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Coronavirus, denuncia shock dal Ticino: “Frontalieri in dormitori improvvisati, condizioni disumane”

Si affacciano scenari durissimi per i frontalieri italiani che lavorano in Svizzera. Una denuncia shock arriva dall’Ocst, l’Organizzazione sindacale Cristiano Sociale Ticinese, tramite il segretario cantonale Renato Ricciardi.

“La situazione nel nostro Cantone sta in queste ore degenerando – denuncia – In troppi stanno purtroppo esprimendo una totale mancanza di umanità e di senso della realtà. Ci riferiamo in particolare alle numerose aziende che in queste ore stanno mettendo in piedi dormitori improvvisati per i lavoratori frontalieri che non sarebbero accettabili in condizioni normali e men che meno in una situazione di seria emergenza sanitaria. A queste si aggiungono richieste di non lasciare il cantone nel prossimo mese, aziende che prenotano alberghi per i lavoratori chiedendo loro di contribuire alle spese”.

“Sono prevaricazioni che disgustano. Denunceremo queste situazioni, oltre che pubblicamente come stiamo facendo ora, anche alle autorità competenti – aggiunge Ricciardi – Poniamo anche un’altra questione, chi si prenderà cura della salute di queste persone che non hanno copertura assicurativa nel nostro cantone? Chi si assumerà le spese delle loro cure? Il nostro sistema sanitario è preparato a sostenere un carico aggiuntivo di potenziali pazienti? Occorre essere coscienti che le norme attuali non garantiscono un’assistenza sanitaria ai lavoratori frontalieri”.

“Ciò che evidentemente non è chiaro all’economia cantonale è che ora è urgente cambiare passo, fermare le attività non indispensabili per consentire di portare avanti esclusivamente i servizi strettamente necessari alla persona – è l’invito – Alcune aziende responsabili stanno agendo in questa direzione, ma sono ancora troppo poche, come testimoniano le code infinite alle nostre dogane in entrata e in uscita dal Paese. Chiediamo in questo senso un intervento responsabile delle associazioni padronali”.

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8 Commenti

  1. Grazie per aver fatto denuncia! Io sono una fortunatissima frontaliera che lavora da 10 anni per un’ azienda che mi stima e la stima è assolutamente reciproca, io sono a casa da mercoledì scorso ma in molti non hanno potuto contare su tale riguardo.
    In questa ora buia più che mai occorre essere coesi e smettere di concentrarsi su quale parte del confine si abbia precedenza nello stare male. Un morto è un morto in ogni dove. In questi anni in Svizzera io ho conosciuto persone splendide così come ne conosco in Italia e saperli potenzialmente in pericolo di contrarre questo pericoloso virus mi spaventa allo stesso modo senza alcun privilegio.
    Chi lavora in Svizzera non è per forza un parassita, anzi, chi lavora svolge con dedizione il proprio operato e lo deve poter fare con dignità dato che il lavoro nobilita l’uomo, sempre.
    Siamo umani e di buon senso!cerchiamo di esserlo instancabilmente per favore!
    Qualcosa occorrerà pur imparare da questa situazione terribile!forse proprio smettere di farsi guerra tra poveri e aiutarsi vicendevolmente! Proprio come l’unica razza esistente-quella umana-dovrebbe saper fare!
    non era forse ciò a doverla “distinguere” ed emancipare dagli altri esseri del creato? finirà invece che da loro dovremo imparare, e molto.

  2. Mio figlio lavora in Canton Ticino ed anche la sua azienda ha improvvisato delle stanze indegne oltretutto con servizi igienici da condividere in 4/5 persone
    In un primo momento mio figlio ha dato la sua disponibilità e ha passato una notte in questi locali ma da oggi ha deciso di continuare a fare il frontaliere Spero sia l’Italia a chiudere i confini se non lo farà la Svizzera
    I ns ragazzi sono Italiani ed è l’Italia a dover pensare alla loro salute

    1. Nel momento in cui (in totale sicurezza e con privacy garantita) potesse farci avere una foto-testimonianza alla mail redazionecomozero@gmail.com ce ne occuperemmo direttamente. Ovviamente, senza alcun impegno. Grazie comunque, a prescindere

  3. Visto che ad ogni soluzione di emergenza, in modo particolare verso la questione frontalieri ci sono sempre critiche, chiudiamo la baracca, cosi ognuno a casa propria. Il personale frontaliero impiegato nella sanità a detta delle nostre autorità è una piccola percentuale, non dovrebbe recare problemi, basti reclutare manodopera indigena disoccupata. Tra l’altro mia figlia ha inoltrato la candidatura all’EOC e non ha ancora avuto riscontro.

  4. La colpa e di quei frontalieri
    Che abbassano la testa come l’asino.
    E del cantone che permette questo scempio.

    E sulle spalle degli altri fanno i grandiosi.

    1. È l’ignoranza che parla.
      Mio marito da lunedì sarà a casa perché la ditta ha deciso di chiudere…
      Sono anni che lavora in Canton Ticino, e anche rischiando la salute, è andato a lavorare fino a ieri…
      Lui è a casa ora, ma mi spieghi con 4 figli e una moglie, come si fa ad andare avanti?
      Nn abbiamo alcun supporto economico ed alcuna agevolazione….eppure le tasse in Svizzera le ha sempre pagate…..vergognoso…e vergognosi voi che siete razzisti contro l’Italia, perché i nostri mariti favoriscono la Vostra economia…dovreste avere un minimo di sensibilità.

  5. Chissà se fra qualche tempo la Lega (dei Ticinesi ovviamente) organizzerà manifestazioni pubbliche per la chiusura dei “dormitori improvvisati” urlando al megafono: “per l’assistenza sanitaria, prima gli svizzeri”? Non lo escluderei.
    C’è sempre chi è in difficoltà e c’è sempre chi si sente in diritto di far pesare la propria condizione di superiorità a chi è in difficoltà. Che si chiamino italiani o svizzeri, ha importanza?

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