E probabilmente fuori tempo massimo, a fine stagione, dopo aver raccolto forse qualche articolo qua e là sull’estate comasca, arriva anche il Codacons a “spiegare” cosa si dovrebbe fare per evitare i morti nel lago di Como e persino a diminuire l’affollamento delle barche sul Lario e spegnere barbecue. Una comunicazione ai media che sembra più cavalcare i temi di attualità che avere realmente qualcosa di significativo da dire. Peraltro, con una nota che mette assieme letteralmente di tutto in poche righe, le seguenti: “Tuffi dai pontili, bambini incustoditi, bivacchi abusivi e fuochi accesi per un barbecue, bagnanti in luoghi dove la balneazione è estremamente pericolosa per la forte corrente, le imbarcazioni a nolo col motore fino a 40 cavalli che non richiedono il possesso di patente nautica, sono le principali criticità che si riscontrano anche in questi giorni”. Un pastone senza alcuna connessione reale tra bivacchi, pontili, “bambini incustoditi” (quali? di chi? quando?), fuochi accesi.
E ancora, scrive il presidente del Codacons a settembre già iniziato: “Non è accettabile che l’amministrazione (quale? ndr) non garantisca la pubblica sicurezza – scrive Marco Maria Donzelli nel comunicato – Necessario aumentare i controlli, implementare i cartelli di divieto e reprimere qualsiasi atto contrario alla legge potenzialmente lesivo della salute e sicurezza pubblica”. Le prime due, in senso lato, potrebbero pure starci; sul “reprimere qualsiasi atto contrario alla legge”, ci avevano già pensato gli antichi Romani, per dire. E qualche codice e regolamento è in vigore da qualche secolo in Italia e dunque anche a Como.
Ma è la conclusione che regala un colpo a sorpresa politico-geografico: “Per questi motivi il Codacons diffida il Comune di Como e Lecco (testale: “il Comune di Como e Lecco”, boh) ad intervenire affinché vengano aumentati i controlli, carrelli (testuale anche questo, ndr), presidiando la zona (quale? ndr) al fine di garantire sicurezza e la salute pubblica e sanzionare i trasgressori”. Va bene intervenire su tutto, è un diritto. Ma forse qui si è un filo esagerato.
5 Commenti
Codacons è l’associazione di Rienzi, che trent’anni fa era anche una persona seria e credibile, e si è trasformata da anni in una barzelletta.
Questi del Codacons sono diventati una barzelletta, se non fosse che inficiano Tar e tribunali civili di denunce assurde pur di avere visibilità. E i ns prodi gazzettieri e trombettieri della stampa e TV gli danno corda…..
Le manderanno una diffida per il commento.
il Codacons credo sia un gruppo comico, anche perchè ormai intervengono a sproposito su tutto
evitiamo di dare visibilita’ a questo Codacons che interviene su qualsiasi cosa con drammatici e indignati comunicati stampa infarciti di “diffide”(con quale autorita’?)e “denunce”senza alcun seguito da parte di quello che parrebbe e dovrebbe essere un comitato per la difesa dei consumatori e si rivela tutt’altro.