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Estate 2021, Leoni (Albergatori): “Il turismo che rinasce, ora svolta eco. Green pass? Non può ricadere sugli operatori”

NOTA: Questa intervista è stata realizzata per ComoZero Settimanale del 23 luglio quindi, fatalmente, non fa riferimento all’ondata di maltempo degli ultimi giorni e all’alluvione della settimana scorsa.

Gruppi organizzati con la guida, famiglie con figli che vagano zaino in spalla per la città, coppie che scattano foto sul lungolago. Impossibile non notare che i turisti sono finalmente tornati. Il Covid è alle spalle e si prospetta una stagione in stile 2019? Ne abbiamo parlato con Luca Leoni, titolare dell’Hotel Du Lac di Bellagio e presidente degli Albergatori di Confcommercio Como, eletto lo scorso giugno.

Come va la stagione turistica?
Molto bene, abbiamo guadagnato un mese rispetto allo scorso anno. Nel 2020 giugno era stato molto debole mentre quest’anno è andato bene. Se dobbiamo parlare di cifre, a luglio 2021 abbiamo fatto il 100% in più rispetto al 2020 ma ciò significa che siamo ancora sotto di un 25% rispetto al 2019. Con qualche differenza: Alto Lago e porlezzese hanno avuto un grande boom perché lavorano prettamente con il Nord Europa e sul turismo sportivo. Il Centro Lago sta andando bene e la città sta ingranando.

Cosa è cambiato a livello di clientela?
Soffriamo la mancanza degli americani e soprattutto degli inglesi che, dovendo affrontare 5 giorni di quarantena per entrare in Italia, non partono. Così come sono assenti australiani e neozelandesi perché non hanno ancora riaperto i confini. Ad ogni modo lo scorso weekend l’occupazione degli alberghi comaschi era all’87%, c’erano pochissime camere libere.

I prezzi rispetto a due anni fa sono cambiati?
A maggio e giugno, che solitamente per il nostro territorio sono periodo di alta stagione, avevamo prezzi da bassa stagione perché erano ancora in vigore molte restrizioni. Adesso i prezzi sono sostanzialmente uguali al 2019. Ritengo che sarebbe sbagliato svendere il prodotto: rischi che quando la crisi pandemica finirà non potrai riportare i prezzi ai livelli precedenti.

A livello di tempi? Si tratta di pernottamenti brevi o lunghi?
Da una parte c’è chi arriva dal Nord Europa diretto verso il Mediterraneo e si ferma per una notte di sosta ma ci sono anche prenotazioni molto più lunghe. Non mancano i turisti che prenotano la settimana di vacanza. In questo momento prendiamo tutto quello che arriva e sono convinto che se ci lasceranno lavorare senza restrizioni come il coprifuoco potremo fare una buona stagione.

Qual è la posizione degli albergatori comaschi sul Green Pass?
Si tratta ovviamente di una scelta politica e serve ponderare bene se il rischio di togliere questa libertà alle persone vale la candela. E’ chiaro che ci permetterebbe di muoverci più in sicurezza ma non possiamo avere noi albergatori, ristoratori o baristi l’obbligo di verificare la presenza del Green Pass del cliente. Diventerebbe complicato a livello logistico, bisognerebbe avere degli addetti solo per quel compito mentre se vogliono pensare a dei lettori automatici del QR Code, non dovranno però esserci ulteriori oneri a carico delle nostre categorie.

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E’ un nuovo inizio per il turismo comasco?
C’è stato senza dubbio un cambiamento, basta guardare il programma unico degli eventi promosso dalla Camera di Commercio di Como-Lecco. Stiamo raccogliendo i frutti del lavoro del Distretto Turistico del Centro Lago ma anche precedentemente dalla Provincia. C’è ancora però molto da fare; stanno arrivando fondi dall’Europa e vanno utilizzati per creare un turismo green, a misura d’uomo, ma anche migliorare servizi fondamentali come una navigazione sostenibile e il un biglietto unico per i turisti.

Molti albergatori, ristoratori e baristi lamentano la difficoltà di trovare personale. E’ così?
Confermo, anche nella mia struttura siamo sotto organico. Qualche giorno fa ho dovuto lasciare alcune stanza non in vendita perché non avevamo abbastanza cameriere per sistemarle. I motivi sono diversi. Da una parte abbiamo dovuto aspettare fino all’ultimo per assumere perché non sapevamo quando avremmo potuto riaprire e molti lavoratori hanno cercato in altri settori. Io stesso a giugno ho assunto al 50% una segretaria, anche se non ne avevo bisogno in quel momento, per bloccarla. D’altra parte una fetta di persone preferisce restare a casa con il reddito di cittadinanza finché può anziché ad esempio lavorare anche i sabati e le domeniche.

L’ARTICOLO CHE HAI APPENA LETTO E’ USCITO SU COMOZERO SETTIMANALE: ECCO DOVE PUOI TROVARLO

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Un commento

  1. Buongiorno,
    leggo con stupore le lamentele lanciato da Luca Leoni relativamente alla carenza di personale per le strutture alberghiere e mi chiedo se Leoni conosce la categoria che rappresenta. Perché non si guarda alle strutture del territorio (anche di fascia alta ) dove a fronte di contratti di 40 ore settimanali ,vengono richiesti di base sei giorni lavorativi di 8 ore ( quindi 8 ore in più del previsto) e turni che ,anziché di 8 ore , sforano regolarmente a 12 ore con straordinario non pagato? E guai a lamentarsi…
    Quale giovane sarebbe attratto da simile offerta?
    PS: se ne avesse bisogno posso fornirle alcuni dati comprovanti quanto sopra…
    Tiziano Giudici

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