Solo venti giorni fa qualcuno sorrideva e ironizzava, del tutto fuori luogo, commentando l’articolo sul nostro Facebook: “Nella farmacia sotto casa trovo tutto”. Ma il problema era già reale a metà dicembre e la percezione del proprio microspazio non fa statistica. Così l’allarme oggi viene rilanciato, ancora una volta, dai tutti i quotidiani, locali e nazionali: i farmaci in questo momento scarseggiano in tutto il Paese. Spiega per esempio Repubblica: “Causa influenza e Covid mancano soprattutto antinfiammatori, antibiotici, antipertensivi, antidepressivi, neurolettici e diuretici. Ma l’Aifa rivela che nell’ultimo anno i farmaci introvabili sono saliti a 3.200” (qui l’articolo). Su ComoZero Settimanale, qualche settimana fa, abbiamo fatto il punto con il titolare della Farmacia Internazionale di via Fontana a Como, Roberto Tassone, e con il notissimo medico comasco e presidente dell’Ordine dei Medici, locale e regionale, Gianluigi Spata.
Riproponiamo integralmente l’articolo (appunto uscito quasi un mese fa) poiché di estrema attualità:
Como: farmaci introvabili per influenza, tosse, raffreddore. Tassone: “Situazione difficile, ecco perché”
Farmaci spesso introvabili. Parliamo di antinfiammatori, antipiretici, prodotti per aerosol, tosse, raffreddore e anche antibiotici. L’allarme è stato lanciato in questi giorni da Federfarma, operatori e grossisti e non a caso coincide con una delle forme influenzali più acute degli ultimi anni. Nello specifico: “Sono tra i 1.500 e i 2.000 i farmaci che mancano sugli scaffali delle farmacie. Antinfiammatori, antipiretici, antibiotici e prodotti per la tosse e antifebbrili per bambini a base di ibuprofene, alcuni antibiotici di uso orale e pediatrico, antipiretici e gli aerosol. Già in primavera abbiamo iniziato a vedere qualche carenza ma oggi l’indisponibilità preoccupa con l’arrivo dell’influenza”, ha detto Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani.
IL FARMACISTA, ROBERTO TASSONE
La conferma di un’emergenza reale e pesantissima arriva da Roberto Tassone titolare della farmacia Internazionale di via Fontana. “Sono mesi che questi farmaci non si trovano e le aziende in fase di ordine dicono subito che sono contingentati, così ne mandano meno”. La situazione è di fatica quotidiana: “Tutti i giorni mettiamo i farmaci in una nota che pesca da tutti i grossisti a livello nazionale ma è sempre più difficile. Per esempio, stamattina abbiamo ordinato 20 fiale di aerosol per bambini, ce ne consegneranno 2 trovate a Brescia”.
Prosegue il professionista: “Per fortuna che il sistema delle consegne funziona ancora, se ne effettuano anche 4 o 5 al giorno, ovviamente con costi elevati. È un grande problema”. Cosa dicono le aziende? “Consigliano di fare grandissimi ordini appena possibile perché poi i farmaci finiscono anche per lungo tempo. Vorrei mostrarvi il monitor degli ordini, l’80% dei medicinali è rosso, cioè indisponibile”. Un esempio: “La scorsa settimana mancava addirittura un farmaco importante come l’Augmentin per bambini. Per miracolo abbiamo trovato, non senza fatica, il generico ma non si può andare avanti così”. Quanto durerà questa situazione? “Difficile dirlo, le aziende non lo sanno. Hanno problemi relativi al confezionamento, molto materiale dipende dall’estero”. C’entra la guerra? “Ha inciso sui costi di produzione delle materie prime. Un antibiotico costa due euro ma poi ci sono il blister, la scatola, la tipografia. Queste voci sono salite del 30, 40%. E siccome i prezzi dei farmaci sono vincolati le aziende ti dicono: ci spiace ma è finito”.
IL MEDICO, GIANLUIGI SPATA
“Sì, registriamo anche noi una carenza di farmaci”, spiega Gianluigi Spata, notissimo medico comasco e fino al primo dicembre scorso presidente dell’Ordine dei Medici lariano e regionale. “In particolare si parla di paracetamolo e ibuprofene e di farmaci simili che, guarda caso, servono anche per le terapie Covid”. Si parla anche di scorte scarse di antibiotici: “Sì, ma ricordiamo che la terapia antinfluenzale non è l’antibiotico, che arriva solo in seconda battuta e qualora persistessero i sintomi”. In ogni caso la sovrapposizione di influenza e Covid ha generato le difficoltà: “Per due anni l’influenza non è praticamente esistita grazie all’uso delle mascherine, quest’anno è tornata in una forma particolarmente aggressiva, i valori sono molto elevati, erano tanti anni che non accadeva”.
Siamo già al picco? “Quest’anno è anticipato, di solito arrivava dopo Natale, tra fine dicembre e inizio gennaio”. E i sintomi possono confondere: “Sono sempre gli stessi – spiega Spata – tosse, raffreddore e febbre. Sono simili al Covid e per questo spesso è necessaria una diagnosi differenziale con il tampone”. A proposito di pandemia, Spata spiega che: “Non si parla più di Covid ma è in aumento, c’è e non dobbiamo dimenticarlo. I numeri sono in aumento perché calano le precauzioni, è un grosso errore. Le mascherine in situazioni di affollamento e promiscuità sono ancora essenziali”. Essenziale anche non correre in Pronto Soccorso ai primi sintomi: “È sbagliato, non bisogna assolutamente andare, gli ospedali sono già in difficoltà. È bene rivolgersi al medico di famiglia, parliamo di patologie, escluse le persone fragili e in situazioni particolari, che si curano a casa”.
Infine un appello accorato: “Facciamo il vaccino antinfluenzale, si può ancora, è esteso a tutte le età e basta rivolgersi al medico di famiglia”.
2 Commenti
Segnalo che Gianluigi Spata è tuttora presidente dell’Ordine dei Medici: si è solo pensionato da MMG.
Vi invito a correggere l’articolo… altrimenti a cosa servono le segnalazioni?