La bellezza ci salverà. Questo è quello che, tra paure irrazionali e lavori a rischio di cancellazione, esce dal racconto di Umberto Amato, art director milanese specializzato nel settore della moda con studio nel capoluogo lombardo.
“Un importante cliente tedesco ci aveva incaricati di organizzare per fine febbraio uno shooting fotografico per un suo catalogo di abbigliamento maschile – racconta – era tutto già pronto: modelli, fotografo, staff, studio di posa. La sede? Milano, ovviamente”.
Tutto bene, finché è arrivato lui, l’allarme Coronavirus, con tutte le paure e le conseguenze del caso. “Due giorni fa mi ha chiamato spaventato dal timore di un contagio: Milano secondo lui era troppo rischiosa e voleva assolutamente che cercassi un’altra sede”.
Impossibile convincerlo dell’infondatezza dei suoi timori e altrettanto impossibile aspettare che l’emergenza rientri, bye bye quadrilatero della moda e avanti un altro. Che fare?
“Scartate sedi in Germania o in Svizzera per ragione di costi, l’unica soluzione era trovare uno studio di posa in un’altra città. Trattandosi di foto in studio, avrei potuto proporgli qualsiasi anonimo paese della Lombardia ma alla fine ha vinto l’idea di scattare a Como”.
A due passi da Milano, con un viavai di pendolari che ti raccomando: insomma, non proprio una botte di ferro per ipocondriaci, diciamo. E allora cosa l’ha convinto? Semplice, la bellezza. “Questo cliente, all’occasione di lavoro voleva abbinare anche un weekend piacevole e l’idea di Como gli è piaciuta ovviamente subito”. E così, trasferito staff e modelli sul Lario, sabato tutti al lavoro e poi via a godersi il fascino della città e del lago alla faccia del Coronavirus.
“Alla fine la bellezza vince sulla paura – è il pensiero di Umberto, una luce di speranza in questi giorni in cui tutto sembra andare a rotoli – Como è solo un esempio ma il concetto vale per tutta l’Italia. Abbiamo un patrimonio storico, artistico, naturale, culinario che il mondo intero non vede l’ora di conoscere, basta ricordarglielo”.
