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Dalla raccolta firme per gli storici timoni fino all’angolo dei selfie: il parapetto del lungolago di Como fa discutere

Ha riaperto davvero un angolo della memoria l’articolo nato dal messaggio inviato alla redazione da una nostra lettrice che ricordava con nostalgia lo storico parapetto del lungolago in ferro e ghisa, con il caratteristico motivo del timone che ha fatto da sfondo a migliaia di foto nel corso di oltre un secolo (per lettere, segnalazioni, foto e video scrivere a redazionecomozero@gmail.com o al whatsapp di redazione 335.8366795). Come noto, la Regione – a cui spettano progettazione e installazione della nuova ‘ringhiera’ sulla passeggiata – ha già ripetutamente comunicato che il vecchio parapetto non tornerà al suo posto poiché fuori norma sia per l’altezza da terra sia per altri motivi di sicurezza. Si è dunque in attesa – sebbene dal primo colpo di piccone del cantiere paratie siano passati ben 16 anni – di conoscere la soluzione definitiva, dopo che la prima (peraltro mai resa pubblica) era stata bocciata dalla Soprintendenza nell’autunno 2023.

Ma tornando alla storia del lungolago, la valanga di commenti che tra giornale e pagina facebook è arrivata sulla questione porta diritti a una conclusione (ovviamente senza alcuna pretesa di scientificità, ci mancherebbe): il nuovo parapetto dovrà essere davvero bello per cancellare il rammarico di tantissimi comaschi nel dover dare l’addio a quello che ha segnato i decenni e il panorama per oltre 100 anni. Qualche commento tra quelli giunti a ComoZero – oltre un centinaio – è eloquente.

Si va da Lorenzo che addirittura propone “una raccolta firme per il riutilizzo dei vecchi storici parapetti” a Laura Meroni che si dice subito “d’accordissimo”, ma c’è anche chi propone soluzioni tra futuro e passato. Il lettore che si sigla “effegi“, ad esempio: “Premesso che la cosa più bella SAREBBE NON METTERE ALCUN PARAPETTO; ipotesi impraticabile, perché al primo bambino che dovesse cascare in acqua con la biciclettina, o similare, darebbe inizio ad una vertenza infinita con Il Comune di Como, probabilmente con il riconoscimento dei danni al malcapitato (e quindi con costi a Ns. carico!). Ciò premesso, vista la scarsità di idee rispetto alla tipologia del nuovo manufatto, e sulle “nostalgie” circolanti circa l’eliminazione della originaria “Ringhiera dei timoni”, mi permetto di suggerirne una. Si potrebbe prendere una parte di questa “Ringhiera dei timoni” (20 o 30 mt. di lunghezza), annegarla in un solido muro trasparente e resistente alle intemperie (policarbonato, plexiglas, vetro… o altro materiale) che arrivi all’altezza ottemperante la normativa vigente. In questo modo avremmo salvato la STORICA RINGHIERA ad uso “SELFIE” di tutti: nostalgici, turisti, e malati di telefonino. Ovviamente, resterebbe da definire la tipologia di tutta la parte rimanente della NUOVA ringhiera…. Personalmente ho qualche idea in proposito, ma che in questa circostanza non vado a rivelare”.

Da “gio” invece giunge l’invito a mettere a norma i vecchi timoni: “Se sono bassi basta alzarli di 10 cm mettendo dei rialzi alla base no? anche perché i parapetti non sono nepuure obbligatori (vedi Salò per esempio). Ma, considerando che per mettere i nuovi bisogna cacciare 1.6 mln. A pensare male si fa peccato…”. E non è una rarità trovare chi vorrebbe il nuovo lungolago di Como del tutto senza barriere. Lo dimostrano Silvio Francesco Bruno Coggiola (“Parapetto terribile e inutile, non ha senso sprecare soldi per realizzarlo quando si potrebbe tranquillamente tenere il lungolago senza come qualsiasi waterfront in giro per l’Europa e il mondo”) o Franco Brenna, con un pizzico di sarcasmo (“Il lungolago di Como, oggi, deve essere lasciato libero da parapetti. E che lo sguardo spazi tra acqua, colline e cieli. Bimbi, attentamente osservati da genitori e affini. Etilisti anonimi o conosciuti, astenersi”).

