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Ex Baden Powell, che pasticcio: 9 milioni, nessuno la vuole e mancano i documenti per venderla

C’è una ferita aperta nel cuore di Como ormai da diversi decenni. Si tratta dell’ex orfanotrofio di via Tommaso Grossi, per tutti i comaschi semplicemente il Baden Powell.
Da tempo immemore quell’immensa struttura a due passi dal centro cittadino non ospita più le grida e le corse dei bambini: c’è solo tanta desolazione. I muri si scrostano, il verde invade gli spazi e dei fasti del passato non restano che ricordi abbandonati che si stanno riempiendo di ruggine.

Ormai da tempo le amministrazioni comunali che si sono susseguite al governo della città hanno abbandonato l’idea di riutilizzare direttamente la struttura per i propri scopi. Così, anno dopo anno, l’edificio è un protagonista fisso del Piano delle Alienazioni del Comune di Como. Per farla breve: Palazzo Cernezzi vuole liberarsi di questo “impiccio” vendendo la struttura. E non a una cifra irrisoria: il prezzo fissato è 9 milioni di euro. Non a caso, in tutto questo tempo nessuno si è mai fatto avanti.

Ex Baden Powell. Con l’ex orfanotrofio tra le vie Giossi e Dante, poi diventato scuola, siamo al confine col surreale: da lustri ormai il Comune punta a vendere a circa 9 milioni di euro l’enorme immobile. Che, intanto, giace nel degrado.

Recentemente, inoltre, l’assessore al Patrimonio Francesco Pettignano, ha fatto presente in Consiglio comunale che mancano quasi tutti i documenti necessari per una vendita del grande complesso: niente regolarizzazione catastale, niente attestazione energetica né tanto meno la valutazione della Soprintendenza per capire se c’è un interesse culturale sulla struttura.
“Siamo ancora in attesa di un riscontro dalla Soprintendenza che ha effettuato il sopralluogo lo scorso maggio – ha spiegato l’assessore – Per quel che riguarda invece la produzione dei documenti, i primi tre professionisti in graduatoria a cui volevamo affidare l’incarico non hanno risposto all’appello. Ora abbiamo contattato altri tre e siamo in attesa di risposta”.
Insomma, poco o nulla si muove e la Bella Addormentata resta dormiente nell’attesa di un bacio del principe (rigorosamente privato) per un glorioso risveglio.

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