Ritmi che cambiano, l’asilo chiuso, il parco giochi vietato e la nonna con cui parlare solo attraverso lo schermo di uno smartphone. Ma anche la mamma e il papà a casa tutti per sé, tempo per fare le cose con calma, nuovi giochi da inventare e nuovi modi di stare insieme anche se lontani. Come vivono questo periodo di “reclusione” i bambini piccoli e i loro genitori?
L’abbiamo chiesto a Roberta Marzorati, nota e amatissima pediatra comasca che ci ha raccontato come, al di là del momento difficile per tutti, questa quarantena può rivelarsi un momento magico per i più piccoli. Uno dei pochi aspetti positivi (se non l’unico) di un periodo buio che però, a voler ben vedere, a anche qualcosa da insegnare ai grandi.
“Pensavo che sarebbe stato qualcosa di molto pesante, in realtà in base a quello che mi raccontano i genitori mi rendo conto che la situazione è ben diversa – racconta – vedo bambini meno stressati e più felici perché hanno a loro disposizione sempre almeno uno dei due genitori pronto a giocare con loro, cucinano insieme, colorano, giocano fra fratelli e inventano giochi che altrimenti non avrebbero avuto tempo di fare”.
E i genitori? “Anche i genitori imparano come sono fatti i loro figli, si devono mettere in gioco, trovano un po’ di sicurezza nel fatto di scoprirsi capaci e di riuscire tirar fuori il meglio di sé”.
E anche la tecnologia, spesso demonizzata da genitori e pediatri, si sta rivelando una risorsa utile e inaspettata: “Stiamo aspettando di poterci riabbracciare ma nel frattempo, attraverso le videochiamate, saltano fuori affetti profondi – dice – e sicuramente i bambini che prima pensavano che giocare ai videogiochi fosse il massimo della vita, quando saranno liberi di uscire troveranno che il mondo è una meraviglia e guarderanno con occhi diversi quello che prima davano per scontato”.