Tantissimi poi coloro che sognerebbero il rialzo dei 10 centimetri della vecchia ringhiera a timoni per metterla a norma almeno in altezza (cosa che comunque, con ogni probabilità, non risolverebbe il problema complessivo della sicurezza delle strutture). Qualche esempio di seguito.
– Luigi: “Il parapetto così come i tigli sono vincolati dalle belle arti e ora si cercano scuse assurde per eliminarli. Che schifo, che vergogna, che follia, che spreco di denaro!!! Tra l’altro se i parapetti non sono a norma PERCHÉ NELLA PARTE VERSO IL TEMPIO VOLTIANO CI SONO ANCORA GLI STESSI???Solita storia a cui nessuno crede più…… Si installino immediatamente i vecchi parapetti con un aggiunta alla base per renderli a NORMA. Siamo proprio messi male se non si riescono nemmeno a salvare dei parapetti STORICI”.
Giorgio: “Condivido e appoggio in pieno! Per la scalabilità considerando che la normativa non impone nel caso del lungolago una protezione e considerato che l’altezza di caduta è limitata ( e non con fondo duro) sarebbero comunque meglio del niente come potrebbe anche essere possibile. Da comasco ai comachi: li rivolgiamo!!
Elisa: “I Comaschi vogliono che i parapetti tornino a far bella mostra di sé e a dar lustro al nostro lungolago troppo strapazzato.
Mettete sotto dei rialzi e saranno perfettamente a norma sulla sicurezza. Non è difficile!”
Fabia: “Basterebbe fare un cordolo di cemento di 10 cm. e appoggiare la bellissima ringhiera”
Pietro: “Mi associo. Alzate quelli restaurati e integrate i mancanti cari Governanti. Dopo tutto il lavoro di restauro cosa ci vuole ad adattarli normativa vigente. Si sapeva già o sbaglio? Temo però che saranno venduti al miglior offerente, fontana di piazza Cavour docet! Se così non fosse esponete i manufatti alla cittadinanza di tanto in tanto, visto che è matrimonio pubblico. Ringhiere così non ne fanno più!
Stefano: “Sinceramente non capisco le motivazioni, é davvero un peccato buttarlo. Cosa ci vuole ad alzarlo di 10 cm? Ripensiamoci..”.

Come detto, potremmo pubblicarne a decine dello stesso tenore ma insomma, l’orientamento dei nostri lettori, che non vogliamo in alcun modo scambiare per la generalità e ci mancherebbe, sembra chiarissimo: grandissima parte con il sogno di rivedere il vecchio parapetto se possibile riadattato e adeguato alle norme di sicurezza (ipotesi, però, decisamente improbabile quando non già scartata in assoluto dalla Regione) oppure parte molto minore a favore di una passeggiata senza barriere. A questo punto spetta a Regione Lombardia proporre una terza via, che poi a oggi sembre l’unica davvero in campo, e cioè un progetto tutto nuovo che archivi dolcemente il passato e stupisca per bellezza e funzionalità comaschi e turisti.

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20 Commenti

  1. Perché gettare i vecchi parapetti di foggia antica ma sempre molto validi e belli? La soluzione più semplice e certamente meno dispendiosa è metterli in sicurezza alzandoli alla base quanto necessario.
    Abolire i parapetti per far spaziare lo sguardo sarebbe pericoloso per bimbi e anziani.

  2. Ribadisco e chiedo a Comozero magari di organizzarla online , serve una raccolta firme onde evitare che i nostri storici parapetti restaurati finiscano nella villa di qualche amico , dopotutto penso che far sentire il parere di tanti cittadini sia un diritto , voi che ne pensate ?

  3. tutti designers e architetti, si aggiunga alla base una parte per metterli a norma, plexiglass, policarbonato… dai disegnatela voi questa base ! campioni !!! 😂😂😂

  4. Pensate che se qualcuno vuole scavalcare, 10 cm in piu cambiano qualcosa ?? 🤦‍♀️🙄😤 Chi dice che non è a norma ?? I soliti corrotti che imtascano…… 😡😡😡

  5. Fatico a capire: se, come pare, non vi è obbligo di una protezione (vedi Venezia e altre città) per qualee ragione la protezione che si metterebbe dovrebbe essere “a norma”; a n norma di che ?

  6. A Venezia non ci sono parapetti, come, d’altro canto e a titolo d’esempio, ad Amsterdam o a New York.
    Piuttosto che avere parapetti bersaglio di critiche di ogni genere, meglio rischiare qualche bagno nel lago.

