Nulla da fare per chi avrebbe voluto tornare a occupare il proprio posteggio al porto di Sant’Agostino. L’impresa esecutrice dei lavori di riqualificazione ha comunicato a CSU, Centro Servizi Urbani che ne controlla la gestione, che la ditta che si occupa della realizzazione dei pontili di ormeggio non riuscirà a rispettare i tempi di consegna concordati. Le ragioni di tale ritardo sono dovute all’approvvigionamento delle materie prime che in questo momento risultano irreperibili sul mercato, l’azienda sta aspettando consegne garantite da oltre un mese.
Il cronoprogramma riferito dall’impresa indica nei primi giorni di agosto la consegna della passerella di accesso e dei primi sei pontili che rappresentano il 42% della fornitura totale. Entro la metà dello stesso mese la consegna di ulteriori 3 pontili e ai primi di settembre gli
ultimi 5. Ritardi che si accumulano ad altri ritardi già annunciati nelle scorse settimane e che sostanzialmente mandano in fumo l’idea di Csu di riconsegnare il porto per la stagione estiva.
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“Dispiace ovviamente comunicare un ulteriore allungamento dei termini di fine lavori e per questo ci scusiamo nuovamente con gli assegnatari dei posti barca, anche se tali cause esulano dal nostro diretto controllo e stanno vanificando tutti gli sforzi fatti dall’inizio del cantiere. Da settimane stiamo cercando di individuare possibili azioni di ristoro per i nostri utenti come eventuali proroghe delle concessioni per chi ha avuto l’indisponibilità del posto barca. Stiamo inoltre valutando l’ipotesi di concedere la possibilità di far ritornare parte delle imbarcazioni sulla scalinata del porto”.
Csu aggiunge: “L’impresa esecutrice non ha mai richiesto ufficialmente una proroga dei termini, limitandosi a chiedere nelle scorse settimane una sospensione del cantiere, sospensione che non è stata concessa. A partire dal giorno 8 luglio, data prevista per la chiusura del cantiere, la stessa impresa pagherà le penali come stabilito da contratto”.
Un commento
Comune, cantieri e ritardi un fallimento costante.