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Un borgo speciale del Lago di Como: la chiesa amata da Churchill, le nozze vip e la festa nata da un’antica leggenda

All’inizio della Valle Intelvi, tra alcuni scorsi spettacolari sul Lago di Como e – tutto attorno – sulle magnifiche montagne lariane, si incontra il piccolo borgo di Dizzasco, 646 abitanti immersi nel verde e custodi di antiche tradizioni che si tramandano da generazioni.

Il piccolo paese nonostante le mini-dimensioni, è densissimo di storia. Impossibile non partire dalla splendida chiesa ‘contesa’ tra due paesi: parliamo di San Sisinnio, che funge da parrocchiale per la frazione Muronico di Dizzasco, pur essendo fisicamente sul territorio del vicino comune di Argegno, edificio di culto originario dell’XI secolo ma poi rimaneggiato profondamente fino ad assumere l’aspetto attuale tra XVII e XVIII secolo.

Situata su una terrazza panoramica con vista sul lago, è preceduta da un nartece barocco ed ha una sacrestia accostata sul lato destro, da cui si accede al campanile. La chiesa è a navata unica con cappelle laterali, presbiterio rettangolare e abside semicircolare. Nella prima campata si trova una cantorìa, cui si accede con una scaletta a chiocciola in metallo.

La facciata, intonacata e dipinta con decorazione a trompe l’oeil, è preceduta da un nartece di forma irregolare, anch’esso con decorazioni trompe l’oeil, sostenuto da pilastri e con soffitto piano intonacato e dipinto e decorato con stucchi. I prospetti sud ed il retro dell’abside, visibili dal lago, sono intonacati e dipinti, con intonaci molto degradati. Il prospetto nord, meno visibile, è invece in muratura faccia a vista, con tessitura irregolare.

La chiesa balzò agli onori delle cronache mondane nel maggio 2022, quando vi si sposarono il campione di nuoto Filippo Magnini e la modella e volto tv Giorgia Palmas, ma la sua storia ha un precedente novecentesco ancora più illustre.

La chiesa infatti venne resa famosa da Winston Churchill in persona, che, dopo averla visitata ed esserne rimasto affascinato, la immortalò in un suo dipinto, oggi esposto a Londra. Riguardo a questa vicenda c’è inoltre una storia vera che siamo riusciti a documentare. Fu un residente di Dizzasco, all’età di13 anni, a imbattersi in un azionano signore un giorno che si recò alla chiesa per raccogliere l’uva. A quell’uomo avanti con gli anni, circondato da molti uomini, a cui offrì della frutta e solo qualche tempo dopo scoprì di aver incontrato proprio Winston Churchill.

Altro punto forte di Dizzasco e la sua spettacolare Valle dei Mulini, un angolo paradisiaco ancora integro esattamente come in passato, dove si possono trovare numerosi opifici a forza idraulica. Si affacciano tutti sul torrente Telo. All’interno di alcuni di essi si possono trovare piccoli affreschi, uno su tutti quello di Santa Caterina di Alessandria, protettrice dei mugnai.

Il borgo intelvese è famoso anche per la celebre Invasione degli Asini una tradizione che nasce da una storia popolare e coinvolge i paesi di Castiglione e San Fedele. La leggenda narra di un contadino che vide che sul campanile della chiesa di Dizzasco c’era dell’erba fresca, che poteva essere brucata dal suo asino. Decise così, per sfamare il proprio animale, di imbragarlo e di farlo salire sulla chiesa.

Ahimè, sbagliò qualcosa e nell’alzare l’asino con la corda lo uccise. Un altro contadino di Castiglione, chiamato goss (colui che non è capace di tenere segreti), vide tutta la scena e cercò di corrompere il proprietario dell’asino, per non raccontare dell’accaduto, in cambio di una moneta per un bicchiere di vino. Lui si rifiutò. Così la storia si diffuse prima a San Fedele, dove c’erano i chiacchieroni, e da lì tutti ne vennero a conoscenza. Da allora gli abitanti di Dizzasco sono conosciuti come asan (asini).

Da questa leggenda è nata la celebre manifestazione estiva. L’idea è di un gruppo di artisti dell’Accademia di Brera, guidati da Nicola Salvatore, il cui intento era e tutt’ora è quello di valorizzare la cultura attraverso l’arte. Il paese così viene invaso per le vie da numerose opere d’arte oltre che ovviamente da alcuni asini.

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