Premessa: quest’intervista è stata pubblicata sull’ultimo numero di ComoZero Settimanale, in distribuzione da venerdì scorso 10 settembre. Molti dei temi affrontati sono poi stati confermati e affrontati durante la Commissione consiliare convocata sul tema ieri a Palazzo Cernezzi (qui la cronaca).
“Non c’è un progetto”. Ha destato un certo grado di perplessità (a dirla gentile) la recente uscita in Consiglio comunale dell’assessore ai Lavori Pubblici, Pierangelo Gervasoni, sul futuro arredo del nuovo lungolago. Una su tutte, citiamo la reazione della consigliera, Gruppo Misto, Ada Mantovani che ha bollato le parole di Gervasoni come “agghiaccianti”, chiedendo inoltre dove sia finito il progetto esecutivo della giunta Lucini. Qualche sorriso, più d’uno e non benevolo davvero, poi è arrivato all’annuncio di un sondaggio tra i cittadini sul tema. Anche perché, se un progetto non c’è, su che esplori l’opinione pubblica?
Meglio parlarne direttamente con l’interessato allora.
Assessore, partiamo dal sondaggione, perché?
Perché no? Lo ha proposto Fondazione Volta al Comune, sentire l’opinione dei cittadini è sempre positivo, raccogliamo idee e proposte ulteriori.
L’architetto Lorenza Ceruti è stata di rara durezza, ha definito il sondaggio “democrazia ingannevole” e chiesto se solo a Como non si sappia che esistono professioni e competenze. Quindi ha sottolineato: “Se si vuole un buon progetto è necessario un concorso basato su un bando perfetto”.
Sono argomentazioni non illogiche ma non so se abbia compreso pienamente le intenzioni dell’amministrazione o ne abbia dedotto un’intenzione diversa. Nessuna professionalità è annullata, in Comune sono al lavoro ingegneri e architetti.
Ha letto il sondaggio?
No, non ancora, credo nei prossimi giorni. Comunque tutto può essere contestato ma non si dica che non stiamo facendo niente.
Beh, ha detto che non c’è un progetto.
Non c’è nel senso che lo stiamo costruendo, che è in corso d’opera e non sarà pronto per domani.
Ah, quindi qualcosa c’è.
Ricordiamo intanto che i lavori in corso sono per le opere idrauliche e che l’appalto prevede pavimentazione, parapetto storico, illuminazione, palazzine della Navigazione e dell’Enel. Queste cose fanno parte di quanto già previsto. Non sono in discussione e nessuno intende oggi parlare di varianti. Da questo si deve partire.
Ok, e l’arredamento?
Dovrà essere inserito in modo corretto al netto di quanto dicevo prima, stiamo parlando con la Direzione Lavori per capire come inserire opere che siano all’altezza di Como.
Anticipiamo qualcosa?
Sì, la realizzazione di una pista ciclabile che dallo stadio andrà fino a viale Geno. Poi c’è la questione del verde.
Già, e dei tigli da abbattere.
Vogliamo mitigare quegli abbattimenti.
Come?
Ora c’è il doppio filare. Ne stiamo immaginando un terzo che da un lato compensi alcune piante abbattute e dall’altro crei una zona d’ombra lungo la passeggiata. Ancora non sappiamo che tipo di pianta sarà scelta.
Panchine?
Ovviamente ci saranno, non vogliamo cose da catalogo che uno poi magari ritrova in un altro lungolago o lungomare. Vogliamo qualcosa di innovativo e unico, dovrà essere un lungolago gentile.
Ciclabile, alberi, panchine: sono queste le cose che finiranno nel sondaggio?
Come dicevo non lo abbiamo ancora visto.
Quando sarà pronto il progetto d’arredo?
E’ già a bilancio (circa 900mila euro, Ndr) direi prima di Natale.
5 Commenti
Panchine ESCLUSIVE sa di piazza Volta bis. Una spesa folle per delle “bare” penose. Chissà se l’arredo urbano riuscirà a devastare la vista del lungolago??? Le premesse non mancano..
Vista la larghezza finale della passeggiata, avere una pista ciclabile diventa il minimo sindacabile.
Idem prevedere un ulteriore filare, altrimenti d’estate ci troviamo un tratto di passeggiata largo 10 metri sotto il quale si schiatta di caldo.
Insomma per ora son giusto banalità, nulla di definibile progetto, nulla di chiaro su come diventerà piazza Cavour.
Splendido secondo estratto! “Pista ciclabile, terzo filare di alberi, panchine esclusive”…..tacchi, dadi, datteri! Nulla può mancare quando non c’è uno straccio di progetto. E dire che sia il Consigliere Mantovani sia fior di professionisti gli hanno spiegato che non sono temi su cui si può improvvisare. Senza un progetto o più progetti che sondaggio si può organizzare? Mi immagino le domande: vi piacerebbe piantumare banani e cocchi in riva al lago? E preferite le panchine di marmo o quelle tradizionali con i listelli di legno? E vi piacerebbe una fontanella a forma di putto? E i nanetti di Biancaneve dove li vorreste infilare? Non si capisce se l’amore del palcoscenico è troppo forte oppure non si vede ormai l’ora di chiudere questa avventura e si spera che questi nove mesi scorrano veloci senza troppi sondaggi.
Mi accontenterei di panchine inclusive… il tenore e il contenuto delle risposte è davvero apprezzabile: competente, trasparente e aggiornato… e soprattutto pragmatico!
Le panchine esclusive vanno bene nei loro giardini, se le comprino e se le tengano, invece la cittá merita panchine “normali”, magari col poggiaschiena. Posto che di “esclusivo” in questa cittá servirebbe, prima, un manto stradale….marciapiedi, illuminazione, sistema fognario e via dicendo, mi siedo ed aspetto il prossimo lavoro fatto col ….. ma pagato a peso d’oro.