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Coronavirus – Cresce il contagio, il 70% dei letti al Sant’Anna per Covid-19. Trasferiti a Cantù Geriatria e Medicina Interna

Oggi l’Asst Lariana ha avviato la quarta fase dei provvedimenti legati all’emergenza Coronavirus.

La nuova tappa – proposta ieri dal direttore generale Fabio Banfi al Collegio di Direzione di Asst Lariana, e approvata all’unanimità – è legata alla costante crescita della curva del contagio nell’ambito territoriale lariano e alla necessità di rispondere alle esigenze del sistema regionale.

Tale fase prevede: il trasferimento da San Fermo al presidio di Cantù – dove occuperanno 29 posti letto – dei reparti di Geriatria e di Medicina Interna e la contestuale messa a disposizione al Sant’Anna di altri 52 posti letto da dedicare ai pazienti Covid-19.

Il Collegio ha altresì deciso che i pazienti Covid-19, tendenzialmente stabili sotto il profilo clinico, non negativi e senza necessità di particolari supporti respiratori, e che tuttavia richiedono ancora un costante monitoraggio clinico-assistenziale, vengano collocati nel reparto di Riabilitazione del Sant’Anna.

Questo per garantire un controllato turn-over dei letti di degenza e semplificare, al momento opportuno, il processo di dimissioni. La progressiva liberazione dei letti della degenza Medica 1 è già stata avviata.

Con questi provvedimenti, il 70% circa dei posti letto (350 su 500) previsti nell’assetto di accreditamento del Sant’Anna, compresi quelli in terapia intensiva, sono dedicati al trattamento dei pazienti Covid-19.

Il Collegio di Direzione, infine, ha deliberato di iniziare a ragionare sulla possibilità di dedicare anche un’area dell’ospedale di Cantù al ricovero di pazienti positivi.

Nella struttura di via Domea, pertanto, verrà avviata la riorganizzazione della Week-Day Surgery destinando 20 posti letto al trattamento di pazienti Covid-19. Perfezionata la dotazione infermieristica, l’area potrà essere resa operativa entro una settimana. Per quanto riguarda la terapia intensiva di Cantù – già impegnata sul fronte dell’emergenza Coronavirus – i posti letto potranno essere estesi fino a 10.

Per quanto riguarda, infine, l’ospedale di Menaggio, per la gestione dei pazienti Covid-19, per il momento, si è ritenuto di mettere a disposizione il reparto di Terapia Intensiva.

Rientra nell’ambito di tale riorganizzazione, la decisione di chiudere il reparto di Psichiatria dell’ospedale Sant’Anna e di trasferire i pazienti ricoverati nei reparti Spdc a Menaggio (4) e a Cantù (2). Il personale, infatti, sarà impiegato a Cantù nei reparti di Medicina Interna e Geriatria.

A partire dalle ore 20 di stasera, pertanto, la guardia unica svolta dallo psichiatra sarà trasferita nel presidio di Cantù dove continuerà a svolgere le sue funzioni e sarà affiancata, se necessario, da un secondo psichiatra reperibile. All’ospedale Sant’Anna sarà garantita la presenza di uno psichiatra dalle 8 alle 20 per eventuali consulenze per il Pronto Soccorso o altri reparti ospedalieri.

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7 Commenti

  1. Ci saranno dei volontari anche della croce rossa che possono dare notizie alle famiglie dei parenti ricoverati nei reparti covid????
    Il personale infermieristico e i medici fanno l’impossibile per curarli ma le famiglie sono straziate nel non sapere nulla
    Sopratutto per i pazienti anziani che non sanno usare il cellulare???

  2. Signor Bruno ho parlato ora con due medici che lavorano nell’ospedale di Menaggio che mi confermano quanto in precedenza ho scritto.Il presidio ospedaliero di Menaggio è covid free e la rianimazione ospita pazienti no-covid provenienti dal S.Anna ma che hanno bisogno di terapia intensiva.Del resto con il.numero esiguo di medici presenti in ospedale non si poteva fare altrimenti.Resta inteso che in p.s si presentano casi con sospetto covid ai quali vengono prestate le primissime cure in un piccolo spazio lontano dall’area degenza e poi trasferiti.Sono comunque d’accordo ovviamente con lei sulla necessità del potenziamento del personale medico e paramedico dell’ospedale Menaggio che Le assicuro comunque cheanche in questo orribile momento il poco personale presente si sta adoperando al massimo per aiutare i pazienti che vi si rivolgono.

  3. Signora Franca, conosco benissimo anch’io le decisioni attuali, meglio, momentanee, dell’azienda ospedaliera S.Anna.La mia considerazione era dovuta al fatto che, come lei ben saprà, l’ospedale S. Anna, è stato trasformato in Covid, con competenza anche per Stroke (ischemici) . Questo vuol dire che i pazienti cardiologici, neurologici/neurochirurgici, traumatici (che continuano ad esserci, nonostante il Covid…) , vengono destinati ad altre strutture fuori provincia (Monzino, Varese, Niguarda ecc.). L’ospedale di Menaggio, non avendo le suddette specialità, un’attività chirurgica “minore”, e comunque una discreta terapia intensiva (ampliabile fino ad 8 letti), si presta probabilmente meglio, insieme ad altri ospedali periferici, ad essere un ospedale Covid, sgravando parzialmente gli ospedali “centrali”, ovviamente con le necessarie integrazioni di personale (soprattutto anestesisti). L’Asst avrà fatto altre considerazioni che, al momento attuale, ritiene piu funzionali.

  4. Signor Bruno la decisione di tenere Covid free l’ospedale di Menaggio è stata presa dalla azienda ospedaliera in quanto i posti di rianimazione sono solo 6 ed i medici presenti in tra medicina e pronto soccorso sono pochissimi già da molto prima che scoppiasse questa pandemia.Come ho già scritto vengono trasferiti dal S.Anna a Menaggio pazienti con altre patologie che necessitano di terapia intensiva ma senza Covid al fine di evitare altri contagi.

  5. Visto, l’espandersi del contagio e purtroppo dei decessi in centro e alto lago, il fatto che la terapia intensiva dell’ospedale di Menaggio, possa accogliere i pazienti Covid, segue l’ordine naturale delle cose. Così come del resto anche altri reparti. D’altra parte non mi sembra sensato allestire tendoni da campo e strutture fieristiche quando ci sono ancora ospedali, sia pure periferici, con spazi e competenze ampiamente sottoutilizzate.

  6. Non ci risulta che a Menaggio vi siano posti per pazienti Covid perché come da intenzione dell’azienda ospedaliera l’ospedale deve essere covid free.In rianimazione vengono semmai trasferiti da Como malati che non hanno covid.Il tendone posto all’ingresso serve solo a filtrare i parenti dei ricoverati ai quali viene provata la temperatura prima di dare il permesso di accedere ai reparti di degenza,proprio al fine di evitare contagi. Ciò ovviamente non toglie che al P.S si rechino persone alle quali venga diagnosticato il Covid,le quali però vengono trasferite al S.Anna per il trattamento i subito dopo avere espletato tutti gli esami del caso.

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