Per il sesto anno consectivo Moncler riconferma il suo impegno sostenibile. Il gruppo guidato dall’imprenditore comasco Remo Ruffini si trova infatti ai vertici degli indici Dow Jones sustainability world e Europe, mantenendo il primo posto del settore textiles, apparel & luxury goods con il punteggio più alto (90/100) nello S&p global corporate sustainability assessment. Inoltre, per la seconda volta il gruppo ha ricevuto il massimo rating AAA nel Msci esg ratings, gestito da Msci esg research.
Il Dow Jones sustainability index è uno standard di riferimento per gli investitori che includono considerazioni di sostenibilità nel loro processo decisionale di investimento. L’indice ammette solo le società valutate migliori nella gestione del proprio business secondo i criteri di responsabilità economica, sociale e ambientale analizzati da S&p global. Msci esg research fornisce invece rating di sostenibilità di società quotate e di alcune aziende private valutandole su una scala da AAA a CCC, in base all’esposizione a rischi esg specifici per il settore di appartenenza e alla capacità di gestire tali rischi rispetto a società del medesimo comparto.
«Questi riconoscimenti riflettono la dedizione e l’impegno delle nostre persone e dei nostri partner, e rafforzano la nostra volontà e consapevolezza che questo sforzo collettivo non deve rallentare», ha dichiarato il presidente e ad, Remo Ruffini. «Il nostro viaggio continua e, mentre celebriamo questi risultati, rimaniamo concentrati sul nostro percorso di miglioramento continuo».
Moncler, all’interno dell’annuale rendiconta di performance green, ha annunciato i risultati raggiunti nell’anno passato. Tra queste, che il 100% dell’energia elettrica utilizzata nelle sedi aziendali proviene da fonti rinnovabili, essere carbon neutral, il riciclo del 100% degli scarti produttivi in nylon, parte dei tessuti e packaging sono relizzati in materiale preferred, ed altri ancora.
Per il futuro la società si focalizza su cinque priorità strategiche che sono i cambiamenti climatici, economia circolare, catena di fornitura responsabile, valorizzazione della diversità e supporto alle comunità locali. Il piano include obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra basati su criteri scientifici, l’impegno a raggiungere emissioni net zero entro il 2050, oltre al riciclo degli scarti di produzione di nylon nelle proprie sedi e nella filiera produttiva, l’utilizzo entro il 2025 del 50% di tessuti e filati a basso impatto, ovvero riciclati, organici, da agricoltura rigenerativa o certificati secondo specifici standard. Sono inoltre previste iniziative di sensibilizzazione interna ed esterna per favorire e valorizzare la diversità e promuovere una cultura sempre più inclusiva oltre all’ottenimento della certificazione Equal pay. (riproduzione riservata)