(Il documento integrale, da leggere e scaricare, in fondo)
“Da domenica 5 e fino al prossimo 13 aprile, restano in vigore le misure restrittive già stabilite per l’intero territorio lombardo lo scorso 21 marzo con ordinanza regionale”.
OBBLIGATORIO COPRIRSI IL VOLTO QUANDO SI ESCE
“L’ordinanza del presidente della Regione – spiega la Nota – introduce anche l’obbligo per chi esce dalla propria abitazione di proteggere se stessi e gli altri coprendosi naso e bocca con mascherine o anche attraverso semplici foulard e sciarpe. Gli esercizi commerciali al dettaglio già’ autorizzati (di alimentari e di prima necessita’) hanno l’obbligo di fornire i propri clienti di guanti monouso e soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani“.
ALBERGHI E STUDI PROFESSIONALI CHIUSI
“In particolare – si legge – il documento regionale conferma la chiusura degli alberghi (con le eccezioni già’ in vigore), degli studi professionali, dei mercati e tutte le attività’ non essenziali.
PIANTE SOLO CON CONSEGNA A DOMICILIO
Inoltre, sara’ possibile acquistare articoli di cartoleria all’interno degli esercizi commerciali che vendono alimentari o beni di prima necessita’, già aperti. Sara’ anche possibile la vendita di fiori e piante solo con la consegna a domicilio.
CHIESTA CHIUSURA CANTIERI EDILI
“Infine, ai sensi del decreto legge del 25 marzo scorso che vieta alla Regione di intervenire sulle attività’ produttive – conclude la Nota – e’ stato chiesto al Governo di confermare con un dpcm specifico, la chiusura dei cantieri edili e di permettere, invece, le attività’ legate alla filiera silvopastorale (come, ad esempio, il taglio della legna)”.
AGGIORNAMENTO DELLE 23.05
Pubblichiamo l’ordinanza dove trovate tutto il dettaglio tra restrizioni e attività commerciali (e si parla anche della dibattutissima questione dei florovivaisti):
SCARICALA DA QUI
OPPURE, SFOGLIA E LEGGI QUI SOTTO:
CORONAVIRUS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI DA COMO, LOMBARDIA E TICINO
6 Commenti
Occorrerebbe stabilire ex lege un prezzo politico o comunque calmierato per le mascherine destinate alla collettività. Potrebbero essere un bene ascrivibile alla categoria dei “salva vita” poiché condizione indefettibile per la ripresa delle attività economiche.
Antonio Alessi, i fiori in primavera sono sempre bellissimi, un toccasana per il morale, specie adesso che, reclusi in casa, abbiamo buttato via una primavera della nostra vita.
È curioso che la Regione istituisca l’obbligo di indossare le mascherine ma visto che non è in grado di distribuirle, invita tutti a coprire il volto con sciarpe e foulard…. Che tra l’altro non sono molto efficaci contro i virus.
Sono evidenti i limiti della Regione. Chi scarica responsabilità sul “Governo di Roma” ha superato la soglia del ridicolo.
La normativa non è chiara x nessuno..dei fiori si può effettivamente fare a meno, mi spiace per gli operatori.
Mi auguro che questi dilettanti che abbiamo in regione si levino preso dal Cov-19.
Buongiorno, quando scrivete “Sara’ anche possibile la vendita di fiori e piante solo con la consegna a domicilio.” Date per scontato che questa possibilità sia solo per aziende agricole? Oppure è possibile anche per negozi commerciali di piante e fiori? Cioè i classici fioristi?
Vi chiedo questo perché purtroppo regna il caos piu totale. Ad esempio questa mattina ho telefonato al coc di Como e qualificandomi come fiorista ho chiesto se potevo recarmi dai miei fornitori per approvvigionarmi di piante e fiori, poiché effettuo consegne a domicilio di ordini ricevuti online. Mi è stato risposto di no, ma soprattutto mi è stato vietato di fare consegne a domicilio degli ordini ricevuti on line. Con la motivazione che i fiori e le piante non sono beni di prima necessità, altrimenti tutti i negozi farebbero così. Regna la confusione più totale, poiché Interflora Italia ci dice che possiamo eseguire gli ordini ricevuti on line, così come Federfiori…Ma tutti poi aggiungono si informi localmente.
Come si può avere qualche certezza?
Ognuno dice un pezzo, ma mai nessuno li collega tra loro.
Cordiali saluti
Angelo Mazza