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Coronavirus, Ats Insubria: “Alle strutture comasche dati 415 tamponi. Mortalità allo 0,3%”

Finalmente, parla anche l’Ats Insubria. Con un lungo comunicato, si rivendica “l’attività di gestione dell’emergenza Covid in atto, in stretto raccordo con la Direzione generale Welfare di Regione Lombardia, le Prefetture, i Sindaci, i Medici di Medicina Generale, le Associazioni, le ASST del territorio, la Protezione Civile”.

“Sono state molte le criticità affrontate, giorno dopo giorno e mano a mano che si delineavano i bisogni e le possibili risposte – viene sottolineato nella nota – Molto è stato fatto e molto rimane da fare con la collaborazione di tutti gli attori del sistema per superare una situazione complessa e imprevista. I dati in possesso di ATS Insubria evidenziano una realtà, sul territorio di competenza, che necessita di un’attenta vigilanza ma meno grave che in altri territori”.

Di seguito, le iniziative prese e comunicato dall’Ats.

È iniziata, settimana scorsa, in stretta collaborazione con i Medici di Medicina Generale, l’attività delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA), a Busto, Saronno, Varese, Como e Gallarate per le visite domiciliari ai pazienti positivi al Coronavirus.

La prossima settimana partirà quella di Erba e poi quella di Cantù. In base alle necessità epidemiologiche, le Unità Speciali di Continuità Assistenziale potranno essere aumentate o ridotte. Le USCA ricevono via mail, dal Medico di Medicina Generale, la richiesta di attivazione e contattano i pazienti telefonicamente per concordare la visita durante la quale vengono rilevati i parametri vitali essenziali. Le informazioni acquisite vengono inviate al medico di famiglia del paziente.

Si è attivato anche il servizio ADI Covid, a domicilio, su chiamata del Medico di Medicina Generale, nel territorio dell’ASST Settelaghi, a Gallarate, Castellanza, Busto Arsizio, Como, Lomazzo e Cantù, come previsto dalla DGR 2986.

Per quanto riguarda le RSA, ATS Insubria ha istituito l’Unità di Crisi RSA in data 28 marzo 2020, coordinata dalla Direzione Generale e dalla Direzione Sociosanitaria, alla quale partecipano rappresentanti di UNEBA, quale associazione di categoria delle RSA. Durante queste conferenze telefoniche si informa, si discute e ci si confronta sulle attività svolte da ATS e sulle principali criticità riscontrate dai gestori nell’emergenza COVID -19.

ATS ha provveduto, a supporto delle RSA del territorio, alla distribuzione di Dispositivi di Protezione Individuale: sono stati distribuiti ad oggi 59.394 DPI di cui 29.878 alle strutture della provincia di Como e 29.516 a quelle della provincia di Varese.

Da una ricognizione effettuata da ATS, su 10.068 ospiti in struttura, sono deceduti in ospedale o in struttura 30 soggetti, pari allo 0,3%.

ATS ha, inoltre, effettuato e/o distribuito alle strutture sociosanitarie 956 tamponi naso- faringeo da effettuare per ospiti e operatori (dato aggiornato ad oggi) di cui 541 nel territorio della provincia di Varese e 415 nel territorio della provincia di Como.

È in fase di definizione un protocollo operativo, per un progetto di ASST Settelaghi, di diagnosi precoce di polmonite Covid, a domicilio e nelle RSA con l’impiego di un ecografo mobile e l’intervento di un tecnico di radiologia, al fine di proteggere i pazienti più fragili e non trasportabili.

Sono state trasmesse alle strutture sociosanitarie del territorio di ATS Insubria, puntualmente, tutte le comunicazioni pervenute in merito da Regione Lombardia. In particolare, sono stati trasmessi: il Protocollo operativo per l’attuazione del consulto telefonico previsto dalla normativa regionale per le cure palliative offerto alle RSA e RSD del territorio.

La Procedura operativa per esecuzione dei tamponi agli operatori sanitari in RSA; il Vademecum per tutte le strutture sociosanitarie contenente indicazioni operative per la gestione dell’emergenza COVID-19; il Tutorial esplicativo per l’esecuzione di tamponi naso-faringei e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale; la nota con le indicazioni per la gestione operativa degli ospiti e del personale per il contenimento del COVID-19.

È stato istituito un servizio telefonico per il supporto psicologico degli operatori sociosanitari, in convenzione con gli psicologi esperti di psicologia dell’emergenza dell’Associazione EMDR Italia.

Tale servizio è stato offerto anche ai Comuni, per situazioni di particolare fragilità psicoemotiva nelle famiglie colpite da Covid o in situazione di isolamento per quarantena.

Il Direttore sociosanitario, Dr.ssa Poncato, evidenzia come un attento monitoraggio della situazione nelle RSA del nostro territorio abbia prodotto il risultato positivo di un elevato numero di RSA Covid-free. In questo i gestori delle RSA si sono dimostrati attenti ed efficaci nell’applicazione dei protocolli operativi.

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3 Commenti

  1. Il dato sui decessi è palesemente falsato dalla mancanza di tamponi sui decessi. I provvedimenti sono tardivi ed insufficienti. La verità è che la situazione nelle Rsa è stata,per lungo tempo e volutamente, fuori controllo. Sindacati,medici,parenti denunciano dall’inizio della pandemia il dramma delle Rsa, puntualmente verificatosi. Vergogna

  2. Parole, parole…..carta, carta….ma in pratica il nulla. Se devo fare un tampone ad un paziente non in fine di vita mi dicono che non ne hanno a sufficienza. E allora?

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