745 pazienti Covid-19 ricoverati dall’inizio dell’emergenza a ieri (14 aprile) , 413 posti letto destinati a tale patologia, di cui 46 in terapia intensiva, 301 pazienti tuttora ricoverati.
Sono alcuni dei numeri che caratterizzano l’emergenza Coronavirus all’ospedale Sant’Anna.
Sulla riorganizzazione ospedaliera attuata, la direzione generale di Asst Lariana ha predisposto un documento riassuntivo che alleghiamo sotto.
In sintesi, la riorganizzazione – al momento suddivisa in cinque fasi – è andaTA avanti “rispondendo alle necessità del sistema sanitario regionale e alle esigenze della città di Como e del territorio lariano”.
“Abbiamo lavorato e lo stiamo facendo tuttora – scrive il direttore generale Fabio Banfi – per affrontare l’emergenza al meglio delle nostre possibilità”.
“Un ospedale – prosegue – dalla configurazione estremamente innovativa, vocato alla gestione per acuti, a fronte di un’emergenza infettivologica di questa portata è stato riorganizzato con la necessaria tempestività, sfruttando flessibilità e duttilità nell’utilizzo dei posti letto e del parco tecnologico”.
Alla prima fase – tra la fine di febbraio e i primi di marzo – è corrisposto il potenziamento della linea del Pronto Soccorso e della Medicina d’urgenza, affiancata all’attività svolta dal reparto di Malattie Infettive, inserito fin dall’inizio dell’emergenza nella rete regionale per la gestione e il ricovero dei casi positivi.
In questa fase i posti letto resi disponibili sono stati 74.
Nella seconda fase – tra il 10 e il 20 marzo – sono state riorganizzate le degenze chirurgiche 2 e 3, rendendo disponibili altri 104 posti letto per il ricovero di pazienti Covid-19. Tale riorganizzazione è seguita alla riduzione dell’offerta chirurgica come da indicazioni regionali.
In particolare la degenza chirurgica 3 ha assunto le caratteristiche di una terapia sub-intensiva per l’utilizzo di ventilatori e tecnologie respiratorie ed è stata assegnata alla Pneumologia; la degenza chirurgica 2 è stata affidata al reparto di Malattie Infettive.
La terza fase – tra il 21 e il 24 marzo – è stata caratterizzata dalla necessità di dedicare, a causa di alcune difficoltà registratesi negli ospedali Valduce e Fatebenefratelli, 56 ulteriori posti letto, ricavati nella degenza medica 3. A tale periodo risale il trasferimento dei codici minori in autopresentazione al Pronto Soccorso del Sant’Anna al presidio di Cantù (trasferimento tuttora in vigore) per poter concentrare il personale medico ed infermieristico sui pazienti Covid-19 e sulle emergenze-urgenze con percorsi dedicati.
La quarta fase – tra il 25 marzo e il 13 aprile – ha visto lo spostamento a Cantù dei reparti di Geriatria e Medicina Interna, rendendo disponibili altri 49 posti letto al Sant’Anna e la chiusura della Psichiatria al Sant’Anna (i pazienti sono stati trasferiti a Cantù e Menaggio e il personale reimpiegato a Cantù).
Nell’ex ambito riabilitativo sono stati, inoltre, ricavati altri 40 posti letto dove sono ricoverati quei pazienti tendenzialmente stabili sotto il profilo clinico, senza necessità di particolari supporti respiratori, non negativizzati e che richiedono un costante monitoraggio clinico-assistenziale.
Per ogni evenienza in Pediatria sono stati dedicati 11 posti letto, 4 in Ostetricia e 2 in Terapia intensiva neonatale.
La quinta fase – avviata ieri 14 aprile – si caratterizza per il perfezionamento della traiettoria clinico-assistenziale che supporta il processo relativo alla dimissibilità dei pazienti. Da qui la destinazione al Polispecialistico Felice Villa di Mariano Comense di una degenza di transizione con 27 posti letto dove saranno ricoverati, in arrivo dall’ospedale Sant’Anna, tutti quei pazienti clinicamente stabili che necessitano una prosecuzione del monitoraggio clinico e il completamento del percorso di quarantena fino alla dimissibilità.
Nella relazione, infine, vi sono alcune notazioni sui dispositivi di protezione individuale, che seguono una polemica sindacale sollevata sul presidio di Cantù. Nella giornata di ieri 14 aprile, la direzione ha deliberato l’istituzione di un gruppo di lavoro per analizzare puntualmente il numero di casi di operatori risultati positivi ed individuare eventuali azioni correttive.
Se il Sant’Anna registra 39 casi di operatori positivi a fronte di 745 pazienti trattati, all’ospedale di Cantù sono stati registrati 41 casi, numero non proporzionato ai pazienti trattati, considerato che a Cantù non è stato attivato alcun reparto per il ricovero e la degenza di pazienti Covid-19. “La costituzione del gruppo di lavoro non serve ad alimentare polemiche ma è segno che abbiamo preso in carico il problema – commenta Banfi – ed intendiamo affrontarlo con estrema serietà”.
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Il gruppo di lavoro istituito con delibera N. 345 del 14 aprile 2020 è così composto:
Matteo Soccio, direttore sanitario, in qualità di coordinatore relativamente alla parte connessa alla correttezza dei percorsi clinico-assistenziali individuati presso il P.O. di Cantù
Andrea Pellegrini, direttore amministrativo, in qualità di coordinatore relativamente alla parte connessa alla corretta distribuzione ed utilizzo dei DPI (Dispositivi di protezione individuali) forniti al P.O. di Cantù
Domenico Pellegrino, direttore del Dipartimento Gestionale di Medicina
Roberto Pusinelli, direttore del Dipartimento Gestionale di Emergenza, Rianimazione e Anestesia
Antonio Paddeu, direttore del Dipartimento Funzionale di Governo clinico, innovazione e sviluppo delle linee di attività internistica
Luigi Pusterla, direttore della UOC di Malattie Infettive
Francesco Foti, dirigente medico della UOC di Anestesia e Rianimazione 2 – PO Como – SSUEm118 nonché quale esperto in “Medicina dei Disastri”
Paola Ardovino, direttore della UOC Farmacia Ospedaliera
Anna Michetti, direttore della Direzione Aziendale delle Professioni Socio Sanitarie
Davide Mozzanica, dirigente amministrativo in staff alla Direzione Amministrativa, con esperienza specifica in Clinical Risk Management
Il gruppo di lavoro avrà il compito di approfondire – interfacciandosi con tutte le necessarie funzioni aziendali – i dati epidemiologici riferiti al personale dipendente ed i percorsi di gestione dei pazienti sul P.O. Sant’Antonio Abate di Cantù, riferendone alla Direzione Generale e proponendo alla stessa eventuali specifici interventi, di natura organizzativa o di altra natura, preventivi del rischio eventualmente riscontrato.