Il divieto ufficiale di aprire qualsiasi attività ancora non c’è, anche se non è affatto escluso che arrivi.
Coronavirus, coprifuoco. Richiesta ufficiale al Governo, Fontana: “Lombardia, chiudiamo tutto”. Conte possibilista ma: “No emotività”
Nel frattempo, però, la stragrande maggioranza dei negozi e dei locali di Como ha già deciso in autonomia di abbassarre le serrande per contribuire a fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Ed evidentemente, moltissimi cittadini hanno scrupolosamente seguito l’invito parallelo a stare a casa: ben fatto.
Vintage, Sergente, Da Pietro, Tezenis e gli altri: il Coronavirus cala una maxi serranda su Como
Oggi, peraltro, sempre in questa direzione – e pur lasciando ovviamente facoltà di libera decisione ai titolari – si è espressa anche Confcommercio Como con una nota: “Abbiamo deciso di lanciare un messaggio forte a tutti i nostri associati richiamando ciascuno al senso di responsabilità” – ha dichiarato il presidente Giovanni Ciceri, foto sotto – Pur lasciando a ognuno la libera scelta di mantenere aperta la propria attività, come sempre è stato da parte della nostra organizzazione, la nostra Unità di Crisi ha deliberato all’unanimità di consigliare la chiusura di tutte le attività tranne quelle che trattano generi di prima necessità e sull’intero territorio provinciale”.
Insomma, cosa accadrà nelle prossime ore è ancora vedere e capire. Ma di sicuro c’è già un dato di fatto: la città di Como oggi era uno sconfinato deserto di asfalto, serrande e vie senza persone. Un’immagine dal sapore vagamente apocalittico, giusto addolcita dalla bella giornata di sole.
Di seguito proponiamo alcune gallery con fotografie scattate nel primo pomeriggio dell’11 marzo.
GALLERY SFOGLIABILE 1
GALLERY SFOGLIABILE 2
GALLERY SFOGLIABILE 3
Un commento
Sembra di essere a…. Como in un mezzogiorno agostano negli anni ’90.