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Controlli della Polizia locale in via Anzani (Foto d’archivio)
Attualità

E’ successo ancora: enorme spiegamento di forze dell’ordine e via chiusa. Como, il calvario del quartiere senza pace

L’ultimo episodio nella zona risale al tardo pomeriggio di mercoledì 2 ottobre: enorme spiegamento di forze dell’ordine, strada chiusa, clima tesissimo Ma viene da lontano la storia di spaccio, risse e ubriachezze moleste in questo angolo di città che, da anni, non trova pace. Siamo nel rione che fa perno su via Anzani a Como, dove ormai da sei anni, i residenti stanno provando in tutti i modi a far sentire la propria voce senza, tuttavia, grandi risultati. Certo, le forze dell’ordine intervengono e non mancano di far sentire la propria presenza, ma il punto è come intervenire sul fenomeno alla radice.

“Solo nel 2018 abbiamo presentato ben tre esposti, un altro due anni dopo e l’ultimo a maggio di quest’anno e la settimana scorsa, tramite un consigliere comunale di maggioranza che abita qui, abbiamo chiesto di poter avere un appuntamento con il sindaco, ma non abbiamo ancora avuto una risposta – raccontano alcuni residenti che chiedono, comprensibilmente, di restare anonimi – l’ultimo episodio risale a qualche sera fa, quando alcuni ragazzi si sono affrontati a bottigliate in mezzo alla strada (l’abbiamo raccontato, con tanto di video, su ComoZero.it) tanto da dover ricorrere anche alle cure del personale della Croce Rossa. Tra loro c’era anche un giovane spacciatore che abita qui, nelle case popolari: mentre era in carcere, ai clienti pensava suo fratello, ma ora che è stato rilasciato è già tornato ‘al lavoro’”.

Che la situazione all’angolo tra via Anzani e via Magenta sia a rischio è cosa più che nota, denunciata quasi quotidianamente da chi vive lì con fotografie e filmati ripresi da tutte le testate cittadine e sul tavolo di Comune e forze dell’ordine senza che, però, si sia arrivati a una soluzione reale e definitiva.

Già nel 2018, infatti, l’allora sindaco Mario Landriscina aveva preso una decisione più che drastica con un’ordinanza che imponeva il coprifuoco alle 18 per quaranta giorni a tre locali della via (l’Asian Market, la sala scommesse e il bar Maiorca, oggi Figli di Matubber poi chiuso per altri 20 giorni dal questore lo scrorso maggio) che, però, non ebbe effetti a lungo termine. Come risultati altrettanto scarsi ha avuto, nel 2022, l’inserimento di via Anzani tra le “zone rosse” del nuovo regolamento di polizia urbana, voluto dall’attuale amministrazione, con il divieto di consumare bevande alcoliche sulla strada, ad esclusione di quelle servite in bicchiere dai locali attigui.

“Prima del 2022, quando solo i giardini di Via Anzani erano zona rossa, l’allora assessore alla Polizia Locale Elena Negretti, sempre presente qui, aveva fatto posizionare le videocamere e garantito passaggi delle pattuglie più volte al giorno, riuscendo a sottrarre almeno questo spazio allo spaccio e al degrado – spiegano – lungo la via, invece, il divieto è stato da subito completamente ignorato e, oltretutto, bottiglie e lattine di birra vengono vendute e consumate come dimostrano i bidoni colmi portati fuori nei giorni di raccolta dei rifiuti”.

E i controlli? “Quando di notte scoppiano le risse e chiamiamo il 112, la Polizia arriva ma i vigili, gli unici che possono far rispettare il divieto di consumare alcol, si vedono alle 10 del mattino quando la via è tranquilla”.

“Viviamo in una Repubblica in cui la sera arrestiamo una persona e la mattina seguente è ancora in giro, mica è colpa del sindaco”, erano state le parole del primo cittadino Alessandro Rapinese nel consueto appuntamento del venerdì su Espansione Tv rispondendo alle proteste dei residenti esasperati dall’ennesima rissa, giusto lo scorso maggio.

Una riflessione che, per quanto condivisibile nella sostanza di fondo, non può non suonare come una sorta di scaricabarile alle orecchie di chi, ogni sera, ha paura ad uscire di casa e vive quotidianamente una situazione di estremo degrado. “In campagna elettorale, il sindaco Rapinese aveva paragonato questa zona a Tijuana, la città messicana regno del narcotraffico e della criminalità, e si era esplicitamente impegnato a far tornare via Anzani un luogo sicuro (“Chiamatemi, vi risponderò. Mi gioco la faccia su via Anzani, qui riporteremo tranquillità, sicurezza e pulizia”, erano state le sue parole durante un comizio nel quartiere, Ndr) – aggiungono – e invece, dicendo in pratica che il sindaco non può fare nulla, ora quelle parole ci sanno di presa in giro. Le case in cui viviamo non ci sono state regalate e questa zona, che potrebbe tornare ad essere tranquilla, è abbandonata a sé stessa nelle mani di persone come queste. Siamo davvero al limite della sopportazione”.

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