Il giorno dopo, dalla giunta regionale lombarda arriva una stroncatura secca alla proposta del consigliere comasco Angelo Orsenigo (Pd) di riaprire il vecchio Sant’Anna di via Napoleona e altre strutture locali per l’emergenza Coronavirus.
Coronavirus, Orsenigo (Pd) rilancia: “Riapriamo il vecchio Sant’Anna e altre strutture locali”
“E’inutile – dice il sottosegretario regionale della Lega, Fabrizio Turba, replicando espressamente a Orsenigo – continuare a proporre soluzioni inadeguate e non adatte, come il vecchio Sant’Anna. Si tratta infatti di una struttura chiusa ormai da più di 10 anni, non più funzionante che non permette assolutamente di costruire in pochissimo tempo una struttura importante come quella prevista in Fiera”.
Una bocciatura che trova la premessa nell’allestimento in corso a Milano, nell’ex Fiera al Portello, di un nuovo ospedale che – dice sempre Turba – “permetterà ai nostri medici e infermieri eroi di curare circa 500 pazienti affetti da Coronavirus”.
“È importante sottolineare – spiega ancora l’esponente comasco della Giunta – che gli spazi individuati da Regione Lombardia, per un progetto che ha avuto anche il benestare del Governo, sono muniti di strumentazione adeguata e funzionante che permetterà di realizzare il miglior risultato possibile nel minor tempo”.
“Ricordo che parliamo di padiglioni sempre utilizzati per diverse fiere che sono sempre state svolte durante l’anno e che permettono di poter svolgere la propria professione, anche quella molto delicata che svolgono i medici, in sicurezza e in modo assolutamente efficiente – chiude Turba – Si tratta di un’area logisticamente perfetta in quanto comoda da raggiungere, munita di ampi parcheggi, con tutte le misure di sicurezza necessarie per funzioni così importanti. Un ospedale fondamentale per gestire una situazione difficilissima come quella che sta vivendo Regione Lombardia”.
9 Commenti
Stiamo parlando di allestire spazi adeguati per la quarantena, per impedire a persone sintomatiche ma non gravi, all’isolamento. Oggi se uno è positivo ma senza necessità di supporto respiratorio viene bellamente lasciato a casa dove c’è il rischio di infettare i propri cari che comunque per necessità escono a fare la spesa, e questo isolamento nella maggior parte dei casi avviene in appartamenti senza doppi servizi. Ci rendiamo conto di cosa vuol dire questo? Forse il sig. Turba preferisce dare soldi alle strutture alberghiere piuttosto che sfruttare spazi già esistenti. Non si preoccupi ci ricorderemo di lei alle prossime elezioni.
Per un emergenza di questo tipo , è , da un punto di vista organizzativo più razionale radunare i pazienti in spazi ampi e non in camere come per le normali degenze.Il vecchio monoblocco costruito nel 1968 , adatto ad una organizzazione ospedaliera in reaparti per specialità , suddivisi in 7 piani , con corridoi ed ascensori , è tuttora idoneo all’utilizzo di ospedale convenzionale , ma nel caso di “ ospedale” da campo , con pazienti con la stessa patologia , da seguire con risorse di personale limitate , presenta numerosi limiti.
Siccome sembra essere stato cancellato (forse sgradito?), ripropongo il mio commento:
Ha diretto il dipartimento di emergenza dell’ospedale Sant’Anna.
Ha ricoperto incarichi organizzativi in Regione Lombardia.
Ha partecipato alla commissione Grandi rischi presso il dipartimento della Protezione civile, al ministero della Sanità.
Stiamo parlando del sindaco di Como che su questa questione, come su tante altre, brilla per la sua assenza.
Per quali incomprensibili motivi non si esprime ?
