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Duello tv Don Giusto-Rapinese. Il parroco: “Taser e militari a Como non servono”. Il sindaco: “La scossa fa collaborare”

Una stroncatura secca e senza sfumature dell’esercito per le vie di Como e del taser – la pistola paralizzante a impulsi elettrici – che a breve sarà impiegata anche dagli agenti della Polizia locale. A pronunciare la doppia bocciatura è il parroco di Rebbio, don Giusto della Valle, intervistato da La7 per la trasmissione “L’aria che tira” di ieri lunedì 25 giugno. Tra l’altro, ospite nello stesso spicchio di programma dedicato alla sicurezza, anche il sindaco di Como Alessandro Rapinese che, per l’appunto, con la giunta ha appena dato il via libera al nuovo regolamento per dotare i vigili del taser.

“Se essere un sindaco sceriffo significa ordine e pulizia – ha commentato Rapinese – allora sono un sindaco sceriffo. Però penso che tutti vogliano ordine e pulizia. Bisogna rendere la vita impossibile ai sociopatici, del tipo: vai allo stadio e ti comporti da bifolco? Se ti becco che fai casino e sei un dipendente pubblico, sei licenziato; se sei un dipendente privato, il datore di lavoro ti può licenziare. Io non posso pensare che le mie preziosissime forze dell’ordine debbano muoversi in massa per un evento sportivo”.

Sull’utilità della pistola a impulsi elettrici, Rapinese ha affermato: “Spesso le forze dell’ordine si trovano a fronteggiare irregolari sul territorio o persone alterate da sostanze. Anche solo far sentire la scarica elettrica al malvivente potrebbe metterlo nella condizione di non nuocere e quindi di collaborare”. Infine, il sindaco di Como ha specificato che il regolamento comunale prevede applicazioni molto specifiche e “non è che lo applichiamo contro chi espone i rifiuti nei giorni sbagliati”.

Ma, come detto, il parroco di Rebbio ha stroncato l’introduzione a Como di quest’arma così come l’impiego dell’esercito in città. “Il taser non è utile perché non agisce sulle case dell’insicurezza – ha affermato don Giusto Della Valle – Bisogna agire sul perché”.

“Una città che non mette le case a disposizione di chi non ne ha, crea insicurezza – ha aggiunto don Giusto – Taser e militari per le strade di Como, e non parlo di Polizia e Carabinieri, non servono. Bisogna risolvere le questioni con forze educative, con la forza di educatori di strada. Questo è ciò di cui la città ha bisogno”.

 

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35 Commenti

  1. Io non vedo questo gran movimento di forze dell’ordine in città, se non per dare multe per divieto di sosta.Il sindaco dice “ordine e pulizia”.Basta andare il sabato o la domenica mattina per esempio in piazza Volta per vedere la pulizia e l’ordine.E’ più semplice dare multe e poi sparire piuttosto che affrontare certe situazioni.

  2. Stavolta sono d’accordo con il sindaco, anche se sul “ti becco che fai casino e sei un dipendente pubblico, sei licenziato” mi sono fatto due grasse risate (certo, come no). Certo che se poi usando il taser rischi una denuncia dal balordo, allora siamo punto e a capo

  3. Sindaco tieni duro, niente case popolari che sarebbero terreno di spaccio e richiamerebbero altri spacciatori..Chi non vuole il taser può fornire il suo numero di telefono e verrà chiamato per fermare balordi e delinquenti con parole gentili.

      1. E non potrà accedervi perché si Troverà davanti decine decine di stranieri che lavorano in nero o sottopagati in qualche cooperativa rossa stile famiglia soumaoru o pluripregiudicati nostrani e non , nullatenenti che negli appartamenti popolari gestiranno floridi traffici di spaccio , oltre alle bande di zingari che occupano abusivamente gli appartamenti, insieme agli amici di europarlamentari neo eletti

    1. esatto…anch’io sono stufo di prediche buoniste perché é proprio il buonismo sinistroso e clericale che ci ha portato a questo punto. Urge passare a sistemi molto piú energici

  4. Potremmo inaugurarle su quella dozzina di galantuomini che hanno ormai preso possesso dei giardini di viale Varese? Beninteso, se ci passasse mai qualche agente…

  5. Una volta e non parlo dell’era del fascismo, già negli anni 50 – 60 e 70 bastava che un “poliziotto” alzasse una mano o facesse un fischio e tutti prestavano attenzione a ciò che aveva da dire, senza commenti, senza discussioni ma con rispetto della funzione ricoperta. Oggi, per disgrazia di certi governi sinistrorsi che hanno totalmente delegittimato le Istitruzioni e soprattutto le Forze di Polizia oltre ad aver “reso inutile” l’azione penale con pene, quando applicate, che rasentano il ridicolo ci troviamo a dover gestire situazioni create e volute da una certa classe politica salvo poi pretendere soluzioni di tolleranza da chi ha sempre preteso onestà, rispetto, responsabilità e affidabilità. Come l’asino che da del cornuto al bue.

