 5 Stelle, Giovanni Currò, che ha avuto modo di confrontarsi non solo con i responsabili del cantiere ma anche con i referenti della Soprintendenza dei Beni Culturali che stanno seguendo i lavori.
Tutti sono estremamente cauti e non si sbilanciano ufficialmente su cosa sia stato ritrovato ma da quanto è stato possibile apprendere i primi reperti trovati sono una serie di tombe probabilmente risalenti all’epoca romana.
Sotto però ci sarebbe un secondo strato precedente. Secondo le prime ipotesi ci sarebbero le mura di un edificio (forse una casa) di ampie dimensioni che potrebbe risalire all’Età del Ferro. Edifici simili ma più piccoli in passato sono emersi nel Parco Spina Verde e a Rebbio. Forse si tratterebbe dell’edificio più grande di quell’epoca ritrovato finora in provincia di Como ma gli archeologi sono ancora al lavoro per delinearlo completamente.
“Prima di tutto vorrei ringraziare la proprietà che si è resa disponibile a farmi visitare il cantiere – ha commentato Currò – L’impresa sta affrontando in modo molto serio i lavori. Questa zona infatti era già classificata come potenzialmente archeologica e fin dai primi scavi erano presenti degli archeologi. C’è grande collaborazione tra l’azienda e la Soprintendenza che sta seguendo ogni passo. E’ chiaro che nessuno immaginava un ritrovamento di queste dimensioni quindi al momento il cantiere è fermo e stanno lavorando gli archeologi”.