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Fanetti denuncia il calvario dell’Asilo Sant’Elia. Doccia fredda Gervasoni: “Servono altri lavori per 500mila euro”

Si allungano, e non è nemmeno ben chiaro fino a quando, i tempi per il recupero architettonico e funzionale dell’asilo Sant’Elia di Como, gioiello del razionalismo comasco e opera di Giuseppe Terragni conosciuta in tutto il mondo ma chiusa dal giugno 2019.

Ieri in consiglio comunale è stato il capogruppo del Pd, Stefano Fanetti, ad andare all’attacco, visti i già notevolissimi ritardi sulla tabella di marcia dei lavori già in corso.

“Sarebbero dovuti terminare entro Pasqua 2020 – ha incalzato Fanetti – Poi è scoppiata la pandemia, ma nel frattempo i bambini che sono trasferiti alla primaria di via Severino Gobbi, non sono tornati, i lavori non sono finiti e continuano i problemi innanzitutto con problemi per gli alunni e poi per la storia e l’arte di Como, perché parliamo di un gioiello conosciuto in tutto il mondo”.

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Polemica la conclusione: “Dobbiamo metterci l’animo in pace pensando che l’asilo Sant’Elia rimanga abbandonato a se stesso come altri luoghi della cultura comasca?”.

Ha risposto l’assessore ai Lavori pubblici, Pierangelo Gervasoni, che ha promesso il proseguimento dell’intervento ma ha anche annunciato che serviranno nuovi e costosi interventi prima della riapertura.

“Stiamo lavorando sulla trasformazione della centrale termica da gasolio a gas – ha detto l’assessore – Ma nel corso di quest’anno abbiamo programmato un altro intervento tra i 450-500mila euro per rimettere in attività l’asilo, naturalmente con i tempi più lunghi del consueto legati ai pareri obbligatori della Soprintendenza, visto che parliamo di un monumento”.

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Un commento

  1. Ogni tanto vediamo con piacere che l’opposizione del PD fa sentire la sua voce. Ogni tanto non guasta. Anche se più che una voce è un “sottovoce”. Chissà perché sono così timidi a denunciare questo sfascio?
    È talmente evidente l’incapacità di questa Amministrazione nell’affrontare i più semplici problemi, che l’idea che un tal Gervasoni debba gestire il cambio della caldaia e opere di manutenzione varia (per 400mila Euro sich!) all’Asilo Sant’Elia, fa venire i brividi nella schiena anche a chi non conosce la grandezza di Terragni. Speriamo nella Soprintendenza. Ci rimangono solo loro. Ultima roccaforte contro il Nulla, ovviamente quello della Storia infinita della serie di insuccessi della Giunta Landriscina.

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