“Ditemi se è normale aver paura di percorrere il vialetto di casa. Ditemi se è normale aprire le finestre al mattino e trovarsi un colosso fatiscente. Ditemi se è normale respirare l’odore dell’immondizia abbandonata buona solo per attirare i topi”.
Sconforto e rabbia emergono dalla voce di Monica Acerboni, 56 anni, residente dal 2003 in via Cuzzi con affaccio sulle ormai note Residenze di Camerlata, l’enorme complesso edilizio semiabbandonato nel cuore del quartiere. “Quando hanno iniziato a costruire questi palazzi – prosegue – ho sperato potessero dare vita al quartiere. Invece è finito nel degrado”.
“I giardini davanti alle strutture sono una giungla – continua – pieni di spazzatura lasciata dai passanti noncuranti. Il degrado attira altro degrado”.
Le forze dell’ordine, in risposta alle numerose segnalazioni dei residenti, spesso pattugliano la zona e nell’estate 2017 i vigili del fuoco hanno modo di constatare la situazione.
“Un gatto era rimasto intrappolato sul tetto di uno dei palazzi abbandonati – racconta – e quando i vigili del fuoco sono intervenuti è apparsa ai loro occhi la situazione dell’edificio: muri scrostati, muffa, tubature divelte, vetri rotti, porte sfondate. Un orrore”.
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RESIDENZE DI CAMERLATA, TUTTA LA CRONISTORIA
Negli ultimi anni sono stati riattivati i lampioni e tagliati almeno in parte gli arbusti che opprimevano il giardino. “Sicuramente questi interventi hanno portato giovamento – conferma – ma non sono sufficienti a risolvere la situazione. Quando arriva la sera ho il terrore di passare davanti ai palazzi. Nessuno dovrebbe aver paura a rincasare”. Solo alcuni dei tanti appartamenti delle Residenze Camerlata risultano abitati. “Alcuni hanno ceduto e se ne sono andati – conclude – altri resistono. Hanno tutta la mia solidarietà, nessuno merita di trovarsi in una situazione simile”.
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