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Coronavirus – Fine dell’assurdo a Campione. Nicoletta: “Doppio isolamento: si erano dimenticati di noi”

“Siamo italiani ma, fino a stamattina, non potevamo entrare in Italia”, questo potrebbe essere, in breve, il racconto di Nicoletta Casati e Giuseppe Carmeci, casa e vita a Campione d’Italia ma cuore al di là della dogana.

“Quando è uscito il primo decreto del presidente Conte che ha fortemente limitato gli spostamenti sul territorio italiano ci siamo accorti che, per l’ennesima volta, il Governo si era dimenticato dell’enclave di Campione – racconta Nicoletta – e la prova l’abbiamo avuta ieri quando, muniti di autocertificazione, abbiamo provato ad andare a fare la spesa per noi e mia madre a Monte Olimpino, dove andiamo sempre”.

In dogana, però, la brutta sorpresa: “I finanzieri italiani ci hanno fatti tornare indietro – spiega – perché avremmo dovuto fare la spesa nel supermercato più vicino alla nostra residenza. Peccato che a Campione i negozi siano tutti chiusi e l’alimentari più vicino sia un piccolo supermercato a un chilometro da casa nostra che, però, si trova già in Svizzera quindi con prezzi svizzeri, che vanno bene al massimo per il latte e il pane ma che sono impossibili da sostenere per tutto il periodo di emergenza che ci si prospetta”.

“Mi sono trovato nella situazione di essere un italiano che non può entrare in Italia, non per fare due passi sul lungolago ma per gli approvvigionamenti necessari- le fa eco il marito Giuseppe – e quello che è successo a me è capitato anche ad altri abitanti di Campione. Impossibile così pensare di affrontare l’emergenza”.

Fortunatamente Giuseppe non si è perso d’animo: “Appena tornato a casa mi sono messo in contatto con il commissario prefettizio Giorgio Zanzi che, fortunatamente, si è attivato subito per risolvere il problema – racconta – e da oggi per fortuna alle dogane è stato comunicato che i cittadini di Campione, in quanto italiani, possono raggiungere Como per ragioni di necessità”. Un piccolo lieto fine in giorni davvero difficili per tutti.

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Un commento

  1. Il vero problema per Campione, oltre a tutto il resto, è che, nonostante l’impegno del Commissario Zanzi, le dogane svizzere stanno applicando le norme varate ieri che prevedono che nessun italiano (se non frontaliere) può fermarsi in Canton Ticino.
    Essendo noi Italiani che operano in Italia quindi siamo, per ordine scritto del Gran Consiglio del Canton Ticino, fuori legge. Possiamo transitare ma mi sembra ovvio che se ho la spia della riserva della benzina è accesa come faccio ad arrivare a Como per fare benzina.
    Oltre ciò aggiungerei che le norme italiane sono iniziate molte settimane prima della vicina Svizzera e quindi rischiamo, qualora la pandemia di arresti, di dover pagare un prezzo doppio rispetto all’Italia.

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