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Como, salta il raduno dei camperisti: “Nessuna accoglienza. Andiamo a Firenze”

Como non è una città per camperisti, si sa. Ma mai come questa estate è stato evidente. Oddio, di turisti in camper a sorseggiare una tazza di caffè vista lago all’hangar ce ne sono sempre stati, va detto. Ma quest’anno sembravano spuntare come funghi.

O forse siamo noi comaschi ad averli notati davvero solo ora che ci sentiamo la meta prediletta dai vip di ogni latitudine. E cosa vorranno mai questi con i loro camper dentro cui, sbirciando attraverso tendine certamente non griffate, si intravedono normalissimi pranzi in famiglia senza catering?

E poi che orrore quelle biciclette appese dietro, segnale evidente che, non dico un’auto con autista e vetri oscurati, ma neanche le bici al bike sharing noleggeranno, questi spilorci!

In pratica niente più che dei ladri di parcheggi da cacciare nelle aree camper come gli indiani nelle riserve e chissenefrega se in totale i posti comunali per i camper a Como sono 15 (10 a Tavernola e 5 all’Ippocastano ndr) ed è ovvio che gli altri si devono arrangiare parcheggiando altrove. I camperisti dovrebbero capire il messaggio: noi non li vogliamo.

Ma il camperista è un essere ostinato. Si sobbarca migliaia di chilometri a una velocità di crociera che metterebbe alla prova anche il sistema nervoso del Dalai Lama, incassa senza battere ciglio gli insulti e i clacson degli altri automobilisti quando all’altezza di Melegnano, dopo 20 minuti di training autogeno, prende il coraggio a due mani e mette finalmente la freccia per superare il camion di mucche che gli sta davanti da Modena sud, riesce a coabitare per 15 giorni con moglie e figli nello spazio vitale di un criceto e lo chiama vacanza, cosa volete che sia per lui una città che ha chiaramente dimostrato di non volerlo?

Quindi ci riprova e, spavaldo, alza addirittura la posta. Ai comaschi danno fastidio tre o quattro camper posteggiati a villa Olmo? Benissimo. E lui ti organizza un raduno di camperisti. O almeno ci prova.

Camper schierati a Villa Olmo

“Molti clienti e amici mi hanno chiesto di organizzare un weekend in ottobre per scoprire Como e il lago – racconta Fabio Mondelli, tour operator comasco specializzato in viaggi con i camper in tutto il mondo – e l’idea mi è piaciuta subito perché amo la mia città e sarei stato orgoglioso di farla conoscere”.

Hai già organizzato raduni di questo tipo? “L’anno scorso l’ho organizzato nelle Langhe. Eravamo 23 camper e avevo chiesto alle amministrazioni dei vari paesi che abbiamo visitato la possibilità di avere uno spazio in cui fermarci. Tutti ci hanno accolto a braccia aperte”.

E a Como? “Saremmo una trentina di veicoli, per non creare eccessivi disagi, e faremmo base in città per visitarla, fare una gita in battello e uscire a cena. Così ho scritto all’Assessorato al Turismo per chiedere se fosse possibile riservarci un’area in cui parcheggiare tutti insieme, pagando ovviamente il ticket come qualsiasi altro autoveicolo”.

Perché i camper, se non aprono tende o tirano fuori sedie e tavolini, hanno il medesimo diritto di parcheggiare di una Panda, giusto? “Esatto. Ma mi è stato risposto che l’unica strada percorribile era quella di pagare gli oneri di occupazione del suolo pubblico a Csu in quanto i camper occupano più spazio di un normale veicolo. Ho spiegato che le cose stanno diversamente: teoricamente potremmo presentarci a Villa Olmo e parcheggiare senza chiedere il permesso a nessuno ma il rischio è quello di non trovare posto per tutti. E ai comaschi questa invasione senza preavviso non sarebbe piaciuta. Però purtroppo non ho avuto risposte quindi cambio meta”.

E dove andrai? “A Firenze. Mi hanno offerto uno spazio all’interno di un maneggio a due passi dal centro”.

Uno spazio privato, troppo facile però. “Anche a Como mi sarei appoggiato a uno spazio privato ma sono molto lontani dal centro. Il che significa muoversi in camper per venire in città e saremmo punto a capo.

Oppure in autobus, 60/70 persone tutte insieme. Impensabile. Per questo mi aspettavo un aiuto da parte del Comune. E’ solo questione di volontà. Ad esempio qualche giorno fa sono stato contattato dal Comune di Colorno che mi ha invitato a organizzare qualcosa presso di loro in occasione della Festa del Tortel Dols. Lo terrò presente per l’anno prossimo.”

Ma, al di là del tuo progetto, visto che a Como ogni porta sembra aprirsi se si pronunciano le magiche parole “indotto” e “promozione”, cosa guadagneremmo dal turismo in camper? “Ti cito solo un paio di cifre. La Fiera del Camper di Parma quest’anno ha registrato 130 mila ingressi. E’ un settore in crescita e molte amministrazioni comunali l’hanno capito. Ad esempio c’è un camper club di Bologna che, insieme ad altri camper club stranieri, ogni anno organizza un raduno in un Paese diverso e l’anno scorso in Francia hanno partecipato 800 camper, 1600 persone. Quest’anno lo organizzeranno a Massa Carrara: il Comune gli mette a disposizione un padiglione della fiera e hanno già prenotato decine di pullman e guide per le escursioni, oltre al catering che si occuperà delle cene”.

Numeri che Como, ovviamente, non sarebbe in grado di sostenere ma che fanno capire che è un settore che una città che vuole definirsi turistica non può continuare a ignorare. Perché vi svelo un segreto: per quanto possa sembrare un essere per certi versi incomprensibile, un camperista non vive chiuso nel suo guscio. Esce a cena, organizza gite, fa shopping, va nei musei, prende il battello e la funicolare esattamente come tutti i turisti. Insomma, spende. E poi, anche se può sembrare strano, ha anche amici non camperisti a cui racconterà le sue vacanze e che potrebbero decidere di visitare Como dormendo addirittura (sacrilegio) in un albergo o in un b&b. Magari varrebbe la pena di farci un pensierino.

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2 Commenti

  1. Villa Olmo con tutto il parco costa 280000 euro per una decina di giorni, quindi 28000 euro al giorno. Mettendoci 100 camper da 2 persone si spenderebbero 140 euro a testa. Non pochissimo, ma vuoi mettere?! Scherzi a parte, il problema dei posti a Como c’è, auspico che in ticosa si riesca a riqualificare un angolo dedicato che non dia però l’effetto di un campo nomadi. La mentalità dei nostri amministratori e promotori turistici è sempre purtroppo veramente sconvolgente….

  2. Da camperista, non posso che associarmi e confermare le parole espresse e l’amarezza.
    Però ho fatto anche un collegamento mentale con una notizia di pochi giorni fa proprio su qui su ComoZero: i 20.000 metri quadri della piazza d’Armi a Muggiò costano 200 euro al giorno…
    Si potrebbe fare un raduno con 100 e più camper, organizzando la logistica (ci sono già anche 2 linee bus comode x il centro). Forse non è necessario “invadere” il centro cittadino, ma ci si può divertire lo stesso!
    (https://comozero.it/politica/muggio-islamici-chiedono-400-metri-quadrati-giunta-fa-pagare-per-20mila/)

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