“Ogni giorno giungono notizie circa l’arrivo di migranti in Italia sia dalla rotta Mar Mediterraneo che dalla rotta balcanica. Le persone lasciano il proprio paese per fuggire da guerre, situazioni di pericolo o spinti dal desiderio di migliorare le proprie condizioni di vita, in base anche alle opportunità socio-economiche offerte dai diversi territori e alle normative esistenti nei paesi di destinazione”, così apre una nota inviata dal sindaco di Lipomo, Alessio Cantaluppi.
Spiega il primo cittadino del comune confinante con Como: “Il sistema dell’accoglienza, anche a seguito delle modifiche normative che si sono susseguite, in questo momento non è in grado di sostenere la richiesta di accoglienza, soprattutto nella fase iniziale di primo arrivo sul territorio. Ne consegue l’esigenza di individuare una struttura che possa fungere da hub per un’accoglienza di breve durata prima che le persone siano inserite ed accolte nel circuito dei CAS (Centri di Accoglienza Straordinari) e successivamente dei SAI (Sistema Accoglienza Integrazione). Gli enti locali attuano i progetti con il supporto delle realtà del terzo settore, assicurando una serie di attività funzionali alla riconquista della propria autonomia e all’integrazione nel tessuto sociale, culturale e lavorativo del nostro Paese”.
Dunque_ “La Prefettura, in collaborazione con la Croce Rossa, ha individuato uno spazio adeguato presso la sede locale della CRI Lipomo e la stessa Croce Rossa ha provveduto ad allestire la struttura con posti letti, spazio ristoro, servizi igienici, ambulatorio medico con presenza giornaliera di personale medico ed infermieristico, nonché di mediatori culturali e linguistici”.
A regime la struttura potrà ospitare sino a 40 persone e sarà gestita dal comitato locale di Croce Rossa, “sfruttando mezzi e competenze consolidati anche a livello sovra-territoriale.” Croce Rossa Nazionale da poco ha preso in gestione le strutture di Lampedusa nell’ambito emergenziale nazionale.
Attualmente le persone inserite nella sede di Lipomo sono circa 20. Alla presenza del Prefetto di Como, del Questore, del Comandante provinciale dei Carabinieri, del Sindaco di Lipomo e dei Responsabili del Comitato di Croce rossa in data 1martedì, 18 aprile, si è svolto un sopralluogo che “ha ritenuto idoneo l’allestimento della sede”.
Chiude Cantaluppi: “Tutti recentemente abbiamo assistito attoniti al dramma di Cutro che ha visto la morte di bambini, donne e uomini ostaggio di trafficanti di esseri umani senza scrupoli. Ora abbiamo la possibilità e il dovere di agire in prima persona con adeguati interventi di sostegno e solidarietà per l’integrazione delle persone che giungeranno sul nostro territorio. Il confronto con la diversità sia lo stimolo per un rinnovato impegno in favore dell’accoglienza”.
4 Commenti
sig. Roberto, mi scusi, ma il suo commento è incommentabile. UNA PRECE
sig. filippo : lei ha già 4 mandate (al cervello). UNA PRECE
Grazie per l’info! Darò quattro mandate d’ora in poi!
quasi quasi mi faccio passare per immigrato irregolare.
Per poter avere una visita col medico di base devo telefonare e spesso il tutto si riduce ad una visita “telefonica”. Sempre che si degni di rispondermi e riesca a “prendere” la linea.
Potrebbero rendere disponibile il medico e gli infermieri anche ai comuni cittadini cha pagano da decenni le tasse: sarebbe un buon servizio alla collettività.