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Fumata nera in Prefettura, Rapinese: “Le associazioni d’arma devono sgombrare in 15 giorni”. Lunedì 18 assemblea pubblica

Quindici giorni di tempo per lasciare le sedi di via Balestra e trasferirsi in piazza Mazzini è stato categorico il sindaco di Como, Alessandro Rapinese durante l’incontro di questa mattina in prefettura con i rappresentanti delle associazioni d’Arma.  “E’ stato un incontro anche per certi versi sgradevole” commenta l’avvocato Alessandro Pedrali, presidente di Unuci (Unione nazionale ufficiali in congedo) e di Assoarma (Comitato Comasco delle Associazioni d’Arma).

“Nonostante la presenza del prefetto, Andrea Polichetti, che si è prodigato in mille modi per trovare una mediazione e appianare le divergenze, il sindaco Rapinese è stato categorico. Tutti se ne devono andare da via Balestra entro 15 giorni. L’unica proposta alternativa è piazza Mazzini. Si tratta però dei locali che erano già stati proposti a suo tempo e non sono idonei per i nostri associati – dice Pedrali – parliamo di persone anziane”. Quindi? “Quindi visto che non siamo soltanto noi ad avere questo problema, ma tante altre associazioni di Como, abbiamo deciso di convocare un’assemblea pubblica lunedì 18 settembre alle 18 nella nostra sede dell’Unuci in piazza Medaglie d’Oro 4. Lì i locali sono della parrocchia, è un come la Città del Vaticano e almeno lì il sindaco non ci può sfrattare. Non credo sia questo però il modo di affrontare i problemi con le fasce più deboli della città, con chiusura e imposizioni” conclude Pedrali.

Come noto il problema dello sfratto riguarda anche la vicina Bocciofila che oggi non ha partecipato all’incontro poiché, come spiegato nei giorni scorsi dal prefetto alla redazione: “Le Associazioni d’Arma si muovono in una cornice statale, sia per organizzazione interna che per finalità. Per quanto riguarda la Bocciofila la competenza è del Comune. Quindi nel primo caso studieremo col sindaco una soluzione, nel secondo non sono coinvolto”.

Caso via Balestra, la Bocciofila non può partecipare all’incontro col prefetto. Polichetti: “La competenza è del Comune”

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7 Commenti

  1. mi meraviglio di chi si scandalizza del comportamento dello sceriffo, ha sempre parlato così. vi siete dimenticati di quando a mandato a “fan….o” l’intero consiglio comunale, e adesso pretende il rispetto che lui non ha mai dato?
    mai un intervento costruttivo, appena nel suo gruppo spunta qualcuno di intelligente fa di tutto per allontanarlo (vedi Mantovani, Lombardi, …), guai a che fa ombra alla stella.
    i suoi consiglieri vivono nel terrore e non parlano mai hanno messo la loro dignità sotto il tappeto per paura dello sceriffo.
    Bene ha fatto la diocesi a dare i locali di piazza medaglie d’oro e chissa mai che il vecchio teatro dei ragazzi non si possa trasformare in un nuovo e moderno impianto per il gioco delle bocce.

  2. Conoscendo Rapinese Sindaco e conoscendo lo stile dell’Avvocato Pedrali e degli ufficiali dell’UNUCI non è sorprendente che l’incontro sia stato sgradevole ai secondi. Quello che invece è sempre più sorprendente è l’incapacità di Rapinese Sindaco di comunicare in modo civile senza diktat o atteggiamenti strafottenti o a volte perfino arroganti. Farò di tutto per esserci all’Assemblea Pubblica perchè il tema da affrontare non sono solo le sedi e le esigenze di aggregazione degli iscritti delle Associazioni d’Arma e della Bocciofila ma anche e soprattutto le ragioni di chi vuole il benessere della cittadinanza da contrapporre a chi vuole trasformare Como in un villaggio turistico.

  3. Domanda a quanti hanno votato Rapinese:
    “ Vi piace come amministra la nostra Città e il modo che ha di porsi con anziani, minori non accompagnati, Consiglieri ecc..?”

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