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Valichi chiusi, la Svizzera fa muro. Zoffili convoca l’ambasciatrice al Comitato Schengen

Le pressioni italiane, trasversali, diffuse e sempre più pressanti, per ora non hanno sortito alcun effetto: i valichi secondari con la Svizzera restano chiusi, le code a quelli aperti sono sempre chilometri.

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Ora è il deputato comasco della Lega e presidente del Comitato parlamentare su Schengen, Eugenio Zoffili, ad alzare la posta con la richiesta di un’audizione per l’ambasciatrice svizzera, Rita Adam.

“La situazione che i nostri frontalieri che lavorano in Svizzera stanno vivendo in questi giorni è davvero insostenibile – dice Zoffili – La riapertura di numerose attività economiche e professionali nei Cantoni elvetici, mantenendo però chiusi i valichi minori e potenziando i controlli doganali, crea un effetto imbuto che costringe quotidianamente migliaia di lavoratori italiani a code impressionanti, in molti casi addirittura di ore, nonostante le distanze da percorrere siano di pochi chilometri”.

Non manca l’attacco politico al governo: “I frontalieri si sentono abbandonati dal Governo, in particolare dal ministro degli Esteri Di Maio, ma siccome questi disagi insopportabili devono terminare il prima possibile, ho avviato oggi le procedure per chiamare in audizione presso il Comitato bicamerale Schengen, Europol e immigrazione l’Ambasciatrice della Confederazione Elvetica in Italia, Rita Adam, al fine di sottoporle la questione e trovare insieme a lei una soluzione che, pur garantendo tutte le condivise esigenze di sicurezza sanitaria, metta immediatamente fine a questo calvario. Ieri ho inoltre posto la questione intervenendo nel corso dell’ufficio di presidenza della commissione esteri della Camera”.

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Un commento

  1. Convoca l’ambasciatore svizzero. Ma mi faccia il piacere!
    Sarebbe opportuno che convocasse Fontana, Gallera e il suo amico Turba e chiedesse loro come è possibile che in Lombardia ci siano stati così tanti contagi, che i contagi scendano più lentamente rispetto ad altre regioni, che ci siano stati percentualmente più morti che altrove, che le RSA lombarde sono state falcidiate dal Covid19, cosa si erano fumati l’8marzo quando hanno votato la sciagurata delibera sulle RSA e come è possibile che la regione più ricca, più industrializzata e più efficiente d’Italia abbia affrontato l’emergenza in modo così approssimativo.
    Bisogna smettere di pensare che la politica sia solo slogan e polemiche con il solito “nemico immaginario”. Quando i problemi sono seri, ci vogliono persone competenti non i soliti distributori di tessere e gagliardetti.

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