Le oscillazioni dei prezzi dei carburanti, i dazi e gli interventi del Governo, stano spingendo sempre più persone, anche svizzeri, a fare benzina in Italia abbandonando il classico rifornimento in Ticino. Questo perché appena superato il confine si sta realizzando quella che dagli addetti del settore è definita una tempesta perfetta.
Andando per ordine ecco allora che una prima indicazione viene data da Boris Martinoni, amministratore delegato di Ecsa Energy e portavoce dell’Associazione ticinese stazioni di servizi, intervistato da Ticinonews che ha spiegato, senza mezzi termini, come “attualmente non conviene far benzina in Ticino. In Svizzera due terzi del prezzo del carburante riguardano le accise, quindi il margine esiste solo sul restante terzo. Ma sul prezzo del carburante influisce anche il fatto che si trasporta il prodotto da Rotterdam, quindi via Reno e attualmente il trasporto è 5-6 volte più caro”
Inoltre proprio da poche ore il Governo italiano ha previsto un allineamento delle accise sui carburanti con un taglio di 1,5 centesimo al litro sulla verde e un analogo incremento sul diesel. “Quanto deciso in Italia – ha precisato sempre Martinoni – è un ulteriore aspetto negativo per noi. Non sarà questo a afre la differenza ma ciò mostra come l’Italia abbia fato qualcosa ente la Svizzera tace”.
E dunque il rischio è che mettendo insieme tutti questi elementi si crei la “la tempesta perfetta” che rischia di avere conseguenze pesanti. “Se si continuerà così alcune stazioni di servizio chiuderanno, magari quelle con un negozio con del personale attivo”, chiude Martinoni.