  7. Io preferisco tenere la vecchia ringhiera storica massiccia ed esteticamente stupenda e magari tra vetro ed acciaio se non è possibile alzarla ad altezza della normativa sicurezza vigente.
    Oppure creare un monumento della storica ringhiera e procedere con installare una moderna vetro ed acciaio.
    Dubito che la storica ringhiera sia ancora reperibile visto la sua bellezza sarà già altrove e tral altro 16 anni.
    E se non sarà reperibile è un grave ammanco.
    Sono ottimista sarà un lungo lago sempre meraviglioso perché noi Italia siamo e resteremo con il designe e stile nel nostro DNA.

  8. La sovrintendenza avrà già venduto i parapetti. Appena tolti avevano assicurato la loro rimessa in loco, ora non sono a norma, quale altra scusa? Confidiamo anche nella presa di posizione del Sindaco. Basta fare una base o gradino sotto il parapetto. Ma chi c’è alla Sovrintendenza? È gravissima la posizione della suddetta. Facciamo qlcs di potente!!!!
    E. Bianchi

  9. Ripeto perché attualmente verso la diga nuova i “mitici” parapetti con le ancore fanno bellissima figura e PARE SIANO A NORMA….. MENTRE QUELLI SMONTATI NO????
    CHI DI DOVERE FACCIA CHIAREZZA… DOBBIAMO FORSE CHIAMARE STRISCIA???

  10. Rivoglio i magnifici storici parapetti in ghisa . Unici meravigliosi. Li voglio rivedere posati sul lungo lago come una volta. Idem x i cecchi e storici lampioni .di una eleganza unica.

  11. Continuo a pensare che sotto ci sia qualcuno che vuole guardarci sopra. Assurdo che siano non a norma quando non c’è una normativa che obbliga che ci siano,primo.
    Secondo basta creare una base in ghisa dove montarli sopra e così sono a norma. Non credo sia difficile, ripeto secondo me c’è sotto qualcos’altro.

  12. Buongiorno,
    passo ad una seconda ipotesi progettuale, riguardante i parapetti che dovrebbero essere posizionati sul “Nuovo Lungolago” a Como.
    Premessa
    Così come venne dedicata a Lino Gelpi la fantastica Passeggiata, che dall’Aero Club porta a Villa Olmo, mi sembra giusto che anche il nuovo Lungolago di Como debba avere le sue dediche: “IN ONORE E A FUTURA MEMORIA”.
    Progetto:
    Il parapetto verrà realizzato con moduli di passo possibilmente costante (da definire) ed in successione, coerentemente ai vari “periodi storici” di appartenenza, con l’apposizione di relativa targa esplicativa che faccia da supporto alla necessaria informazione delle future generazioni.
    Modulo 1_Storico parapetto del lungolago in ferro e ghisa con timoni:
    presente dal (data … ) al (data … ); Sindaco di Como: (nome e Cognome).
    Modulo 2_”Muro sul lago” in cemento (a riprova del fatto che è stato realizzato e come!):
    presente dal (data … ) al (data … ); Sindaco di Como: (nome e Cognome).
    Modulo 3_Parapetto “Amici di Como in lastre di vetro armate/trasparenti:
    presente dal (data … ) al (data … ); Sindaco di Como: (nome e Cognome).
    Modulo 4_Recinzione provvisoria in tubolari d’acciaio e rete metallica:
    presente dal (data … ) al (data … ); Sindaco di Como: (nome e Cognome).
    Modulo 5_Nuovo parapetto (?) quando sarà definito:
    presente dal (data … ) al… ecc. ecc.
    Spero di non aver dimenticato qualche passaggio.
    Cordialmente.

    1. Impossibile non fare un piccolo rialzo per portare la Misura a Norma.. E ripristinare la vecchia ringhiera che era in magazzino con affitti e responsabilità ben precise… in attesa della fine lavori
      Se si passeggia fino in fondo a Villa Geno ci sono ringhiere con aperture che NON SONO A NORMA… E NESSUNO LE HA MAI TRANSENNATE…
      Sono le più pericolose con l’affluenza di centinaia di persone e specialmente bambini con pattini e bici… Imbarazzante che tra gente intelligente e con 16 anni di tempistica non ci abbia pensato nessuno…. Che figuraccia
      Como stupenda finché si vuole ma per noi residenti… È un cantiere e lo sarà ancora x molto… 20 della ns vita privati del ns quotidiano splendore

    2. Dove sono le vecchie ringhiere ?? Ci sarà pure una delibera su quello che è stato fatto e se no paghi chi ha omesso. In galera chi froda, chi omette, chi non è trasparente nel suo lavoro. Basta mangerie, non c’è nessuna amministrazione che si salva

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