Nuovo intervento sul caso del nido Coccinella di Monte Olimpino finito al centro delle cronache degli ultimi giorni: qui tutti i dettagli. Ecco una nota diffusa da Azione Como
Azione apprende con estrema amarezza e sconcerto la chiusura dell’asilo nido Coccinella sia per le modalità, sia per il merito della questione. Noi di Azione riteniamo che comunicare alle famiglie, dieci giorni prima della data di chiusura delle iscrizioni per il prossimo anno, la chiusura dell’asilo dove mandano i propri bambini sia un atto di grande irrispettosità nei confronti dei bambini e delle famiglie che si trovano ora costrette a scegliere all’ultimo minuto un’alternativa. Questa modalità di trattare le persone, seppur sia diventata oramai la norma sotto l’amministrazione Rapinese, è inaccettabile.
Andando al merito della chiusura dell’asilo Coccinella la situazione era grave già al primo di aprile quando, grazie alla testata giornalistica “ComoZero”, si è scoperto un verbale del 13 marzo 2025 che faceva seguito a un sopralluogo svolto il 21 novembre 2024 con il quale si dichiarava che il Nido Coccinella “non risulta in possesso dei requisiti minimi di esercizio previsti dalla DGR n° 29292/2020”. Inoltre a peggiorare il quadro complessivo c’è anche la chiusura dell’asilo Magnolia. Con la chiusura di questi due asili l’intera area di Monte Olimpino resta quasi del tutto scoperta, l’unico nido rimasto è quello di Sagnino, anch’esso affidato a Ets (Enti del terzo settore).
Lorenzo Pedretti, Segretario Provinciale di Azione Corno, dichiara: “Il Comune di Como ha deciso di adottare come metodo di lavoro per la gestione degli asili quello della totale improvvisazione e completo non rispetto delle famiglie di questa città; su questo non posso che condividere con il Comitato Como a Misura di Famiglia quando in una lettera parla di “improvvisazione sulla pelle dei bambini” e accusa il Comune di mala gestione e totale mancanza di responsabilità. Noi di Azione avevamo presentato e messo a disposizione della città e della Giunta un piano di rilancio delle scuole che riguardava anche la questione degli asili: si è deciso legittimamente di non seguire questa strada e di seguirne un’altra, ma ci sembra molto chiaro come quella intrapresa dall’Assessora Nicoletta Roperto risulti fallimentare. La città, che è in una grave crisi di natalità e di attrattività delle famiglie, dovrebbe investire nel loro supporto e futuro, invece di continuare con questa assurda modalità di gestione delle politiche educative. Almeno sarebbe doveroso lasciare un arco di tempo più lungo per l’iscrizione all’asilo dei loro figli”.