Domenica 26 ottobre 2025, il Monte Barro a Galbiate, in provincia di Lecco (compreso tra il lago di Como, quello di Annone e quello di Garlate) è stato teatro di una giornata di profondo significato storico e spirituale: si sono celebrati i 125 anni dalla posa della Croce del Redentore, nota come Croce del Monte Barro, installata sulla vetta nel lontano 1900.

L’evento, promosso con il patrocinio del Comune di Galbiate e l’essenziale collaborazione del Gruppo Escursionistico Libertà (G.E.L.), del Gruppo Podistico Libertà (G.P.L.), del Gruppo Alpini Monte Barro e degli Amici della Croce, ha voluto rendere un doveroso omaggio a questo simbolo che da oltre un secolo domina il panorama, ergendosi a inequivocabile punto di riferimento per escursionisti e fedeli della zona.
In quota per la targa commemorativa e la benedizione solenne
Il programma delle celebrazioni ha visto i partecipanti raggiungere autonomamente la vetta del monte, dove si è tenuto il momento clou della giornata: la posa e benedizione della targa commemorativa dedicata a questo significativo 125° anniversario della Croce.

Al termine della cerimonia solenne, il Gruppo Escursionistico Libertà (G.E.L.) ha offerto un aperitivo conviviale presso il Ristorante Eremo, un’occasione per stare insieme e condividere ricordi legati a questo iconico manufatto.

A salire in cima al Monte Barro sono state almeno 150 persone, tra appassionati di montagna e cittadini, incluse autorità e figure religiose di spicco. Presenti il sindaco di Galbiate, Piergiovanni Montanelli, e il parroco di Pescarenico, don Cristiano Mauri, che ha impartito la benedizione solenne.
La Storia centenaria: putrelle dal ponte di Paderno d’Adda
Come ricordano le cronache dell’epoca, la Croce del Monte Barro si annovera tra le più antiche della zona. Le sue imponenti misure sono: 7 metri di altezza e 3 metri di larghezza.

Il manufatto è formato da due putrelle metalliche derivanti direttamente dal cantiere del celebre ponte di Paderno d’Adda. Queste furono trasportate in vetta da un gruppo di “trenta giovanotti galbiatesi” che si occuparono così di sostituire le tre precedenti croci, realizzate in legno e distrutte da violente tempeste.
Da quel momento storico del 1900, la croce in ferro veglia ininterrottamente da 125 anni sul monte e sugli abitanti di Galbiate e del circondario.