I tempi non saranno strettissimi, ma stavolta pare che il conto alla rovescia verso un nuovo dormitorio comunale per persone senza dimora in via Cadorna – nella struttura di proprietà Asst Lariana – possa quasi partire. “A settembre, massimo ottobre”, hanno confermato ieri in Commissione Sicurezza gli assessori Elena Negretti (Sicurezza) e Angela Corengia (Servizi Sociali).
Presenti anche alcuni residenti della zona, che hanno espresso e ribadito le numerose perplessità sulla scelta: dalle incertezze sulla “convivenza parallela”, almeno per un periodo, tra il Sert (destinato comunque a traslocare) e il nuovo dormitorio e, in termini un po’ più schietti, nelle parole di una delle 200 firmatarie della lettera di protesta, sul timore che “la via si riempia di immigrati e noi ci si trovi davanti a di tutto e di più; nonostante le risposte non mi sento per niente rassicurata”. Il dibattito, però, è stato piuttosto sereno – benché nella differenza di posizioni – e senza alcun cenno di rivolta, almeno ieri.
Innanzitutto, Negretti ha dato una notizia: le 6 persone già trasferite dall’Ozanam a via Cadorna e precedentemente positive al Coronavirus, sono risultate tutte negative al secondo tampone e hanno lasciato la struttura.
L’assessore alla Sicurezza ha ribadito più volte che “secondo i numeri disponibili, un dormitorio in città non serve, abbiamo posti liberi in via Napoleona, mettere solo un tetto sopra la testa non risolve alcun problema e di fronte a chi non vuole entrare in una struttura noi non possiamo obbligare”; poi ha specificato che comunque i due piani di via Cadorna potranno ospitare solamente persone regolari, “massimo 20-24 persone”, ma soprattutto che “l’idea non è solo aprire una struttura per dormire, ma di realizzare lì un progetto di reinserimento e recupero sociale per persone selezionate e disposte a intraprendere un cammino positivo come quello di chi è stato ed è ospite nel centro che abbiamo allestito in via Perti, dove tramite lavori e iniziative abbiamo ottenuto ottimi risultati a beneficio di tutta la comunità”.
Intervenuto anche l’assessore ai Servizi Sociali, Angelo Corengia, che ha confermato che “la sovrapposizione tra il Sert e questo servizio non dovrebbe esserci” e ha sottolineato che l’apertura ai senzatetto di via Cadorna dovrebbe arrivare dopo l’estate, perché servono “un bando per la gestione e i finanziamenti”. Finanziamenti: parola appena sfumata, questa, ma che detta così dovrebbe significare che i fondi saranno messi dal Comune, nonostante la contrarietà espressa (anche con tanto di raccolta firme) dalla Lega. Nodo irrisolto dunque, almeno politicamente, nel centrodestra.
Confermato anche che persone senza dimora con problemi psichici o di dipendenza non saranno ospiti nella futura struttura.
Un punto importante toccato da Corengia ha toccato la prospettiva futura del servizio che sarà attivato in via Cadorna (che fino ad allora resterà il punto di riferimento per eventuali emergenze Covid legate ai senza dimora). E’ emerso chiaramente che – chiusa ormai la sede di via Sirtori – “l’Emergenza freddo non si svolgerà lì, bisognerà trovare altre strutture e per questo stiamo facendo valutazioni con le associazioni che si occupano costantemente di quell’attività di assistenza invernale”.
Per coloro che, anche una volta aperto il dormitorio di via Cadorna, non vorranno entrarvi, l’assessore ha affermato che “non potremo fare altro che dare loro assistenza su strada”.