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Daspo, zone rosse, parcheggiatori, artisti di strada: il documento che spacca la politica

Il primo vero prodotto politico della giunta guidata da Mario Landriscina ha fatto il suo ingresso in consiglio comunale: lunedì 29 aprile è stato infatti presentato il nuovo regolamento di polizia urbana.

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Un anno e sette bozze dopo l’avvio di questo percorso, l’assessore alla Sicurezza Elena Negretti ha spiegato: “Il regolamento attualmente in vigore risale all’aprile del 1934. Ci si può rendere conto che è stato redatto in un contesto completamente diverso da quello attuale, sia dal punto di vista politico che sociale. Oltre al rinnovamento di un dispositivo ormai non più funzionale ci confrontiamo oggi con una normativa arricchita e rinnovata grazie anche al Decreto Salvini che offre più poteri ai sindaci e più strumenti a disposizione degli enti locali per far fronte alla sicurezza urbana”.

La grande novità del regolamento comasco è l’introduzione del cosiddetto Daspo Urbano in alcune aree della città individuate sulla base del Decreto Salvini. Sono quattro i tipi di reati che, se commessi in queste aree in modo reiterato, permettono non solo l’emanazione di una sanzione ma anche l’arresto da 6 mesi a un anno: “ubriachezza manifesta”, “atti contrari alla pubblica decenza”, “commercio abusivo” e “parcheggiatori abusivi”.

La sorpresa è nelle zone “rosse” della città in cui il Daspo Urbano sarà attivo: tutto il centro storico, il mercato mercerie e il mercato Coperto, ma anche i giardini lungo le mura di viale Varese. E ancora il lungolago fino a Villa Geno, tutta l’area dei giardini a lago e la passeggiata fino al parco di Villa Olmo.
Non solo accesso vietato a chi ha una denuncia pendente per i reati precedentemente citati.

Cambiano le regole per gli artisti di strada che avranno un tempo massimo per la propria esibizione di 30 minuti. Allo scadere saranno chiamati a spostarsi almeno a 200 metri di distanza prima di ricominciare a intrattenere i passanti. Inoltre non potranno esibirsi vicino a chiese o altri edifici di culto, vicino a strutture sanitarie e scuole o in luoghi dove rendano difficoltosa la normale circolazione di veicoli e pedoni o impediscano l’accesso ad attività commerciali e la visibilità delle vetrine.

L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem

© RIPRODUZIONE RISERVATA

7 Commenti

  1. La totale assenza di coraggio, bulli con i più deboli. È lo stile codardo di questa Lega, incapace di prendersi in carico con onestà i problemi reali, ma sempre pronta a indicare un “colpevole” o un “nemico” da usare come capro espiatorio (ovviamente il più indifeso e marginale possibile).
    Sindaco Landriscina, come fa a dormire? La prego smetta di rendersi complice e si opponga pubblicamente con coraggio a queste porcherie.

  2. ( Si sta verificando la totale criminalizzazione teorizzata da Zappa in Joe’s garage; di questo passo chi ha la barba dovrà tagliarsela e chi ha una fidanzata con 20 di meno dovrà lasciarla )

    1. …il primo a doversi tagliare la barbetta e a mollare la fidanzata più giovane, è il “capitano”. Mi sa che si concentreranno su “migranti”, “artisti da strada”, “venditori di mimose”…..insomma i meno potenti. Come sempre “forti con i deboli e deboli con i forti”….lo vuole la gente!

  3. Questa Amministrazione non riesce a fare nulla che non siano limitazioni e chiusure. Chiudono il Centro rifugiati e non creano nulla per i senza tetto; limitano la ciclabile; limitano il WiFi free in città; limitano gli artisti da strada, limitano le proposte sulla ex-Ticosa; limitano…… cancellano…. chiudono!
    Manca fantasia. Non ci sono soluzioni innovative. Si sta “tra la gente” si ascoltano i “mal di pancia” degli elettori ma dopo? Si fa il Regolamento per adeguarlo alle lagne di chi vuol vivere da vecchio in una vecchia città abitata da vecchi?
    Credo che non abbiano la più pallida idea di cosa sarà o potrebbe essere Como fra 10anni, non importa nulla ai loro elettori e tanto meno a loro. Como è ormai quello che il buon Sindaco ha raccontato qualche mese fa alla TV locale: ordinaria amministrazione e…..nulla più!
    C’è solo da sperare che tutti coloro che vogliono una città viva e proiettata nel futuro, si confrontino per progettare un’alternativa al “nulla più”. La speranza è l’ultima a morire perché non invecchia mai, Como invece….

  4. “…ci confrontiamo oggi con una normativa arricchita e rinnovata grazie anche al Decreto Salvini che offre più poteri ai sindaci e più strumenti a disposizione degli enti locali per far fronte alla sicurezza urbana”.

    Fa parte della sicurezza urbana la “grandissima” trovata di far spostare gli artisti di strada di 200 metri ogni 30 minuti, privandoli di ogni tipo di amplificazione?

  5. Una citta’ altro che all’avanguardia, piuttosto retrograda !!!
    Amministratori allo sbaraglio ,nominati da incompetenti o meglio avventurosi dilettanti.
    Un richiamo alla Russia ?
    Zarine da “Corrida” ?
    cosa mai vorrebbero per Como ???
    Diciamo che fortunatamente siamo alla fine di questo tentativo di gestione completamente fallito .

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