“Ho firmato un decreto per dichiarare lo stato di emergenza regionale, fino al prossimo 30 settembre, a causa della grave situazione di deficit idrico che sta interessando il territorio lombardo”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commenta la decisione di adottare un nuovo provvedimento in tema di siccità.
“Il decreto – prosegue il governatore – tra le altre cose, raccomanda a tutti i cittadini di utilizzare l’acqua in modo parsimonioso, limitando il suo consumo al minimo indispensabile e mette a disposizione dei sindaci dei Comuni lombardi uno schema di ordinanza su risparmio idrico e limitazioni per l’uso dell’acqua potabile, da adottare in base agli effetti della siccità nei rispettivi territori”.
“Chiediamo, inoltre – conclude Fontana – alla Presidenza del Consiglio dei ministri, la costituzione di una cabina di regia permanente Stato/Regioni per il monitoraggio della crisi idrica a livello nazionale e la predisposizione di azioni finalizzate a fronteggiare adeguatamente la situazione emergenziale”.
IL DETTAGLIO
Il decreto raccomanda “a tutti i cittadini di utilizzare la risorsa acqua in modo estremamente parsimonioso, sostenibile ed efficace, limitandone il consumo al minimo indispensabile”.
Inoltre, la Regione mette a disposizione dei Sindaci dei Comuni della Lombardia uno schema di ordinanza (parte integrante del decreto), su risparmio idrico e limitazioni per l’uso dell’acqua potabile, raccomandandone la relativa adozione, salvo eventuali integrazioni ad essa in base allo specifico contesto e agli effetti della crisi idrica nei rispettivi territori.
Il decreto raccomanda ai Comuni della Regione di limitare il più possibile l’impiego dell’acqua potabile per attività per le quali non ne sia necessario l’uso (quali ad esempio il lavaggio strade, l’irrigazione dei parchi pubblici e degli impianti sportivi quali campi di calcio, tennis, golf, ecc).
Il decreto firmato dal presidente Fontana esplicita altresì “di dare atto, in relazione alla situazione in essere, della necessità che gli enti competenti pongano in essere le azioni necessarie a contenere e ridurre le conseguenze della crisi idrica in atto, ivi compresa l’attivazione, ove possibile, di fonti alternative di approvvigionamento idrico”.
E ancora “di stabilire che: nei bacini idrografici della Lombardia le utenze irrigue concessionate, sia relative ad acque superficiali che sotterranee, dovranno essere gestite con parsimonia; in particolare, al fine di assicurare la massima valorizzazione della risorsa idrica irrigua disponibile i concessionari delle utenze irrigue daranno priorità al servizio irriguo tenendo conto delle colture e della loro fase fenologica”.
I concessionari delle utenze irrigue dovranno valutare “l’attivazione presso i propri consorziati di campagne di sensibilizzazione per l’uso accorto della risorsa idrica orientate al soddisfacimento dei reali fabbisogni irrigui delle colture” e “tutte le utenze irrigue assoggettate agli obblighi di monitoraggio previsti dalla D.G.R. 6035/2016 dovranno intensificare la frequenza di trasmissione dei dati al Centro Dati Acqua e Territorio Rurale che gestisce il sistema regionale di monitoraggio. I dati relativi ai prelievi e ai deflussi rilasciati nei corsi d’acqua devono essere trasmessi con cadenza settimanale al Centro Dati Acqua e Territorio Rurale che li condivide con ARPA Lombardia”.
E’ quindi previsto che i gestori delle strutture acquedottistiche: procedano alla più razionale gestione della risorsa idropotabile; segnalino tempestivamente – sia alla Direzione generale Territorio e protezione civile della Regione Lombardia che agli Uffici d’Ambito – eventuali casi di criticità delle fonti di approvvigionamento, nonché le misure adottate per fronteggiarle ed inviino report settimanali sia alla Direzione generale Territorio e Protezione civile della Regione Lombardia che agli Uffici d’Ambito sulla situazione in atto, indicando eventuali misure di prevenzione da adottare, sia gestionali che strutturali; le situazioni rappresentate in tali segnalazioni e comunicazioni devono essere costantemente monitorate dagli Uffici d’Ambito, in raccordo con gli uffici regionali.
Il decreto contiene anche la richiesta “alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile di formalizzare la costituzione di una Cabina di regia permanente, congiunta tra lo Stato e le Regioni, a seguito della riunione tecnica urgente del 22/6/2022, per il monitoraggio della crisi idrica a livello nazionale e per la predisposizione di azioni finalizzate, sulla base della evoluzione degli scenari di severità idrica in corso, a fronteggiare adeguatamente la situazione emergenziale”.
4 Commenti
Curioso che si chiami Fontana…
Con tutte le piscine che hanno autorizzato a costruire almeno non ci saranno problemi a lavarsi…
La famosa ordinanza della fontana….
Troppo, troppo, troppo tardi. Ordinanza di facciata e tardiva. Siamo in ritardo di anni. Dovremmo attivare l’esercito per creare bacini provvisori lungo il Po per trattenere il più possibile le acque delle piogge autunnali. Esercito e protezione civile che invece attendono ordini.
È urgentissimo piantare nella pianura padana milioni di milioni di alberi. È urgentissimo cambiare il tipo di coltivazione e fare quella a minor uso di acqua. È urgentissimo iniziare ora i lavori e non aspettare le inondazioni di ottobre, novembre. È urgentissimo agire con intelligenza. In sintesi siamo completamente fregati perché i nostri politicastri pensano di risolvere tutto con le ORDINANZE