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Frana di Argegno, l’ira incontenibile di 60 albergatori: “Regina chiusa la sera, economia in ginocchio”

Di solito uso il basso profilo, mi creda, ma quanto sta accadendo è inaccettabile“. Alberto Cetti, titolare dell’albergo Lenno, non si contiene. “Non parlo solo per me ma per altri 60 tra albergatori, ristoratori e baristi”. L’imprenditore infatti è presidente dell’Associazione Turistica Tremezzina. Dallo scorso 10 settembre l’intero lago attende i lavori di sgombero e ricostruzione del muro nel punto in cui, ad Argegno, si è riversata l’ormai nota e sciagurata frana.

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In un vertice a Palazzo di Governo il prefetto Bruno Corda e i rappresentanti di Anas hanno prospettato una soluzione che ha immediatamente dato il via a polemiche e contestazioni. Due settimane di cantiere, a partire dalla prossima, con chiusura della statale Regina dalle 20.30 alle 5.30 del mattino successivo dal lunedì al venerdì. L’ipotesi pur non ancora definitiva in queste ore si schianta contro il “no” degli operatori turistici.

FRANA DI ARGEGNO: TUTTE LE TAPPE

“Hanno avuto l’autunno e l’inverno per intervenire eppure non è accaduto nulla – tuona Cetti – non bisogna essere degli scienziati per sapere che la stagione per noi è compresa, in prevalenza, tra maggio e ottobre. E quando fanno il cantiere? Adesso, nel momento più alto quando peraltro sono attesi migliaia di turisti europei”. Il danno? “Enorme anche per due sole settimane, noi albergatori dobbiamo avvisare i clienti perché arrivino prima delle 20.30. Ristoratori e baristi vedranno inevitabilmente crollare la clientela, chi mai verrà in Tremezzina con la strada che chiude alle otto e mezzo di sera?”

Eppure una controproposta è stata fatta: “Abbiamo chiesto che chiudano la strada dalle 23 o da mezzanotte, il cantiere si protrarrebbe per qualche giorno in più ma ikl danno verrebbe drasticamente ridotto. Così si mette in ginocchio un sistema economico, ci penalizzano mostruosamente. Dico al Prefetto che i lavori dovevano essere fatti prima, non entro nei tecnicismi ma poteva dare l’urgenza al cantiere. Adesso deve trovare altre soluzioni”. E’ davvero arrabbiato: “Le sembro arrabbiato io, eh, dovrebbe sentire cosa dicono gli altri 60, anche alcuni arcinoti albergatori che tipicamente non alimentano polemiche. Io sono quasi un moderato”.

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