Il primo allarme sul rischio che per i comuni confinanti con la Svizzera possano ridursi di milioni i ristorni dei frontalieri era stato lanciato, sabato 14 dicembre, dalla deputata comasca del Pd, Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera (qui l’articolo). Ma sulla stessa linea, anche Anci Lombardia, tramite del Presidente Mauro Guerra – per inciso anche sindaco di Tremezzina – esprime preoccupazione per l’emendamento del Governo alla Legge di Bilancio che rischia di penalizzare i comuni di frontiera.
“Il sistema dei ristorni, con la possibilità di utilizzare fino al 50% degli stessi per le spese correnti, risulta essere una boccata di ossigeno per un territorio unico e particolare che poggia la sua economia sulle relazioni transfrontaliere – dichiara Mauro Guerra – Con la norma 83 del 2023 approvata unanimemente dal Parlamento si è allargata la platea dei Comuni beneficiari e ritornare alla percentuale precedente vuol dire privare gli stessi di risorse prodotte dai propri cittadini residenti a favore dei Comuni di provenienza, soprattutto i piccoli centri”. Il riferimento è all’emendamento presentato dal Governo alla Legge di Bilancio con cui si propone di alzare al 4% il limite del rapporto tra frontalieri e popolazione per assegnare i contributi ai comuni di confine. Tale previsione avrà ricadute significative su molti comuni della Provincia
Inoltre, l’emendamento del Governo prevederebbe delle imposizioni su come spendere questi soldi, contravvenendo al principio sussidiario e di autonomia gestionale degli Enti Locali.
“Ci rammarichiamo del fatto che le rappresentanze dei Comuni lombardi e dei Comuni di frontiera non siano state interpellate per una condivisione di merito e ci sorprende questo approccio calato dall’alto che speriamo vivamente possa essere corretto nel concreto, così da rendere più serena l’attività amministrativa e la chiusura dei bilanci preventivi dei nostri Enti Locali” ha concluso Guerra.