    1. Il parlamento è vostro.
      Il governo è vostro.
      La regione è vostra.
      Il comune è vostro.

      Avete vinto le elezioni dicendo che era finita la pacchia e che si sarebbero costruite nuove carceri. Non ne avete iniziata neanche una.

      Quando il vostro leader pregiudicato fu eletto a slogan del tipo “città più sicure”, il primo provvedimento che avete preso è stato quello di scarcerare 4.000 detenuti.
      Perché c’erano dentro vostri amici.

      E da allora solo prese in giro, depenalizzazioni, Salvini ministro dell’interno che è solo riuscito a ritardare l’attracco di TRE navi, mentre duecento metri più in là sbarcavano in migliaia sui barchini. E a grattarsi la panza in spiaggia, invocando i pieni poteri e – di fatto – rinunciando a quelli che già aveva.

      Cambiate le leggi, no? Avete i numeri.
      Costruite le carceri, no? È questo il motivo per cui i delinquenti vengono sbattuti fuori: dentro non ci sta più uno spillo.

      Perché non provvedete?
      È più comodo dare la colpa ai “sinistrorsi”.
      Andrete avanti ancora a lungo? Altri vent’anni a non fare assolutamente nulla dando la colpa ai sinistrorsi?

      Così, tanto per sapere, almeno la gente si regola.

      Ne frattempo, avete candidato alle elezioni decine di personaggi inquisiti.
      Bella coerenza.

  6. Siamo di fronte alla solita questione: risolvere i problemi nell’immediato, senza cercare di indagare le loro origini, può portare a una momentanea e parziale sensazione di benessere. Risolvere invece i problemi alla radice significa provare a eradicare le origini stesse del problema: è assai più laborioso, come processo, e lungo, e difficile, perché servono enormi sforzi da parte di tutti; e certo non è cosa, mi pare, adatta a politici che vogliono “risolvere” nell’immediato per una immediata ricaduta elettorale. Se, per dire, si usasse, ma solo nei casi più estremi, il taser perché nel frattempo si sta lavorando nel profondo a risolvere le questioni di degrado e difficoltà, si potrebbe quasi (sottolineo quasi) consentire, come eccezione. Diversamente no. Però a molti piace solo contemplare la bellezza della facciata: del rudere che sta dietro chissenefrega (per usare un’espressione sindachesca).
    P.S. Ricordo al Sindaco, con tutto il rispetto del caso, che le “preziosissime forze dell’ordine” non sono propriamente “sue” (aggettivo possessivo).

  7. Ci sono quartieri di città in mano a delinquenti che se ne fregano di regole e c’è ancora chi predica compressione e tolleranza. Bisogna avere un polso molto più energetico, altrimenti ci troveremo in città invivibili.

    1. Dopo l’alabarda spaziale abbiamo il polso energetico. Se me lo presti ci ricarico il cellulare. Santi numi al più dovevi scrivere “polso energico”. Ma mettere un reato di vilipendio dell’Italico idioma?

          1. Già: sarà un sodale del gran Ministro; avrei anche sorvolato, se non avesse avuto l’ardire di voler correggere altri, senza prima farlo con se stesso.

  8. Si può usare il teaser anche sugli assessori che non fanno il loro lavoro? Non capisco perchè tutta questa attenzione all’ordine e la pulizia al punto di chiamare l’esercito e dotare i vigili di Teaser e poi i parchi sono luridi e poco curati, la città continua ad essere sporca (i famosi netturbini di quartiere sono spariti in tempo zero), i marciapiedi il festival delle buche e dei rappezzi, lavori pubblici gestiti alla Caradonna, e potremmo andare avanti… Sig. sindaco io ho creduto in lei, l’ho sostenuta quando tutti le davano addosso, ma ora inizio a temere che sia esattamente come quelli che chiamava incompetenti.

    1. No, servono anche le case, i servizi e un’immagine di istituzioni al servizio del cittadino.
      Anche la comunicazione è importante. Cito: ordine e pulizia, sceriffo, rendere la vita impossibile, bifolco, licenziato. Glisso su le mie preziosissime forze dell’ordine (la municipale) e la sua ossessione: chi espone i rifiuti nel giorno sbagliato.
      Capisci che è la concezione dell’amministrazione pubblica ad essere distorta.
      Poi, vogliamo davvero scambiare i servizi al cittadino per quattro strade pulite e meno casino la sera? Ci accontentiamo di così poco?

    2. Infatti, puro buon senso. Un’accoglienza e una educazione sensata evitano che i ragazzi o gli immigrati si trasformino in balordi, ma siccome è impossibile avere successo con tutti… sì, ci vuole anche il militare e il taser.

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