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Coprifuoco in piazza de Gasperi, annuncio choc: “Dietrofront o 48 licenziamenti”

48 dipendenti dei locali di piazza De Gasperi rischiano seriamente il licenziamento. Nessun dubbio, se il Comune deciderà di procedere verso il coprifuoco (ipotizzato per le 22) , i titolari degli esercizi dovranno tagliare drasticamente il personale (68 persone ) in forza nelle quattro strutture principali della piazza: la pizzeria Ox, il cui responsabile è Vincenzo Fiordimonte, Bar Giuliani  Borgo Sant’Agostino, diretti dai fratelli Carmine e Valentino Giuliani, e Yoko Sushi di Gordon Monti.

Vicenda complessa che parte da indagini fonometriche (i valori sonori generati dalla movida) , in particolare la sera, e dalla richiesta di un di un residente (appartamento affacciato sulla piazza) che ha avviato il contenzioso contro i locali ha fatto domanda perché sia avviato un “provvedimento urgente in corso di causa” con cui è stato chiesto al Comune di Como di inibire le attività sulla piazza.

Qui tutti i dettagli: “Via i tavolini alle 22”. Riesplode il caso piazza De Gasperi. Giuliani e Tufano: “Una follia”

I quattro titolari parlano con voce unanime, annunciano battaglia con toni durissimi e parlano di prospettive drammatiche. Il tutto concentrato in alcune lettere, sostanzialmente identiche l’una all’altra eccezion fatta per il numero di dipendenti di ogni singola struttura, spedite dagli esercenti a associazioni di categoria, sindacati e naturalmente a Palazzo Cernezzi.

L’attività della nostra azienda si svolge prevalentemente durante la “bella stagione – scrive Carmine Giuliani, capofila della protesta – in cui i tavoli posizionati all’esterno e la gradevole temperatura di stagione attraggono clienti. La ristorazione è la nostra prevalente attività: siamo dotati di cucina e strumentazione completa per l’esercizio della ristorazione. La consumazione serale costituisce, per la nostra azienda l’offerta maggiormente apprezzata dalla clientela. Proprio per far fronte all’affluenza serale abbiamo adeguato l’organico, incrementando le presenze di lavoratori dipendenti“.

Da sinistra: Vincenzo Fiordimonte, Carmine e Valentino Giuliani, Gordon Monti

Quindi l’annuncio: “Attualmente occupiamo 15 dipendenti e saremmo in procinto di assumere altri 2 dipendenti per completare l’organico. Dipendenti regolarmente assicurati e contrattualizzati secondo le disposizioni normative e di CCNL. La revoca dell’autorizzazione all’occupazione del suolo pubblico di Piazza De Gasperi dopo le ore 22 ci sottrarrebbe circa il 70% della nostra attività“.

“E’ certamente comprensibile che la clientela non possa accettare la proposta di consumare la cena , sapendo di dover concludere la consumazione entro le ore 22.00 e, per la nostra azienda, ciò comporterebbe l’esaurimento dell’opportunità lavorativa serale, arrecandoci un insostenibile danno. Dovremmo pertanto procedere al licenziamento del 70% dei dipendenti, sostenendo la responsabilità giuridica e civile, oltre che sociale, di un tale intervento“.

“Ma, pur procedendo con i licenziamenti, ciò nonostante, la contratta attività aziendale , in presenza dei costi fissi di gestione, renderebbe l’intera attività insostenibile in termini di esito di bilancio. Chiediamo pertanto a questa amministrazione ed alla persona responsabile del procedimento di volerlo attentamente valutare alla luce delle su- esposte argomentazioni che presumiamo non siano diverse da quelle esposte dalle altre aziende turistiche affacciate su Piazza De Gasperi”.

Intanto, con una nota, Maurizio Traglio, Barbara Minghetti e Vittorio Nessi, consiglieri d’opposizione di Svolta Civica, sono intervenuti sulla questione.

Il pasticcio di Piazza De Gasperi – dicono – è solo l’ennesimo campanello d’allarme sul fronte Cultura-Turismo. Pensare di far cessare l’attività dei pubblici esercizi in Piazza De Gasperi alle 22, ma il discorso vale anche per altre zone della nostra città, è, evidentemente, una contraddizione enorme per una  città che voglia avere la purché minima ambizione turistica.


Siamo di fronte a un cortocircuito tra le legittime istanze di una parte di popolazione residente e l’altrettanto legittima esigenza di dare a specifiche zone una vocazione tesa all’accoglienza, allo svago e alla promozione turistica della città. Stupisce il fatto che il Comune abbia semplicemente subìto la procedura che ha coinvolto anche il Tribunale di Como. Un’amministrazione ha proprio il compito di saper trovare le misure corrette perché esigenze e diritti di parte trovino un bilanciamento e una sintesi per il bene comune che coinvolge tutti i soggetti in campo. Ma, il caso di piazza De Gasperi è solo uno dei molti campanelli d’allarme che sentiamo ormai troppo spesso suonare nel campo, secondo noi più che mai strategico, del settore Cultura e Turismo, di cui dovrebbe occuparsi l’amministrazione. Diciamo “dovrebbe” perché, ahinoi, ancora non intravediamo alcun disegno generale e organico che sappia dare alla città la giusta spinta sul piano turistico-culturale in maniera lungimirante. Manca un disegno complessivo e mancano le figure che dovrebbero sviluppare, nel tempo, questa progettualità. Dal voto amministrativo è ormai trascorso un anno. Tempo prezioso, che nessuno restituirà alla città”.

Nelle scorse ore l’ex assessore, nome simbolo di Forza Italia, padre delle grandi mostre e viveur di chiara fama, Sergio Gaddi era intervenuto ribaltando prospettiva, chiamanto – provocatoriamente – alla rivolta imprenditori della Como by night e giovani.

