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Consiglio regionale, Federico Romani (FdI) nuovo presidente: “La stella polare che ci guiderà sarà l’Autonomia”. Cosentino Basaglia e Del Bono i vice

È Federico Romani (Fratelli d’Italia) il nuovo Presidente del Consiglio regionale. Il successore di Alessandro Fermi (Lega) è stato eletto alla quarta votazione con 45 voti (nelle prime tre votazioni per essere eletto necessitava raggiungere almeno 54 voti pari ai due terzi dei componenti dell’Aula). Federico Romani è il 18esimo Presidente del Consiglio regionale lombardo nei quasi 53 anni di storia dell’istituzione: dal varesotto Gino Colombo (1970-75) al comasco Alessandro Fermi (2018-2023). Con i suoi quarant’anni compiuti da poco più di un mese, Romani è il secondo Presidente più giovane dopo Fabrizio Cecchetti eletto nel 2012 a 35 anni. Brianzolo, Romani è alla sua seconda legislatura in Consiglio regionale e vanta anche un’esperienza di quasi dieci anni come Consigliere provinciale a Monza e Brianza. Alle elezioni dello scorso 12 e 13 febbraio ha raccolto 5.123 preferenze nella circoscrizione di Monza e Brianza, con un aumento di 3.551 voti rispetto a cinque anni fa. Nella legislatura da poco conclusa è stato Vice Presidente della Commissione Cultura, ricerca e innovazione, sport, comunicazione.

Nel nostro ruolo di Consiglieri e legislatori regionali dobbiamo ispirarci a due forze motrici della società: l’autorevolezza della politica intesa come l’arte più nobile che l’uomo abbia inventato e il primato dell’eccellenza lombarda come nella nostra migliore tradizione -ha sottolineato Federico Romani nel suo intervento in Aula-. Dopo il tragico periodo dominato dalla pandemia, oggi abbiamo il dovere, abbiamo l’obbligo di tracciare il futuro. È questo il nostro mandato. Sì, perché più che di prodotto interno lordo, preferisco parlare di fattore umano. Questa è la nostra vera ricchezza. Il popolo lombardo, sempre fiero, riesce infatti a rialzarsi nonostante tutto. Proprio per questo, imprese, famiglie e cittadini meritano che la nostra istituzione, da sempre modello nelle sue azioni in Italia e in Europa, valorizzi ogni territorio. La Lombardia come smart land deve avere qui quella bussola altrettanto smart, quella bussola capace di dare l’indirizzo per scelte portatrici di valore aggiunto”.

Un passaggio fondamentale del discorso di Federico Romani è stato incentrato sul tema dell’autonomia. “Nel corso di questa legislatura la stella polare che ci guiderà sarà l’Autonomia. Il nostro Paese ne ha bisogno. Autonomia vuol dire responsabilità da parte di chi amministra e trasparenza verso il popolo. Già prevista dalla nostra Costituzione, dalla lungimiranza dei nostri Padri costituenti, l’Autonomia è l’occasione per ridare dignità ai territori portandoli verso uno spirito di leale collaborazione e solidarietà per poter essere sempre più competitivi, per esempio nei trasporti, nell’istruzione, nel lavoro, nei rapporti internazionali. Il tutto -ha proseguito il neo presidente dell’Assemblea regionale lombarda- nel pieno rispetto dei diritti civili e sociali. La capacità di visione di quest’Aula nell’approvare nel 2008 il proprio Statuto sta tutta in quella parola chiave: autonomia. Per primi lo chiamammo Statuto d’Autonomia, creando un modello su cui iniziare un cammino”.

Attenzione particolare è stata quindi data alle specificità e alle straordinarie opportunità che offrono i territori lombardi. “Su una parola dobbiamo costruire il futuro: fiducia. E la fiducia dei nostri cittadini nasce dal buon operato che ciascuno di noi e tutti noi insieme riusciremo a fare –ha concluso il Presidente Romani-. Per questo voglio eliminare qualsiasi limite possa in qualche modo allontanare i cittadini dalle istituzioni. È mia intenzione, con la partecipazione e il contributo di tutti i Consiglieri regionali, costruire una roadmap che veda questo Consiglio riunito in tutte le province lombarde, proprio per avvicinarci sempre di più alle nostre comunità”.

Nel suo discorso in Aula il neo Presidente Romani ha rivolto anche un commosso pensiero al Presidente Roberto Maroni, di cui ricorreva oggi il compleanno, “un grande lombardo che ha guidato con coraggio, capacità e generosa lungimiranza Regione Lombardia, lasciando un segno indelebile in tutti noi”. Il Consiglio regionale, sotto la presidenza di Federico Romani, ha quindi eletto gli altri componenti dell’Ufficio di Presidenza. Nuovo Vice Presidente è Giacomo Cosentino Basaglia (Lombardia Ideale – Fontana Presidente), eletto in Consiglio regionale con 1.304 voti a Varese. Trentasei anni da compiere a giugno, Cosentino Basaglia è alla sua seconda legislatura in Consiglio regionale. In passato è stato Consigliere Comunale a Varese e Vice Presidente della Provincia di Varese. Ha ottenuto 45 voti.

L’altro Vice Presidente, espressione della minoranza, è Emilio Del Bono, esponente del PD. Cinquantasette anni, recordman di preferenze alle ultime elezioni regionali (è stato eletto in Consiglio con oltre 35mila voti), Del Bono è alla fine del suo secondo mandato da Sindaco di Brescia, quando fu eletto per la prima volta nel 2012. È stato Deputato alla Camera per tre legislature, dal 1996 al 2008. E’ stato eletto con 25 voti. Alessandra Cappellari (Lega) è il Consigliere Segretario indicata dalla maggioranza. Quarantasette anni tra poche settimane, è stata eletta a Mantova con 4.599 voti, incrementando le proprie preferenze di 2.784. Nell’ultima legislatura Cappellari è stata Presidente della Commissione Affari istituzionali. Alla sua seconda esperienza in Consiglio regionale, in passato è stata Vice Sindaco e Assessore all’Ambiente al Comune di Mantova. Ha ottenuto 42 voti. Bergamasco, 35 anni ad aprile, Jacopo Scandella (PD) è l’altro Consigliere Segretario. Eletto a Bergamo con 6.632 voti, Scandella è alla sua terza legislatura regionale. Prima di entrare in Consiglio regionale è stato Consigliere comunale a Songavazzo, piccolo Comune situato sull’altopiano della Presolana. E’ stato eletto con 25 voti.

La prima seduta del Consiglio regionale è stata presieduta inizialmente da Attilio Fontana (Lega), mentre il ruolo di Consiglieri Segretari è stato svolto dai due Consiglieri più giovani: Michele Schiavi (Fratelli d’Italia) e Paolo Romano (PD).

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Un commento

  1. Qualcuno mi spieghi il senso di un assessorato regionale all’università e alla ricerca se la competenza in materia spetta unicamente allo Stato.
    Alla luce di ciò Fermi è assessore di che cosa? Ma soprattutto per cosa è pagato?
    Potete illuminarmi

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