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Derby del ghiaccio con Como, Varese organizza un evento olimpico. Ma del “progettone” non si parla più

Il “derby del ghiaccio” tra Como e Varese si arricchisce di un nuovo capitolo. Da sempre rivali nello sport le due città hanno avviato un braccio di ferro decisamente scivoloso . Oggetto del contendere i 25 milioni di euro che Regione Lombardia attraverso il Pnnr potrebbe destinare a un centro sportivo federale per gli sport del ghiaccio. Entrambe le città hanno presentato la propria candidatura, con pure un paio di disegni (qui tutte le cronache). Se dal Palazzo Lombardia tutto tace, con il rischio che i fondi in realtà non vengano erogati per i problemi nazionali relativi al Pnrr o finiscano sulla potente Milano o magari in Valtellina, Varese rilancia a modo suo. La Camera di Commercio annuncia infatti che mercoledì 6 settembre all’Acinque Ice Arena verrà ospitato un evento in vista delle Olimpiadi Milano Cortina 2026, una partita di hockey tra il Cortina e i francesi del Briancon.

“Sarà l’occasione per dare il via a un calendario di attività così da valorizzare il nostro territorio in vista delle Olimpiadi di Milano Cortina: si punta ad attirare finali nazionali e internazionali del mondo del ghiaccio, camp di allenamento delle selezioni azzurre senior e junior, tornei e ice gala, raduni e campi di allenamento delle squadre straniere che parteciperanno ai Giochi 2026. Non mancherà poi l’impegno sul piano dell’attrattività con specifiche azioni di comunicazione e, in collaborazione con i soggetti privati che operano nel settore dell’ospitalità, la creazione di proposte turistiche” si legge nella nota camerale.

Il progetto varesino

Il presidente Mauro Vitiello ricorda come Varese sia stato “il primo territorio lombardo a muoversi in vista del grande evento olimpico, così da coglierne le potenzialità in termini di promozione turistico-sportiva” e fa riferimento a un congresso del maggio 2022. Del “progettone” da 25 milioni non si parla però più direttamente. Anzi l’impianto di via Albani (Acinque Ice Arena) viene definito già un “polo del ghiaccio”. Quindi? Bandiera bianca sul PNRR? In realtà Varese ha solo cambiato strategia e cerca di realizzare quello che è stato fatto per il canottaggio. “Obiettivo del progetto, che in queste settimane sta facendo concreti passi in avanti, è anche quello di generare una “legacy” positiva sul modello dell’hub degli australiani di Gavirate, ponendo le condizioni perché altre nazioni scelgano il nostro territorio quale base d’allenamento per i loro team in vista di competizioni che si svolgono in Europa” dice ancora il presidente camerale.

A sua volta, il presidente della Provincia, Marco Magrini, aggiunge: “Il nostro ente, insieme a Camera di Commercio e Comune di Varese, sostiene tutte le attività sportive che hanno dato lustro alla città, in particolare nell’ambito dell’hockey su ghiaccio”. Concetti su cui interviene anche il sindaco di Varese, Davide Galimberti. Dalle sue parole sembra invece chiaro il rinnovo della candidatura anche per il centro federale: “La grande riqualificazione del palaghiaccio di Varese, oggi diventata una delle più importanti strutture del nostro territorio per efficienza e innovazione, ha messo la nostra città al centro degli sport su ghiaccio. Ma la nostra progettazione parte da lontano e l’obiettivo delle Olimpiadi invernali, e poi quello di accreditarsi come polo di eccellenza per tutto il circuito competitivo e turistico ha sempre accompagnato le scelte fatte in questi anni. Per questo, in collaborazione con Camera di Commercio e Provincia di Varese, stiamo portando avanti una serie di azioni perché la vocazione sportiva della città possa crescere ancora di più, grazie alla nuova struttura del Palaghiaccio e alle occasioni che potrà generare in termini di sport e turismo”.

La Regione, che arbitra la partita dei fondi milionari non si è ancora espressa. Como resta in attesa, dato che l’eventuale “progettone” su Muggiò comporterebbe a cascata una serie di interrogativi sul futuro sportivo della città dove l’attenzione non è soltanto sullo stadio. Le questioni che si aprirebbero a cascata sono il futuro di Casate e l’ubicazione del nuovo palazzetto dello sport (per basket, volley, ginnastica, scherma, pugilato…) che pur con qualche difficoltà potrebbe trovare posto nell’area dove oggi c’è proprio il Palaghiaccio di Casate.

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