shNon era stata gradita – soprattutto dalla Lega – la presenza del predicatore islamico in piazza Volta, due sabati fa. Si ricorderà certamente la presa di posizione del vicesindaco e parlamentare, Alessandra Locatelli, che aveva parlato testualmente così: “Sono furibonda. La Legge dice che le autorizzazioni devono essere date, chiunque d’ufficio può ottenerla: chi vende libri, chi fa politica, chiunque ha diritto. Detto questo come segretario della Lega voglio sia chiaro che trovo inaccettabile una cosa del genere. Quello che produce l’Islam non è certo amore”.
Il riferimento dell’ultima frase è all’intervista rilasciata proprio a Comozero da Muhammad Shaqif, 43 anni, residenza a Desio, dipendente di uno scatolificio, e per “hobby” messaggero del Corano in tutta la Lombardia, con tanto di manifesti, banchetti e tunica.
Affinché lo slogan principale della predicazione rimanesse ben impresso nei comaschi di passaggio, Muhammad aveva chiesto al Comune l’autorizzazione ad occupare il suolo pubblico per 4 sabati. Con un’indicazione precisa, inizialmente: i Portici Plinio. Proposta specifica respinta, con successivo – e ormai arcinoto – spostamento in piazza Volta, dove effettivamente il Corano è stato donato a cittadini e turisti il 7 aprile scorso. Poi, però, ecco le polemiche, la furia di Alessandra Locatelli e infine la sorpresa di metà settimana scorsa. Dal Comando della polizia locale è stato notificato al predicatore uno spostamento forzato del luogo dove tornare a diffondere il verbo del Profeta in città. Scartata una prima ipotesi di traslazione in piazza Boldoni, ecco la scelta decisiva del Comune: piazza Roma. La notoriamente semideserta piazza Roma (non si ricordano banchetti o eventi pubblici da lungo tempo).
Dove – conferma direttamente chi vive o lavora nel salotto “sfortunato” del centro – effettivamente Muhammad si è presentato con i suoi cartelloni, le sue copie del Corano e la sua tunica d’ordinanza. Per parlare, riferiscono sempre i testimoni, sostanzialmente a nessuno, seminascosto nel luogo indicato, ovvero sotto le piante e tra le panchine.
Il tentativo è durato un’oretta. Poi, Shaqif, visto lo scarso afflusso di gente, ha fatto i bagagli e ha lasciato Como. Raggiunto telefonicamente oggi, una sola laconica dichiarazione: “Chiederò al Comune il perché di questo spostamento”. La spiegazione ufficiale fornita dall’amministrazione è la seguente: nelle zone più centrali, la sua attività sarebbe stata in contrasto con il grande afflusso turistico.
E quindi ecco la “traslazione” di Muhammad nel deserto di piazza Roma (mentre, curiosamente, in piazza Volta domenica mattina le ultracattoliche Sentinelle in piedi occupavano quasi l’intera superficie contro l’aborto).
6 Commenti
non ho mai visto tanti servizi tv pessimi su como in vita mia (tutti legati alla gestione degli stranieri del vicesindaco), sindaco che già dice che non si ricandida quindi è debolissimo, piazza roma con la bufala della riapertura, buche come voragini, sporcizia anche in pieno centro, vigili capaci solo di multare, impiegati e dirigenti comunali allo sbando, devo continuare?
Mi scusi Matilde di quali disastri sta parlando?
Potrebbe gentilmente fare un esempio dato che a mio avviso gli unici disastri che ricordo del recente passato sono riferibili all’operato della Giunta di Mario Lucini.
ma con i disastri che questa giunta sta combinando a Como queste sono le preoccupazioni del vicesindaco???? poi dovrebbe capire che la sua arroganza fa solo tenerezza, non spaventa nessuno, soprattutto in consiglio comunale
Che pochezza questa amministrazione. Che vergogna.
Il vicesindaco è geniale ?
Al ridicolo non c’è mai fine
Invece di cercare soluzioni per dare un senso a piazza Roma, là si usa come gulag punitivo, a 20 metri dal centro.
Siamo veramente finiti sotto zero