Bar e ristoranti apriranno il primo giugno. Così da decreto Conte e già infuria la polemica con gli esercenti di tutto il Paese che segnalano il rischio di una fine del settore.
Ecco il decreto Conte. Negozi, bar, ristoranti chi riapre e quando. Come uscire di casa dal 4 maggio: scarica il documento completo
Intanto a Como interviene il Pd.
“Ai ristoranti e ai bar di Como serve spazio in vista della Fase 2. Pedonalizziamo viale Geno e piazza de Orchi per disporre i tavoli secondo le norme di distanziamento sociale. Usiamo piazza Cavour con lo stesso intento per permettere alle attività di non perdere posti e guadagni”.
Così il segretario cittadino del Partito Democratico, Tommaso Legnani, propone nuove misure per favorire i ristoratori comaschi, in vista di una prossima fase di riapertura dopo quasi due mesi dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus.
“Da una parte dobbiamo dare spazio per il distanziamento tra tavoli, all’esterno. Pedonalizzando viale Geno e piazza de Orchi, senza l’ingombro di auto, verrebbe a crearsi una superficie sufficiente a garantire sicurezza a clienti e personale” spiega nel dettaglio Legnani.
“Lo stesso vale per piazza Cavour: rivedendo gli spazi destinati ai tavolini oltre ai limiti pre-Coronavirus si garantirebbe la distanza tra avventori e, con questa, il diritto degli operatori di rimettersi al lavoro senza ridurre i coperti. Ci sono poi molte altre possibilità analoghe come via Garibaldi e viale Cattaneo, soluzioni che invitiamo il Comune di Como a studiare”.
Sulla questione interviene anche Matteo Introzzi, segretario del circolo Pd Como Convalle che porta l’attenzione su un secondo aspetto: “La tassa di occupazione di suolo pubblico è un punto fondamentale. L’invito del Partito Democratico di Como per l’amministrazione comunale è quello di sgravare il più possibile le attività cittadine da quest’onere. Il tessuto economico comasco deve essere tutelato in tutti i modi, anche con una sostanziale revisione dei canoni”.
“L’emergenza Coronavirus ha sconvolto l’economia cittadina. Gli esercenti comaschi hanno voglia di tornare al lavoro al più presto ma il Comune deve tendere loro una mano – conclude Introzzi – la prima boccata d’ossigeno deve essere senz’altro data tramite maggiori concessioni di spazio e canoni rivisti per un’economia da post-Covid”.
2 Commenti
Mai si dai , tutta la città diventi un unico tavolino con dehor.
Ovviamente gratuito !
Questa potrebbe essere l’occasione di cambiare il modo di far turismo in città , così facendo si otterrebbe il risultato opposto.
Scusate l’ignoranza, ma dehors cosa significa? Non c’è un termine in italiano che abbia lo stesso significato? Grazie.