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Distratti oltre 550mila euro, condannati a risarcire i vertici di una società pubblica comasca

Nel 2021, i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Olgiate Comasco hanno svolto specifiche attività investigative in ordine alla gestione di ingenti risorse finanziarie pubbliche assegnate alla ‘A.S.P. Azienda per i servizi alla persona’, una società partecipata dai comuni comaschi di Mozzate e Limido Comasco, rispettivamente all’85% e al 15%, che hanno consentito di accertare e quantificare uno spreco di risorse finanziarie ai danni della collettività. La società pubblica si occupa principalmente di servizi alla persona, asili nido, mense scolastiche e biblioteca e riceve, per questi scopi, le risorse necessarie dagli stessi enti locali, dalla Regione Lombardia e dai contributi pagati dai cittadini che intendono usufruire dei servizi offerti.

L’attività d’indagine eseguita dalle Fiamme Gialle Olgiatesi mediante l’esecuzione di accertamenti contabili, bancari e numerose attività di riscontro, aveva accertato come la società, negli anni, fosse stata di fatto gestita da un soggetto non ricoprente alcun titolo formale o carica amministrativa all’interno dell’azienda, in sostituzione degli amministratori pro tempore. Questa situazione, oltre a rappresentare una macroscopica anomalia nella gestione dei servizi pubblici, ha fatto sì che lo stesso soggetto fosse in grado di dirigere il personale, orientare le scelte aziendali in ordine agli aspetti amministravo-contabili e di gestire le liquidità finanziarie bancarie e di cassa.

E’ proprio l’ampia disponibilità di denaro pubblico garantita a questo amministratore di fatto che ha permesso allo stesso, negli anni, di sottrarre oltre 550.000 euro dalle casse della società, talvolta tramite bonifici diretti sul proprio conto corrente, poi giustificati contabilmente da voci di costo fittizie, o addirittura mediante dirette sottrazioni di denaro contante detenuto nella cassa, prelevato con la finalità di essere depositato in banca, ma in realtà speso per far fronte ad interessi di carattere personale. Per questa ragione, a conclusione delle indagini, venivano denunciati anche alla la Corte dei Conti tre soggetti ritenuti responsabili del danno economico patito dalla società a partecipazione pubblica.

La magistratura contabile, nei giorni scorsi, oltre a provvedere all’applicazione di un tempestivo provvedimento di sequestro conservativo sui beni posseduti dal direttore di fatto, per un valore complessivo pari all’ammanco di denaro pubblico quantificato, ha accertato le singole responsabilità amministrative, condannando i responsabili (sia in via principale a titolo di dolo, sia in via sussidiaria a titolo di colpa grave per omesso controllo) a rifondere integralmente le casse erariali, in funzione del danno arrecato.

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4 Commenti

  1. Grazie alle schiforme della giustizia ora NON POSSIAMO SAPERE I NOMI DI QUESTI 3 LADRI COLTI CON LE MANI NEL SACCO!!!!
    LA COSA PEGGIORE È CHE QUESTA LEGGE È STATA FIRMATA DAL “GARANTE DELLA COSTITUZIONE” CHE TRA L’ALTRO È SUPPORTATO DA UN GRUPPO DI ESPERTONI!!!

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