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Dopo la lettera esplosiva a Gallera, Spata da Fazio: “Test e tamponi, ancora pochi. Le Rsa non erano pronte, non ospitano 40enni”

E’ stato protagonista di un durissimo scambio di missive negli ultimi giorni. Lettere inviate all’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera.

Parliamo ovviamente di Gianluigi Spata, presidente dell’ordine dei medici di Como e della Lombardia.

Qui le puntate precedenti:

Spata e i medici lombardi, lettera devastante a Gallera: “Confusione, colleghi morti perché senza protezioni, situazione disastrosa”  

Medici Vs Regione. Dopo Spata, contraerea Gallera: “Accuse sterili, cavalcate i media, non siete un sindacato. Ecco come è andata” 

I Medici Vs Gallera, nuovo capitolo: “Emotività e stress, non ci ha capiti. La Regione ha depotenziato la sanità ma noi restiamo qui

Stasera Spata è stato ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, con il notissimo immunologo Roberto Burioni, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Alberto Zangrillo, primario del San Raffaele e David Sassoli, presidente del Parlamento europeo.

“La lettera l’abbiamo scritta insieme con tutti i presidenti degli ordini lombardi – ha precisato il presidente dei medici lombardi- . Bisogna mettere in sicurezza tutti i pazienti Covid, questo il senso di quanto abbiamo scritto. E’ quello che segnalano tutti i medici del territorio. Noi medici di medicina generale ci siamo trovati a mani nudi, senza Dispositivi di Protezione Individuale”

Ci sono questi dispositivi? Chiede, dunque, Fazio. “Ci sono ma sono pochi”

QUI LA TRASMISSIONE INTEGRALE

Lei ha richiamato, domanda ancora il conduttore la necessità del test immunologico a tutti i guariti come ha detto anche Burioni, se ne fanno?. “Un po’ di più ma sono insufficienti. Dobbiamo guardare alla Fase 2 sul territorio devono tornare pazienti guariti, sono fondamentali tamponi e test sierologici, questa sicurezza è fondamentale”, risponde Spata

Altra domanda di Fazio: Dottore cosa non ha funzionato perché tanti casi in lombardia e nelle Rsa? “E’ sempre lo stesso discorso, le Rsa all’inizio non erano pronte. Quando hanno avuto pazienti Covid non avevano gli strumenti. Hanno isolato i positivi ma devi creare due equipe diverse: una per i Covid e una per i non Covid. Nelle Rsa non sono ospitati pazienti 40enni in buona salute, ci sono persone fragili e bersaglio facile per il Coronavirus”.

QUI LA TRASMISSIONE INTEGRALE

“Dobbiamo essere sicuri che i pazienti che tornano sul territorio siano guariti – ha concluso Spata – dobbiamo avere la certezza che non ci sia un peggioramento dell’epidemia”.

C’è sempre speranza, racconto di Spata (Medici): “Così ho battuto il Covid19. Non abbiamo raggiunto il picco, vitale stare a casa” 

CORONAVIRUS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI DA COMO, LOMBARDIA E TICINO

 

 

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