Se n’è davvero andato un pezzo di storia, ieri, con Arturo Arcellaschi, comasco doc classe 1936, professionalmente nato come informatore medico-scientifico ma poi, per tutti, il “re delle monete” con la passionaccia per la politica.
Numismatico e filatelico creativo e vulcanico, il suo negozio in centro storico era più un tempio per appassionati, amici e politici che una semplice attività. Lì inventò gli euro fac-simile per i Comuni e le Province d’Italia.
Consigliere comunale già nel 1990 (eletto per la Lega, per cui coniò francobolli e “monete alternative”), passò in Forza Italia e nel Pdl e fu poi artefice dello strappo che nel 2010 portò alla nascita della lista civica Forza Como-Autonomia liberale.
In politica era un uomo chiamato carisma: eclettico, polemico, libero sempre e comunque da qualsiasi ordine dall’alto o di scuderia. Un cavallo di razza, non di rado provocatorio e ribelle, ma nessuno in città dimenticherà come chiudeva ogni discussione, anche la più accalorata: con un sorriso largo, sincero, pulito che riappacificava in un istante anche il suo più acerrimo avversario.
Aveva un ultimo sogno: vedere tornare al proprio posto le targhe dedicate ad Alessandro Volta nella piazza del centro, sparite dopo la recente riqualificazione. Ora è bene che il Comune esaudisca questo desiderio, anche se ormai tardi per regalargli l’ultima gioia.