Stop ai tavolini alle 22, Gaddi sta con i locali: “Class action contro chi vuole Como morta”

 

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9 Commenti

  1. Qui si parla davvero senza cognizione di causa.
    1 la chiusura della musica alle 22 per i parametri a tutt’oggi in vigore non vuol dire abbassare ma spegnere. E rispettando tali parametri anche fini alle 22 non si può parlare di musica a volumi assurdi. Informatevi
    2 la chiusura alle 22 comporta per un ristorante che questo accetti prenotazioni fini alle ore 20,00 ( gli diamo due ore a sta gente per mangiare) orario in cui nessuno essendo qui in vacanza pensarebbe a sedersi a tavola ( dandogli pure fretta)
    3 migliorare l’acustica esterna è cosa impossibile, una tenda non serve assolutamente a nulla ai fini dell’impatto sonoro .informatevi
    4 migliorare l’acustica interna è molto difficile a meno di non creare un locale completamente chiuso ( e quelli fuori come li serviamo?) informatevi
    5 i guadagni vengono già ampiamente investiti in tasse, occupazioni, certificazioni, adeguamenti, non ultimo quello sulla privacy creato ad hoc per spillare i soldi alle aziende . Informatevi!!
    6 Brera, Riccione,Lecco,sono tutti posti senza residenti ?? Forse che abbiano chiusura estiva alle 24 anziché alle 22?
    7 abito in città murata !

  2. quello che manca, purtroppo è il buon senso da entrambe la parti. una città priva di residenti è una città finta, una vetrina commerciale ad uso e consumo del turista. per cui è inutile lanciare frasi tipo “andate a vivere da un’altra parte”…anche perchè non è che tutti possa prendere e spostarsi a piacimento. Va bene la musica, va bene il divertimento, però nel rispetto reciproco. non è detto che per forza non ci debba essere musica, però deve essere per forza a volume elevatissimo? le attività comemrciali poi potrebbero benisssimo fare interventi per migliorare l’acustica dei loro locali e limitare l’inquinamento sonoro, è tutto possibile, basta rinunciare a una quota dei guadagni per investire ma chiaramente questo non viene nemmeno preso in considerazione…

  3. Scusate l’intrusione, ma adesso e ‘proprio ora adi finirla con queste follie…io faccio musica live in questa citta morta da almeno 25 anni , bene ! e da 25 anni che sento sempre questa storia come un disco rotto ,Non si può sempre darla vinta a questi residenti che si lamentano perché delle persone si divertono fino a mezzanotte in piazza de gasperi , conosco bene le leggi e so che gli schiamazzi notturni possono dare fastidio ,Si anche che la musica all’aperto sopratutto nei centri abitati ,alle 22.00 deve finire…e infatti la musica in piazza de gasperi si suona dentro i locali e non fuori …chiaramente il vociare delle persone d’ fuori..li in piazza….ma io mi domando e dici : ma cosa credete di risolvere togliendo i tavolini alle 22.00 in piazza de gasperi o in altre zone di Como ? Le persone se vogliono comunque rimangono li in piazza a parlare e nessuno gli può dire nulla …dunque cari residenti che volete andare a riposare alle 22 00 … un consiglio spassionato , cambiate zona , andate ad’abitare in una zona residenziale e così sarete felici e tranquilli …e i locali di piazza de gasperi potranno lavorare tranquillamente…come succede per gli altri locali in tutte le altre città d’Italia…io vi garantisco che di club ,ristoranti ,discoteche ecc ecc ne ho girati parecchi per lavoro e non …ma mai come a Como ho potuto rilevare tutte queste problematiche….quindi cari residenti di piazza de gasperi e anche di zone limitrofe….fate una bella cosa:il venerdì il sabato e la domenica recatevi anche voi nei ristoranti a gustarvi una buona pizza o quant’altro …vi farà bene ..vi rilasserete e vi divertirete in compagnia di buon cibo e buona musica .. ve lo assicuro..e forse vi passerà anche la voglia di creare problemi a chi sta lavorando onestamente. Buon estate cari residenti .

  4. Un consiglio agli esercenti! prima di lanciare certi strali assicuratevi di avere tutto in ordine, non vorrei che questa vs. Uscita sfoggiasse in un controllo da parte dell’ispettorato del lavoro 48 dipendenti licenziati sono veramente tanti per degli esercizi stagionali!!

  5. Como turistica ? Se volete il turismo non si può chiudere alle 22. Nessuno obbliga quelli che vogliono andare a dormire alle 9 ad abitare in centro. Vogliono l’uovo e la gallina.!!! Mezzanotte va benissimo e…ve lo dice una signora di 70 anni.

  6. Questa é la frequente diatriba di ogni via o piazza con tavolini all’aperto, l’irrisolvibile battaglia tra chi ha una attività che beneficia durante la bella stagione e chi ci abita e che vorrebbe il silenzio o quasi
    Pensare di risolverla chiedendo la chiusura dell’attività alle 22 mi sembra veramente una scempiaggine, più ragionevole sarebbe fissare tra le 23:30 e le 24 questo inizio del “coprifuoco”

  7. non passo spesso la sera da quelle parti, quindi nono conosco nel dettaglio la situazione, però sarebbe da capire se oltre al vociare delle persone ci sia musica diffusa a volume elevato. è corretto difendere la propria attività però arrivando a qualche compromesso…
    la questione di inserire una struttura coperta mi pare un’esagerazione, a meno di posizionarla a ridosso del muro dei ristoranti e lasciare libera da sedie e tavolini la piazzetta…

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