Non mi sento per nulla vicino al PD, anzi mi reputo al suo opposto, ma qui devo ammettere che ha ragione Orsenigo. Ospedali come il Vecchio Sant’Anna, o anche altri come quello di Giussano o Seregno (Mariano magari no perché necessita di un maggiore intervento di riqualificazione) potrebbero essere strutturati per questa emergenza, magari con costi inferiori e lasciando nel futuro strutture utilizzabili.
Non ci vedo molto dentro nell’ospedale fiera, che psicologicamente mi da l’impressione di ospedale da campo eticamente lo vedo come un dispendio di risorse economiche non poi restanti alla comunità.
L’ospedale della Fiera a Milano sarà da gestire dal personale qualificato.
Verranno a prendere i nostri medici e infermieri?
L’ex Ospedale s.Anna ha tutte le qualità per per essere operativo anche per la degenza di quarantena successiva senza dover riempire RSA che a fatica coprono tutte le urgenze per altre patologie.
Turba forse non sa che l’unico motivo per cui sono stati preferiti i padiglioni di Fiera Milano è per farli allestire da Nolostand. Società già finita nella cronaca giudiziaria e che ci finirà probabilmente anche dopo la fine di questa emergenza
A parte il fatto che Orsenigo non ha proposto il vecchio Sant’Anna come alternativa all’ipotesi Fiera, c’è un altro piccolo particolare che il Consigliere della Lega trascura. Il vecchio Sant’Anna è stato costruito per essere un Ospedale e deve essere parzialmente riallestito mentre il polo fieristico deve essere adattato perché è stato costruito per fare altro. Quindi maggiori investimenti e tempi presumibilmente più lunghi. A parte questo piccolo particolare, non comprendo perché non si possa procedere in entrambe le Direzioni.
I numeri del contagio sono impietosi e probabilmente entrambe le strutture finiranno per non essere sufficienti.
Penso che non spetti a solo due persone prendere una decisione così importante.
Bisogna fare in fretta , questo è vero ; ma è anche vero che ci si poteva svegliare anche prima , poichè la situazione si è presentata subito gravissima e di non veloce soluzione .
Sono molte le cose da valutare e , al di là di giudizi più o meno validi , ci saranno indubbiamente persone che sapranno prendere la strada giusta .
Io non sono competente ; sono solo una anziana cittadina comasca che ha avuto più di un’occasione di frequentare anche negli ultimi mesi dello scorso anno il vecchio Sant’Anna , e di avere trovato cambiamenti e non certo un ambiente dismesso ed abbandonato …
Decidano per il meglio , nell’interesse dei malati , del Personale medico ed infermieristico e della spesa che in questi tempi di crisi sotto tanti punti di vista , non va sottovalutata .
Auguri ai malati che dovranno usufruire di queste strutture , vecchie o nuove , ma indispensabili al più presto !! ❤❤❤
Credo che questa ostinazione e negazione dell’ipotesi sia frutto di una presa di posizion ideologica , il padiglione centrale del vecchio ospedale sant’anna non è chiuso da 10 anni , mantiene intatte le sue funzioni e dispositivi quli la distribuzione dei servizi e dei gas , dispone di strutture immediatamente disponibili, di letti e spazi adeguati con tutte le pertinenze, tantè che alcuni reparti sono stati di recente sistemati, potrebbe essere riattivato immediatamente in PS. e tutte le strutture più vecchie potrebbero essere impiegate non per il trattamento ma tutte le funzioni di pre triage in totale sicurezza. E sufficentemente isolata e sulle direttici di traffico , facilmente sorvegliabile e dispone di aree interne per i mezzi che determina maggiore sicurezza ….. Ora la domanda , fare presto e velocemente e con spese decisamente inferiori a quelle decine di milioni necessarie per l’adeguamento di una struttura come quella fieristica che necessiterebbe di costruire una struttura nella struttura non più riutilizzabile in futuro che senso ha? In questo paese di sciacallaggi al di la della retorica degli eroi abbiamo riempito le pagine di storia e gli archivi dei tribunali ….. Siamo sempre pronti a perdonare ?