Il destino della funivia di Pigra è appeso a un filo. L’impianto è chiuso da mesi per alcuni lavori, che tardano a finire. In questi mesi si stanno svolgendo due tranche di lavori. La prima riguarda il superamento delle barriere architettoniche, mentre il secondo cantiere ammodernerà le stazioni e innoverà il sistema di illuminazione.
La situazione è fortemente criticata in questi giorni da residenti e storici villeggianti del paese, come Giulio Pinchetti, che si fa portavoce del gruppo “Amici di Pigra”: “Siamo molto preoccupati – dice – il problema è la chiusura fissa della funivia da mesi. Non si sa quando, e se, riapre. C’è preoccupazione da parte degli operatori turistici del paese. In estate se l’impianto non è in funzione, i turisti arriveranno in automobile e non certamente in bicicletta o a piedi. Pigra si era ben distinta negli anni per il suo turismo ecosostenibile”.
Il rischio di avere un paese deserto, secondo i residenti, c’è: “Le guide degli alberghi consigliano di andare a Pigra in funivia – sottolinea – ma se questa è chiusa ovviamente non arrivano. Si rischia di far morire il paese. Se una persona vuole aprire un’attività economica non ha la certezza che la funivia funzioni. Questo rischia di allontanarla. La funivia è un ancora, un simbolo e ha un valore identitario per noi”. Il destinatario delle proteste di Pinchetti è uno: “Manca la comunicazione da parte di Tpl. È un servizio di trasporto pubblico locale e non una seggiovia sciistica. La funivia è un servizio essenziale e l’ente deve dare delle risposte adeguate”, conclude.
Sul tema si esprime anche il sindaco Giovanni Balabio, per dare un quadro più preciso della situazione: “Ho intenzione di fare un incontro pubblico per spiegare cosa sta succedendo – dice – la prima tranche di lavori, che riguarda il superamento delle barriere architettoniche, terminerà, se l’impresa mantiene quello che ha promesso, tra un mese al massimo. Poi ci sono dei lavori, finanziati dalla Regione, per cui si sono riscontrati dei problemi sull’approvvigionamento dei materiali. È stata fatta una gara che è andata deserta per questo motivo. Stiamo indagando per risolvere questo problema. Poi ci sarà una seconda fase di questo cantiere per cui la funivia rimarrà chiusa ancora qualche giorno”.
Tutti questi lavori però rischiano di essere vani secondo il primo cittadino, se il Tpl dilungherà troppo i tempi dell’appalto comune sulla gestione: “Posso essere d’accordo sull’idea e mi rendo conto che è una soluzione definitiva – commenta – ma bisogna capire i tempi. Se saranno lunghi non va bene. Dobbiamo riaprire immediatamente la funivia. Condivido questa ottica più strutturata. Ma ricordiamoci che abbiamo dei tempi stretti. L’importante è che questa unione non rischi di vanificare i potenziamenti che abbiamo fatto in questi anni alla funivia”.
Dopo anni di chiusure e aperture a singhiozzo lo storico impianto comasco non trova pace e il rischio che questa odissea, ora anche burocratica, si perpetui ancora a lungo è concreto.
4 Commenti
È tutto un magna magna
Il vero problema è che si fatica trovare soggetti che hanno le quifiche tecniche per gestire un tale impianto
Chi pagherà i danni economici per milioni di euro?? +
Pagheranno i COMPETENTONI che hanno creato questa situazione???
Ma nemmeno per sogno!
Siamo matti?
Paga sempre e solo pantalone.
È sempre stata un debito, solito carrozzone statale