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La valanga di detriti davanti a Como: il lago è “sparito”. Livello del Lario sotto controllo

Dopo una notte che ha concesso una parziale tregua del maltempo, nei comuni flagellati e semidistrutti dal maltempo è tempo di sgombero delle macerie e conta dei danni.

Intanto, uno degli effetti collaterali e inevitabili dell’alluvione che ha colpito il lago in particolare sta mostrando i propri effetti.

Il primo bacino di Como ha di fatto cambiato colore: dall’azzurro del lago, la superficie ora è completamente marrone, coperta da una distesa immensa di tronchi, ramaglie e altri rifiuti trascinati a valle dall’impeto delle acque a monte che scaricano nel Lario.

Il battello spazzino davanti alla città è all’opera, ma l’impresa – vista la situazione di questa mattina – appare davvero lunga e faticosa.

Non c’è un centimetro di specchio d’acqua libero, davanti a Como.

Intanto, sembra invece aver funzionato l’apertura delle dighe a Olginate: il livello del lago rispetto a ieri pomeriggio si è alzato ma è ancora sotto controllo. L’altezza, attorno alle 8.30 era di 78 centimetri sopra lo zero idrometrico, il che significa ben lontano dalla quota esondazione di 120.

L’afflusso nel Lario è ancora di 501 metri cubi al secondo, il deflusso è circa la metà (249) ma una distanza che sembrerebbe comunque colmabile salvo altre tempeste nel corso della giornata.

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